CASTELLAZZO, Mosè da
Amedeo Tagliacozzo
Figlio di Abraham Sachs, rabbino di origine tedesca assai stimato nelle comunità ebraiche dell'Italia settentrionale, nacque probabilmente a Cremona intorno al [...] stesso anno (Soave).
Morì nel 1527, probabilmente a Venezia. Dei suoi figli, Yechiel fu a sua volta studioso illustre e rabbino capo d'Egitto.
Non avendo testimonianze della sua opera, cì è impossibile dare un giudizio sul valore artistico di questo ...
Leggi Tutto
Pittrice e scultrice (Kaũnas 1900 - Roma 1975). Figlia di un rabbino, alla morte del padre si trasferì con la madre a Londra (1905), studiò musica e frequentò lo studio dello scultore J. Epstein. Dopo [...] un breve soggiorno a Parigi, a Roma (1925) si legò in particolare a M. Mafai, di cui in seguito divenne la moglie, e portò, con il suo temperamento inquieto e la sua apertura intellettuale, un particolare ...
Leggi Tutto
(pseud. di Giptein, Yaacov)
Artista israeliano, nato a Rishon-le-Zion l'11 maggio 1928. Frequenta l'Accademia Bezalel di Gerusalemme e la Scuola di arti e mestieri di Zurigo (dal 1949 al 1951), ove studia [...] di teatro multidimensionale a scene multiple in contrappunto. Spirito speculativo e inventivo, figlio di un rabbino, cresciuto nell'insegnamento della Cabala, alla ricerca costante della verità interiore, egli persegue attraverso l'animazione ...
Leggi Tutto
Vedi PALMIRA dell'anno: 1963 - 1973 - 1996
PALMIRA (Παλμύρα, Palmyra)
K. Michalowski
Oasi con città nel deserto siro-arabico, circa a metà strada fra il mare e l'Eufrate. P. è il nome della città e dell'oasi [...] il castello Qalat Ibn Maan eretto sulla collina sovrastante P. data probabilmente dagli inizî del periodo ottomano. Nel 1172 il rabbino spagnolo Beniamino di Tudela contò 2.000 correligionari nell'oasi di Palmira. Agli inizî del sec. XVII l'italiano ...
Leggi Tutto
MAFAI (Mafai Volpe), Mario
Flavia Matitti
Nacque a Roma il 12 febbr. 1902 da Eleonora De Blasis, originaria di Città Sant'Angelo presso Pescara, e da padre ignoto.
Il cognome Mafai, d'invenzione, gli [...] aveva vissuto per circa vent'anni a Londra, dove era giunta con la madre nel 1905, dopo la morte del padre, il rabbino Simon. Diplomatasi in pianoforte alla Royal Academy of music, alla morte della madre lasciò Londra per Parigi, da dove poi si recò ...
Leggi Tutto
GIUDAICA, Arte
D. Di Castro
Con il termine giudaismo si indica quel periodo della storia del popolo ebraico successivo alla divisione del regno di Salomone nei due regni di Giuda a S (con Gerusalemme), [...] scolpite, fu però convenuto di limitare l'interdizione alle sole immagini tridimensionali. Così, se il Talmūd offre esempi di rabbini tanto pii da evitare di guardare le monete romane, sulle quali era coniata l'effigie dell'imperatore venerata dai ...
Leggi Tutto
BAGHDAD
P. Cuneo
(Bagadia nei docc. medievali)
Od. capitale dell'Iraq, situata sulle sponde del Tigri, a poche decine di chilometri dall'Eufrate, nel punto di minore distanza tra i due fiumi.La città [...] al Baghdādī, Ta'rīkh Baghdād [La storia di B.], 14 voll., Cairo 1931; Beniamino di Tudela, Maśśā'ôt rabbi Benjamin [Viaggi del rabbino Beniamino], a cura di A. Asher, 2 voll., New York-London 1840-1842; The Travels of Ibn Jubayr, a cura di W. Wright ...
Leggi Tutto
Architettura
Alessandro Cappabianca
Il rapporto tra architettura e cinema
Spazialità del cinema e spazio dell'architettura
Il rapporto tra a. e cinema, ricco di implicazioni, scambi e sfumature, non [...] fosse il costruito a umanizzarsi, bensì l'umano a pietrificarsi nell'inorganico. Ciò non toglie che si trovi qui, nella casa del rabbino Low, inventore del Golem, una scala a chiocciola a forma di orecchio umano, come si trovano un podio a forma di ...
Leggi Tutto
SINAGOGA
D. Di Castro
Nella cultura ebraica, la s. è un luogo di preghiera, ma anche un centro politico, sociale, amministrativo, di riunione e di istruzione: quest'ultima funzione è tanto importante, [...] passaggio dei crociati in Palestina portò alla distruzione di quasi tutte le s. di quella regione. Nel 1267 il famoso rabbino spagnolo Ramban si trasferì a Gerusalemme e, trovato un bell'edificio in rovina, con una cupola sostenuta da quattro colonne ...
Leggi Tutto
BIBBIA
C. Bertelli
Il termine che designa comunemente questa collezione di libri ritenuti sacri dagli Ebrei e dai cristiani deriva dal sostantivo femminile latino biblia coniato, a sua volta, sul plurale [...] Soprattutto il Leveen ha insistito sulla derivazione palestinese, ma il Kraeling osserva che soltanto nel III sec. d. C. il Rabbino Yōḥānān permise presso gli Ebrei palestinesi la pittura parietale, e che quindi non vi sarebbe stato un lasso di tempo ...
Leggi Tutto
rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...