I suffissi sono ➔ affissi (tecnicamente, morfi legati), cioè elementi non liberi con funzione flessiva oppure derivazionale che nel formare una parola si aggiungono alla parte finale di una radice o di [...] i suffissi derivazionali occupano una posizione più vicina alla radice, mentre i suffissi flessivi occupano la posizione finale ( è possibile anche per i nomi, che sono anzi la categoria lessicale in cui l’alterazione è più comune e conta un maggior ...
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Da non confondere né con parola né con lessema, il lemma (dal lat. lemma, «argomento, tema», a sua volta dal gr. lē ̂mma, «premessa») è una «unità grafica che costituisce l’intestazione di un articolo [...] del presente indicativo, in arabo antico con la radice trilittera, in arabo moderno con la terza persona guarda e passa), che nel loro insieme fanno parte della competenza lessicale e vengono trattate come lemmi.
Beccaria, Gian Luigi (dir.) ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] +a+tor+e). Come è evidente dagli esempi, l’allomorfia può riguardare sia gli ➔ affissi sia gli elementi lessicali (radici e temi). Essa è causata principalmente dai diversi esiti fonologici dovuti all’aggiunta di elementi morfologici dotati di corpo ...
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Con il termine iato (lat. hiatus «apertura») si intende una sequenza di due vocali eterosillabiche, in cui cioè ciascuna delle due vocali mantiene il valore di nucleo sillabico (➔ sillaba): appare iato, [...] articoli (il, un, una) o di altra categoria lessicale (verbi, nomi, ecc.).
Diamo qui qualche esempio per ; Bertinetto, Pier Marco (1999), Incontri vocalici tra prefisso e radice (iato o dittongo?), «Archivio glottologico italiano» 84, pp. 129 ...
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I nomi di risultato sono nomi deverbali (➔ deverbali, nomi; ➔ nominalizzazioni) che denotano il risultato del processo espresso dai corrispondenti verbi base (➔ azione, nomi di). Per es., il nome costruzione [...] è sempre un nome deverbale (o correlato a una radice verbale: disegno → disegnare, analisi → analizzare): ciò processo che lo causi.
Nella tradizione lessicografica (➔ definizione lessicale), i nomi di risultato sono definiti di solito mediante ...
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Gli infissi sono un particolare tipo di ➔ affissi, cioè di elementi morfologici che non possono essere utilizzati da soli nel discorso, ma soltanto in combinazione con radici o temi lessicali, per formare [...] e del latino per formare il tema del presente (gr. lambànō «prendo», dalla radice lab-; lat. rumpo, rupi, cfr. it. rompo, ruppi); oppure interporsi fra il morfema lessicale e un prefisso o un suffisso, come l’infisso -isc- delle persone singolari e ...
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Il termine ibridismo, in senso tecnico, designa una parola alla cui formazione concorrono elementi provenienti da sistemi diversi; più precisamente, può indicare:
(a) una parola complessa che presenta [...] segg.);
(b) una parola semplice risultante dalla combinazione di un morfema lessicale di una lingua X con un morfema grammaticale di una lingua Y vocale tematica -a-) ingloba al sistema italiano la radice ingl. (to) dribble, così come il suffisso ...
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Si dicono mobili i dittonghi (➔ dittongo) ie e uo per la possibile alternanza, nell’ambito di una stessa famiglia lessicale o di uno stesso paradigma verbale, di forme con dittongo ie [ˈjɛ] e uo [ˈwɔ] [...] bongiorno a buongiorno). Nell’ambito di una stessa famiglia lessicale, ad es. di ruota, si potranno avere elementi con dittongo (ruotino, ruotare, costantemente coniugato sulla radice ruot-) ed elementi senza dittongo (arrotare, arrotino, rotaia ...
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Linguistica
La parte della linguistica che studia la connessione di unità minori a formare unità maggiori. In questo senso si parla anche di fonetica sintattica (o sandhi, con il termine della grammatica [...] specie di ‘organizzazione’ linguistica: la composizione lessicale, i contrassegni morfologici dei collegamenti di parole, un diagramma ad albero rovesciato che abbia in alto, alla radice, il simbolo fondamentale e poi via via alle varie diramazioni ...
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Famiglia di lingue storiche (dette anche arie, indogermaniche, indoceltiche, arioeuropee) che presentano, specie negli stadi più antichi, un’affinità e una concordanza di caratteri fonetici, morfologici [...] pronomi e verbi basato sull’aggiunta di suffissi e desinenze alla radice della parola, che può presentarsi in gradi apofonici diversi. La tardo.
Le maggiori concordanze appaiono nel patrimonio lessicale della lingua familiare e religiosa e nelle ...
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indice
ìndice s. m. [dal lat. index -dĭcis, propr. «indicatore», der. del tema di indicare «indicare»]. – 1. In senso generico ed etimologico (da cui si sviluppano tutti i sign. particolari), qualsiasi cosa che serve a indicare. In origine...
triconsonantico
triconsonàntico agg. [comp. di tri- e consonante] (pl. m. -ci). – In linguistica, costituito di tre consonanti: gruppi t. (come str- di strada); radice triconsonantica. In partic., con riferimento alle lingue semitiche, struttura...