Capo spirituale di una comunità ebraica. Il termine deriva da rabbi, titolo onorifico (‘mio maestro’: nei Vangeli, è appellativo frequente con cui i discepoli si rivolgono a Gesù) che, a partire dal 1° [...] dottrinali e rituali controversi, assiste spiritualmente i fedeli, è ministro del culto secondo la legge civile. L’attività rabbinica è variamente esercitata secondo le consuetudini e gli ordinamenti locali. In Italia le comunità eleggono un r. capo ...
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Ebraista (Leopoli 1790 - Praga 1868), rabbino a Praga nel 1840; autore di numerosi scritti in ebraico sulla letteratura talmudica e post-talmudica, cui applicò il metodo storico di indagine. Tra le sue [...] opere sono un'enciclopedia della letteratura talmudica, rimasta incompleta, varie biografie di dottori ebrei medievali e una raccolta di scritti pubblicata postuma (1869) sotto il titolo Naḥălat Yĕhūdāh ...
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Ebraista (n. Zamora 1474 - m. 1531); rabbino convertito (1506), fu il primo prof. di ebraico a Salamanca, curò il testo ebraico e la traduzione latina del Targūm nell'ed. poliglotta complutense della Bibbia, [...] di cui compilò il dizionario e la grammatica ebraica. Un'altra grammatica, con lessico, un catalogo dei giudici, re, sacerdoti e profeti e una lettera agli Ebrei di Roma, dimostrando la venuta del Messia, ...
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Ebraista (n. Gorizia 1784 - m. 1855), insegnante e poi rabbino, dal 1846, nella sua città natale, uno dei rappresentanti dell'illuminismo ebraico, di moderate tendenze riformiste. Tra le sue opere: Ma'ămār [...] Tōrāh min ha-šamayyīm ("Trattato della Legge Rivelata", 1818); ha-Tōrāh wĕ-ha-fīlōsōfiyyā ("La legge e la filosofia", 1828); Beḥīnat ha-Qabbālāh ("Esame della tradizione", 1852). Tradusse in italiano il ...
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Ebraista polacco (Brzeżany 1858 - Firenze 1922). Dal 1890 a Firenze, come rabbino maggiore, rinnovò il collegio rabbinico italiano. Scrisse Discorsi sacri (1891) e articoli di storia e letteratura ebraica; [...] fu direttore della Rivista israelitica (dal 1904) e fondatore della Settimana israelitica (1909) ...
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Filologo romeno (n. Bucarest 1856 - m. presso Abingdon 1939). Esule dal 1885 in Inghilterra, ebbe la cattedra di lingue slave e civiltà bizantina a Oxford; presidente della Folklore Society e rabbino della [...] comunità israelitica londinese, continuò a pubblicare, come in patria, studî di letteratura romena antica e di tradizioni popolari comparate. Scrisse: Literatura populară română (1883); Chrestomaţsie română ...
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LATTES, Elia
Maria Grazia Mimmo
Nacque a Venezia il 25 apr. 1843 da Abramo e da Elena Gentilomo.
La madre si era trasferita da Spalato a Venezia nel 1841; il padre (1809-75) fu rabbino maggiore di Venezia [...] prodigò con numerosi scritti per la difesa del giudaismo.
Il L. ebbe due fratelli: Moses (1846-83) filologo, storico e rabbino a Venezia, e Alessandro (1858-1940) professore universitario a Cagliari, Modena, Parma e Genova.
Emigrato con la famiglia a ...
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Ebraista ed esegeta (Brody, Leopoli, 1881 - Roma 1956). Mutò il cognome Zoller in Zolli nel 1934 e assunse il nome Eugenio all'atto della sua conversione al cattolicesimo nel 1945. Nel 1922 aveva assunto [...] la cittadinanza italiana. Rabbino capo a Trieste, poi a Roma, fu prof. incaricato di lingua e letteratura ebraica all'univ. di Padova (1926-38), poi di ebraico e lingue semitiche nell'univ. di Roma (1945-51); inoltre, dal 1946 al 1955, insegnò lingua ...
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DE BALMES, Abramo
Raffaella Zaccaria
Scarse e frammentarie le notizie sulla vita e sulla famiglia. Del D. sappiamo che nacque forse nel 1440; sicura è invece la località, Lecce, come egli stesso ricorda [...] Basilae 1532, p. 958; K. Gesner, Bibliotheca instituta et collecta. Tiguri 1583, p. 1; G. Bartolocci, Bibliotheca magna rabbinica de scrittoribuset scripris ebraicis, I,Roma 1675, pp. 34 ss.; R. Simon, Histoire critique du Vieux Testament, Rotterdam ...
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GALLICCIOLLI, Giambattista
Paolo Preto
Nato a Venezia il 17 maggio 1733 da Paolo e da Adriana Grismondi, ricevette un'istruzione privata da Jacopo Scattaia, mediocre precettore; nel 1749 abbracciò lo [...] e letteratura latina e greca e soprattutto delle predilette lingue orientali, ebraico in primo luogo (ebbe a maestro il rabbino Simcha ben Abraham Calimani) ma anche siriaco e caldaico: non trascurò neppure una buona preparazione nelle lingue inglese ...
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rabbino
s. m. [dall’ebr. rabbī: v. rabbi]. – Antica denominazione dei dottori della legge ebrei, oggi usata a designare i capi spirituali delle singole comunità, nelle quali, oltre a presiedere il culto e i principali riti, e a dirimere le...
rabbinico
rabbìnico agg. [der. di rabbino] (pl. m. -ci). – Di rabbino, dei rabbini: tradizioni r.; l’insegnamento r.; esegesi r. (della Bibbia); scrittura r., scrittura ebraica derivata dalla quadrata, adoperata per libri d’importanza minore...