La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), [...] con cinismo → cinico, dolomite → dolomitico con difterite → difterico) o di modifiche nella divisione sillabica (cfr. a.gi.re / in.te.ra.gi.re, u.ni.re / di.su.ni.re). Differenze rispetto alla forma attesa sono spesso dovute all’impiego di parole di ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] forse un insegnante elementare, appunto di compitazione. Nell'organizzazione scolastica il maqrǝyānā, il mǝhaggǝyānā e il sap̄rā ('insegnante di scrittura') erano subordinati al mǝp̄aššǝqānā 'professore di esegesi biblica', la carica più importante ...
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L’Emilia-Romagna è formata da due parti di estensione equivalente, l’una piana e l’altra collinare e montuosa, unite da un asse che va da Cattolica, sull’Adriatico, a Stradella, presso il Po. Il territorio [...] localmente la pronuncia dell’italiano:
(a) la degeminazione o ➔ scempiamento delle consonanti doppie: ad es. a Bologna [ˈtɛːra] «terra», [skaˈpɛːr] «scappare», dove si evidenzia il fenomeno diffuso dell’allungamento vocalico; ma la consonante è ...
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Le sigle – dal lat. tardo sigla, probabilmente derivato da singŭla (littera) – sono ➔ abbreviazioni composte dalle lettere iniziali di una o più parole. La sigla è, quindi, una nuova parola formata da [...] vera e propria la cui pronuncia è stabilmente fissata (come CGIL [ʧiʤiˈeːlːe], UIL [uˈiːl], RAI o Rai [ˈraːi]), ma compaiono costantemente sigle di nuova coniazione, spesso legate a settori specifici, le cui grafia e pronuncia sono variabili e per le ...
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Le consonanti laterali sono così chiamate in quanto, per produrle, la lingua assume una particolare conformazione che permette la fuoriuscita dell’aria dai suoi lati (➔ fonetica articolatoria, nozioni [...] come [ˈgaɖːu]. Anche in Toscana, nell’area lunigiano-garfagnina esiste questo esito anche se realizzato sempre come breve: [aˈɖoːra] per allora, [soˈreːɖa] per sorella.
Per [ʎ] si possono individuare, nei dialetti italiani, due principali esiti: [j ...
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Sicilia Regione a statuto speciale dell’Italia insulare (25.832 km2 con 4.875.290 ab. nel 2020, ripartiti in 390 Comuni; densità 189 ab./km2), costituita dall’isola omonima, la più estesa del Mediterraneo, [...] del Novecento l’isola conosceva la prima grande emigrazione verso i paesi di oltreoceano; nonostante ciò, la popolazione presente continuava ra;pidamente a crescere fino a un picco di 4.223.000 ab. nel 1921, per ridursi poi, a causa della Prima ...
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] Manni 2001), cifra (< ar. ṣifr), elisir (< ar. al-iksīr), zenit (< lat. scient. cenit < ar. samṭ [ar-ra’s]), auge (< ar. awj), nadir (< ar. naẓir). Di un possibile influsso dell’escatologia islamica sulla Comedìa dantesca ancora si ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] [ˈdiʃe]) e, come in tutte le varietà meridionali, la pronuncia intensa di /b/ e di /ʤ/ intervocaliche (su[bː]ito, ra[dːʒ]one), con perdita delle non numerosissime opposizioni fonologiche proprie dello standard (libra/libbra; agio/aggio; regia/reggia ...
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L’italiano di Milano si può definire come una sottovarietà galloitalica dell’➔ italiano regionale settentrionale (che esclude cioè l’italiano regionale del Triveneto). La sua fisionomia va collegata ai [...] , si segnala in generale l’allungamento delle vocali toniche, in particolare in posizione finale: [perˈkɛː] perché, [saˈraː] sarà; e la tendenza a nasalizzare la vocale in sillaba chiusa da nasale (questa, realizzata generalmente come velare) in ...
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In riferimento all’apertura della bocca, allo spazio tra lingua e palato e all’apertura delle labbra le ➔ vocali possono essere aperte o chiuse (nella letteratura meno recente le prime possono esser definite [...] di vocali aperte: ad es., [æ] è presente come resa di /e/ o di /ɔ/ nell’italiano regionale veneto ([ˈsæːɾa] sera). Una caratteristica che accomuna Puglia, Molise, Abruzzo, Marche, Emilia, Romagna e Umbria alto-tiberina è la palatalizzazione di /a ...
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ra-
– Prefisso in cui si fondono i due prefissi lat. re- e ad-; produce sempre il raddoppiamento della consonante iniziale semplice. È usato per la formazione di verbi e derivati verbali, con valore intensivo o iterativo (rabbonire, raddrizzare,...
ra's
ra’s 〈ras〉 (o rās) s. m., arabo (propr. «testa, capo»). – Termine che in senso geografico indica a volte cime o alture, a volte capi o promontorî, in toponimi di zone abitate da genti di lingua araba o che da queste hanno ricevuto il...