BALDI, Camillo
Mario Tronti
Figlio di Pietro Maria, insegnante per ventisei anni di filosofia e di medicina, nacque a Bologna nel 1550. Intraprese gli studi letterari, passando poi alla filosofia e [...] 1622). Lo Zaccagnini lamenta che il B. sia stato così lungamente e ingiustamente dimenticato: "eppure il suo il facciate cristiano ... Ma voi altri avete ragione, che se non vi servite di questa superstizione ad offuscar gli intelletti della ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] costituzione della scienza. Secondo il D. nulla era stato opposto di seriamente valido a Kant, il quale però era rimasto per il D. la distinzione leibniziana fra verità diragione e verità di fatto unitamente all'esperienza baconiana e con quanto ...
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FERRI, Luigi
Luca Lo Bianco
Nacque a Bologna il 15 giugno 1826 da Domenico e Clementina Nicoli. Appena quattordicenne, seguì la famiglia in Francia, ove il padre, scenografo e architetto decoratore, [...] voleva presentare alla Esposizione universale di Parigi (1867) un rapporto sullo stato degli studi umanistici e risultati delle scienze, e che anzi si fonda sulla funzione della ragione nella scienza.
Il lavoro fu recensito, tra gli altri, dal ...
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Hume, David
Stefano De Luca
Antimetafisico e scettico
David Hume è una delle figure più affascinanti e complesse della filosofia moderna. Ragionatoredi straordinaria acutezza ‒ al punto che un grande [...] sulla natura delle nostre operazioni mentali. In tal modo sarebbe stato possibile, secondo Hume, giungere per la prima volta a dal solo ragionamento, senza bisogno di ricorrere all'esperienza: una volta posta la definizione di triangolo, possiamo ...
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Erasmo da Rotterdam
Margherita Zizi
Un grande umanista europeo contro il dogmatismo e l'intolleranza
Grande umanista e filologo, Erasmo visse nella prima metà del Cinquecento, in un periodo segnato [...] anche di appoggiare la reazione cattolica. Questo atteggiamento di Erasmo è stato visto come un segno di debolezza. Rifiutando di schierarsi alla violenza e alla sopraffazione l'arma della "ragione discorsiva", per usare un'espressione del filosofo ...
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dialettica
Giuseppe Bedeschi
Arte del dialogo o logica basata sulla contraddizione
La parola dialettica (dal greco dialektikè tèchne, "arte dialogica") è stata usata da Socrate, per il quale l'arte [...] molteplici connessioni. Tra i filosofi moderni, notevole è stata la concezione di Hegel (che ha influenzato Marx), secondo il quanto esseri dotati diragione, possono riconoscersi.
Platone, che pure si richiama all'insegnamento di Socrate, dà alle ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] in affari distato, collaborando alla soluzione d'importanti questioni economiche e politiche. Quando il conte di Shaftesbury nel 1682 sensibile deve rinunciare alla pretesa di costituirsi con puri ragionamenti, per tenersi all'osservazione dei ...
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Periodo di storia della civiltà che ebbe inizio in Italia con caratteristiche già abbastanza precise intorno alla metà del 14° sec. e affermatosi nel secolo successivo, caratterizzato da una fruizione [...] ragionedi giungere per sé alla verità (G.F. Pico della Mirandola e le correnti scettiche); lo sviluppo storico di una di scuole preparatorie all’università, di collegi per la formazione di gentiluomini, di uomini di corte, diStato e di Chiesa ...
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libertà La facoltà di pensare, di operare, di scegliere a proprio talento, in modo autonomo.
Diritto
Dal punto di vista giuridico, per l. si intende in linea di massima il diritto di ogni individuo di [...] di laicità dello Stato: in linea di massima, infatti, l’esistenza di una religione diStato impedisce un pieno riconoscimento della l. di morale si deve intendere per Kant la facoltà di adeguarsi alle leggi che la ragione dà a noi stessi. La l. come ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente [...] parlare dello Statodi diritto del 19° sec. come di uno Stato legislativo, cioè di una forma diStato incentrata sull di sufficiente uso diragione (cosiddetto criterio psicologico) e abbiano compiuto il settimo anno di età (criterio cronologico). Di ...
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ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti e le loro enunciazioni, e insieme...
stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio grammaticale: complemento di stato in luogo;...