Capo spirituale di una comunità ebraica. Il termine deriva da rabbi, titolo onorifico (‘mio maestro’: nei Vangeli, è appellativo frequente con cui i discepoli si rivolgono a Gesù) che, a partire dal 1° [...] dottrinali e rituali controversi, assiste spiritualmente i fedeli, è ministro del culto secondo la legge civile. L’attività rabbinica è variamente esercitata secondo le consuetudini e gli ordinamenti locali. In Italia le comunità eleggono un r. capo ...
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RABBĪ (ebraico e aramaico rabbī, greco ῥαββί, ῥαββεί)
Umberto Cassuto
Titolo onorifico dei dottori ebrei, costituito dal sostantivo rab, "maestro", e dal suffisso pronominale di prima persona singolare: [...] come espressione riguardosa, nel rivolger la parola a un maestro. Gli esempî di tale uso sono frequenti nella letteratura rabbinica e nel Nuovo Testamento, nel quale il vocabolo appare più volte, sia nella sua forma semitica semplicemente trascritta ...
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Rabbino ed ebraista (Francoforte sul Meno 1810 - Berlino 1874). Rappresenta nella moderna scienza dell'ebraismo la tendenza liberale e riformista (Das Judentum und seine Geschichte, 1864). ...
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FRANKEL, Zacharias
Yoseph Colombo
Rabbino ed ebraista, nato a Praga il 30 settembre 1801, morto a Breslavia il 13 febbraio 1875. Fu rabbino a Leitmeritz e a Dresda; poi nel 1854 fu chiamato alla direzione [...] del seminario rabbinico di Breslavia, dove rimase fino alla morte. Rappresentò, fra i pensatori ebrei del sec. XIX, il punto di vista moderato fra le due tendenze estreme, la conservatrice e la liberale. Espose le sue idee nella Zeitschrift für die ...
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Rabbino (Pitigliano 1876 - Dolo 1965). Allievo di Elia Benamozegh a Livorno, fondò e diresse giornali ebraici, tra i quali La rassegna mensile di Israel, segnalandosi come polemista e apologeta. Fu anche [...] attivo politicamente come propagatore del sionismo e come rappresentante dell'ebraismo italiano. Insegnò al collegio rabbinico italiano. Fu scrittore prolifico, in particolare di opere divulgative e di commenti biblici (L'Idea di Israele, 1923, 2a ed ...
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Rabbino capo dell'ortodossia ebraica in Germania (Amburgo 1808 - Francoforte sul Meno 1888). Si oppose alle tendenze riformistiche in seno al giudaismo, che doveva secondo lui restare nella sua forma tradizionale. [...] Nel senso di questa neortodossia ebraica scrisse Über Judentum (1836); lasciò una traduzione commentata del Pentateuco e dei Salmi. Fondò e diresse dal 1855 il periodico Jeschurun ...
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Rabbino e scrittore ebreo (La Rochelle 1604 - Middelburg 1657). Di origine portoghese marrana, fu educato ad Amsterdam. Pubblicò nel 1650 l'Esperança de Israel, propugnandovi l'ammissione in Inghilterra [...] degli Ebrei (che ne erano stati espulsi nel 1290), e nel 1655, allo stesso scopo, lo Humble address to the Lord Protector. Riuscì con questi scritti ad attrarre l'attenzione di Cromwell e a influenzare ...
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Rabbino (Medžibož, Ucraina, 1772 - Uman´ 1811), una delle maggiori personalità del hasidismo. Ebbe una vita tormentata e per breve tempo visse in Israele. Fu pensatore originale sui temi del male, della [...] conoscenza e della redenzione finale. Il suo insegnamento fu raccolto dal discepolo Natan Sternhartz e coltivato da un gruppo chassidico autonomo che si distingue per la mancanza di un capo carismatico. ...
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Rabbino (Qal῾at el-Hammād, Fez [donde il suo nome arabo di al-Fāsī], 1013 - Lucena 1103). Insegnò a Fez, donde dovette allontanarsi nel 1088 rifugiandosi in Spagna; stabilitosi a Lucena, vi divenne rabbino. [...] La sua opera maggiore (Hălākōt, "Disposizioni legali") è la prima vasta raccolta sistematica del materiale giuridico del Talmūd. Scrisse inoltre numerosi Responsi (Tĕshūbōt) in ebraico e in arabo (poi ...
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Rabbino e medico italiano (Gradisca 1681 - Ancona 1740). Studiò medicina a Padova e fu ordinato rabbino a Mantova. Trasferitosi ad Ancona, vi esercitò la medicina e ricoprì la carica di rabbino capo. Come [...] tale, difese autorevolmente Mōsheh Ḥ. Luzzatto; fu autore di un'importante raccolta di responsa rituali, in parte pubblicate postume dal figlio con il titolo di Shemesh Tzedagah ("Il sole della giustizia", ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...