LA PENNA, Antonio
Leopoldo Gamberale
Filologo classico, nato a Bisaccia (Avellino) il 9 gennaio 1925. Dopo gli studi universitari alla Scuola Normale Superiore di Pisa (1941-45), è stato borsista a [...] G. Pasquali si è unito in lui a una formazione culturale d'impronta idealistica: ambedue le tendenze sono presenti e in in questo senso gli studi su Sallustio (Sallustio e la rivoluzione romana, 1968), Orazio (Orazio e l'ideologia del principato, ...
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Semantica
Tullio De Mauro
*La voce enciclopedica Semantica è stata ripubblicata da Treccani Libri con il titolo Il valore delle parole, arricchita e aggiornata da un contributo di Stefano Gensini.
sommario: [...] che, in fine, i fatti dell'età bizantina o della Rivoluzione d'ottobre ‛furono quelli che furono'. C'è in , pur lontani le mille miglia da Spitzer per origini e gusti culturali, in Parisi o Lakoff ritroviamo la stessa placida indifferenza circa il ...
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Scienza indiana. La scienza nella cultura indiana
Frits Staal
La scienza nella cultura indiana
Il concetto di scienza e la classificazione delle scienze
Per designare le conoscenze sistematiche indiane [...] del Kerala, per non dire dell'Oriente, e non condusse a quella che potrebbe essere definita una 'rivoluzione scientifica indiana'.
Contesti, retroterra culturali e la lezione di Newton
Needham ‒ come si è detto ‒ è stato criticato da Nathan Sivin ...
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L’italiano di oggi ha ancora in gran parte la stessa grammatica e usa ancora lo stesso lessico del fiorentino letterario del Trecento. Nella Divina Commedia, a cominciare dal I canto dell’Inferno, un italiano [...] ogni modo, sia pure per impulso politico più che per trazione culturale, il volgare torna alla letteratura di primo piano, che, non che la caratterizza ancora oggi nel romanzo.
La rivoluzione manzoniana diventa operante (almeno nella sua sostanza) ...
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La lingua e la scuola
Luca Serianni
Prima dell’Unità l’interesse dei vari Stati per l’istruzione era complessivamente modesto. Nel segmento iniziale, quello dell’asilo infantile, si registra addirittura [...] quasi lingua morta». Viva era anche la percezione della difformità culturale francese: mentre «i bei versi del Giorno non hanno testimoniano un’evoluzione ancora lontana dalla vera e propria rivoluzione che si consumerà con Otello e Falstaff e con l ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] e l’alta borghesia russa parlarono francese fino alla Rivoluzione, allo scopo di distinguersi dai ceti di cultura modesta occitana (al tempo chiamata ‘provenzale’). Attratte nell’area culturale francese, le parlate franco-provenzali al di qua e ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] dalla diglossia latino-volgare, esistevano altrettante forze che agivano nel senso della mobilità sociale e della promozione culturale. La rivoluzione in atto nel mondo occidentale a partire dalla fine del VI secolo consiste proprio in un definitivo ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] varie: prodotti naturali come il tè, le banane e il cacao, prodotti culturali come il jazz, il tango o l’informatica.
Nella tab. 2 partire dalla gallomania settecentesca per finire, dopo la Rivoluzione e l’impero napoleonico, solo nel primo ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] siciliani, e con l’ascesa dei comuni toscani. È un’area culturale che include anche Bologna, ed è un segno dell’attrazione già di una nuova poesia Guido Guinizelli, la vera rivoluzione linguistica è quella di Cavalcanti, subito affiancato da ...
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La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] costituisse «una “scelta”, un indirizzo culturale, […] un atto di politica culturale-nazionale» (Gramsci 1975: 2341 (1a ed. 1963).
Eisenstein, Elisabeth L. (1986), La rivoluzione inavvertita. La stampa come fattore di mutamento, Bologna, il Mulino. ...
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rivoluzione
rivoluzióne s. f. [dal lat. tardo revolutio -onis «rivolgimento, ritorno», der. di revolvĕre: v. rivolgere]. – 1. Nell’uso scient., per un corpo in movimento intorno a un altro corpo, lo stesso che giro completo, e anche il relativo...
culturale
agg. [der. di cultura]. – Di cultura, della cultura, che riguarda la cultura: la formazione c. di un individuo, lo sviluppo c. di un popolo; avere una buona preparazione c.; attività, manifestazioni, iniziative c.; un’associazione...