Le frasi oggettive (dette anche semplicemente oggettive) sono frasi subordinate di tipo argomentale (➔ sintassi, ➔ subordinate, frasi) corrispondenti al complemento oggetto (1) del verbo della frase reggente [...] a pagare te!
La frase oggettiva esplicita è introdotta dal complementatore generico che (57; che ha equivalenti in tutte le lingue romanze); l’implicita all’infinito può essere introdotta sia da di (58) sia da una marca zero (59):
(57) Mario crede ...
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Il rapporto tra cinema e lingua italiana è a doppio senso: la lingua scritta e parlata è stata variamente influenzata, nel lessico e nello stile, dal cinema, così come quest’ultimo, ovviamente, ha sempre [...] Mario Martone, a Gomorra (2008) di Matteo Garrone, o il romanesco, da Ultrà (1991) di Ricky Tognazzi, a Romanzo criminale (2005) di Michele Placido. Notevole la recente fortuna delle varietà toscane (Roberto Benigni, Paolo Virzì, Leonardo Pieraccioni ...
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Le varietà italo-albanesi (arbëresh) sono parlate in 50 comunità (di cui 41 sedi comunali), distribuite in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia (fig. 2). Gruppi albanofoni [...] è un soggetto lessicale espresso, come in (3) a. (➔ soggetto). Il sistema pronominale include forme clitiche oggettive, che, come quelle romanze, si collocano prima del verbo flesso, come in (3) a., eccetto all’imperativo positivo, in (3) b., dove si ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] . Plurilinguismo, mistilinguismo, pidginizzazione sulle coste del Mediterraneo tra tardo medioevo e prima età moderna, «Medioevo romanzo» 20, pp. 231-301.
Mühlhäusler, Peter (1986), Pidgin and Creole linguistics, Oxford, Blackwell.
Reinecke, John ...
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Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] 67-68).
La prolessi dell’➔oggetto, che «non dipende dall’influsso del latino, ma rappresenta un’inversione di tipo romanzo» per ragioni pragmatiche (Dardano 1969: 107), trova largo impiego, anche al di là della necessità di topicalizzazione: i «duchi ...
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Con germanismi si intendono tutti i ➔ prestiti lessicali provenienti da lingue germaniche, antiche e moderne (che hanno origine comune dal germanico, una lingua completamente ricostruita; Arcamone 1994: [...] al mondo latino (alce), in altri sostituiscono parole latine (vanga al posto di bipalium). La documentazione in tutte le lingue romanze assicura che si tratta in molti casi di voci molto antiche: a una fase antica, comunque prima del VI secolo d ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] del passato prossimo nei mass media e riprende uno schema che si affermò in francese già nel secolo scorso (➔ lingue romanze e italiano). In molti testi giornalistici il passato prossimo è il tempo passato più frequente:
(16) sono stati fucilati nel ...
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Per variazione diamesica si intende la capacità di una lingua di variare a seconda del mezzo o canale adottato, sia esso scritto (grafico-visivo) o parlato (fonico-acustico) (➔ lingua parlata; ➔ lingua [...] (salvo quello epistolare), quasi sempre rivolto a un destinatario ignoto, indistinto e generico (come nel caso di un romanzo, un giornale, un’enciclopedia e sim.), il parlato è solitamente prodotto per un interlocutore specifico. Per lo stesso ...
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Il discorso indiretto libero è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione [...] fra quindici minuti (Pier Vittorio Tondelli, Pao Pao, in Opere. Romanzi, teatro, racconti, a cura di F. Panzeri, Milano, del personaggio nel cotesto autoriale:
(18) Non conosce i romanzi di Kerouac, Scott Fitzgerald le dice niente, Norman Mailer ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] fondi bibliografici di più lunga data.
Il più importante sistema di trascrizione fonetica si è sviluppato in seno alla filologia romanza a partire dal XIX secolo: per questo è stato anche denominato alfabeto dei romanisti. In realtà, non si tratta di ...
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romanzo1
romanżo1 agg. [dal fr. ant. romanz, che risale alla locuz. lat. *romanĭce loqui «parlare latino»]. – In linguistica e in filologia, sinon. di neolatino: le lingue r.; filologia r., che ha per oggetto di studio, soprattutto comparativo,...
romanzo2
romanżo2 s. m. [dal fr. ant. romanz, uso sostantivato dell’agg. precedente]. – 1. a. Nel periodo delle origini delle letterature moderne, ampio scritto in lingua volgare, in prosa e in versi, diretto a dilettare il lettore col racconto...