L’ultima fase del regime imperiale nella realtà giuridico-politica di Romaantica, quella in cui il potere dell’imperator non incontrava più alcun limite di tipo costituzionale, essendo stata ormai ridotta [...] principato (➔), dall’affermazione dell’imperatore come monarca assoluto, dominus et deus, e unica fonte del diritto, derivò l’assetto che Roma si diede, per sopravvivere, a partire dalla fine del 3° sec. d.C., dopo 50 anni di anarchia militare.
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Governo esercitato da una sola persona o da un ristretto gruppo di persone in modo assolutistico e arbitrario.
Il concetto di d., illustrato già da Aristotele nella Politica (il despota deve seminare discordia [...] il d. ha origine nel repubblicanesimo rinascimentale e si alimenta della mitica opposizione, nella storiografia di Romaantica, tra libertà repubblicana e dispotismo imperiale. A questo motivo diede vigore in difesa dell’aristocrazia Montesquieu ...
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religione Nel linguaggio ecclesiastico, la comunione amministrata ai fedeli gravemente infermi (quasi alimento spirituale con cui affrontare il viaggio di transito all’altra vita). Nel rito continuo degli [...] la specie del vino ed è permesso, a giudizio dell’ordinario del luogo, celebrare la Messa presso l’infermo. storia In Romaantica, l’insieme delle cose necessarie a una persona che si metteva in viaggio (denaro, cibarie, vesti ecc.) e, per estensione ...
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Cerimonia con la quale si consacra al culto un edificio sacro o si intitola a qualcuno un edificio pubblico. La d. di un tempio era fatta in Romaantica dai magistrati appositamente eletti (duoviri aedi [...] dedicandae), assistiti dal collegio dei pontefici: il pontefice massimo e il magistrato dedicante pronunciavano la formula di d., che è nota da testi epigrafici; seguivano feste, ripetute nell’anniversario ...
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Patriota e scrittore (Roma 1838 - ivi 1915); prese parte alle campagne del 1859, del 1860, del 1866 e a quella garibaldina del 1867 nell'Agro romano. Fu più volte deputato: 1880-86, 1890-95, 1904-09. Della [...] sua molteplice attività letteraria ebbero successo soprattutto le rievocazioni romanzesche della Romaantica (Spartaco, 1874; Plautilla, 1878; La guerra sociale, 1884; Messalina, 1885; Publio Clodio, 1905) e medievale (Faustina, 1881; Benedetto IX, ...
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Termine diffuso dal 16° sec. per designare un particolare tipo di decorazione parietale, derivante da quella analoga di ambienti della Romaantica (e in particolare della Domus aurea di Nerone), ancora [...] interrati, che furono esplorati come ‘grotte’ dagli artisti del Rinascimento. Motivo dominante sono forme vegetali di fantasia, miste a figurette umane o animali, per lo più immaginari, in composizioni ...
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Archeologo italiano (Roma 1900 - ivi 1989), figlio di Giuseppe Angelo; è stato docente di topografia romana all'univ. di Roma e direttore dei Musei monumenti e scavi del Comune di Roma. Notevole il suo [...] di Apollo, sullo stadio di Domiziano): Storia e topografia del Celio nell'antichità (1944); La colonna di Marco Aurelio (con altri, 1955); La pianta marmorea di Romaantica (con altri, 1960); Il Ludus Magnus (con L. Cozza, 1962). Socio nazionale ...
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Archeologo tedesco (Charlottenburg 1858 - Firenze 1935). Passò la maggior parte della sua vita in Italia, inizialmente a Roma come primo segretario dell'Istituto archeologico germanico (1887-1908), poi [...] a Firenze. Socio straniero dei Lincei (1905). Studiò la topografia, i monumenti e le iscrizioni di Romaantica e medievale, pubblicando la Forma Urbis Romae insieme con H. Kiepert (1896; 2a ed. 1912), un volume sul Foro Romano (1904), continuando il ...
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Storico delle religioni (Roma 1882 - ivi 1958), prete; tra i primi cultori degli studî storico-religiosi in Italia, insegnò storia delle religioni come libero docente e incaricato, a Roma e a Firenze; [...] , comprendente l'intero campo della storia delle religioni. Opere principali: Le religioni misteriosofiche del mondo antico (1923); Saggi di storia delle religioni (1924); La religione di Romaantica (1939); Storia delle religioni (2 voll., 1951). ...
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Archeologa inglese (Parigi 1860 - Roma 1943), allieva di A. Furtwängler, di cui tradusse i Meisterwerke (1895). Vicedirettrice della Scuola Britannica di Roma accanto a Th. Ashby, si dedicò a studî di [...] romana; di questa indagò anche il fondamento religioso in Apotheosis and after-life (1915), pubblicando poi una sintesi più vasta con L'arte in Romaantica (1920) e una seconda edizione della Roman sculpture (1929). Socia straniera dei Lincei (1928). ...
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antico1
antico1 (ant. antìquo) agg. e s. m. [lat. antīquus, der. di ante «prima, avanti»] (pl. m. -chi). – 1. a. Di età passata da gran tempo; che risale a molti anni o a molti secoli fa: i tempi a., un a. palazzo; un proverbio a., un’a. leggenda;...
acqua
àcqua (ant. àqua) s. f. [lat. aqua]. – 1. Composto chimico di formula H2O (costituito cioè di idrogeno e ossigeno in rapporto di 2:1), diffuso in natura nei suoi tre stati d’aggregazione: solido, liquido e aeriforme; nel linguaggio corrente...