(arabo Bairūt) Città capitale del Libano (2.385.271 ab. nel 2017), capoluogo dell’omonima provincia (18 km2). Giace sulla costa levantina, su un promontorio con il quale termina un contrafforte del monte [...] è eterogenea per nazionalità e per religione (maroniti, greci uniti, cristiani separati, poi musulmani sunniti e sciiti, drusi, ebrei), rendendo difficile la convivenza. Le attività economiche si basano prevalentemente sul terziario, settore ...
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Samarra’
Città sulle rive del fiume Tigri in Iraq, fondata dal califfo abbaside al-Mu‛tasim nell’836 sul sito di un precedente insediamento, per essere la nuova capitale dell’impero, dopo il conflitto [...] di una grande popolazione rurale, dopo la costruzione della diga sul lago Tharthar. Nonostante la maggioranza dei suoi abitanti sia sunnita, S. è un importante centro di pellegrinaggio sciita, per la presenza dei sepolcri degli ultimi tre imam ...
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Abbasidi
J. Bloom
La dinastia dei califfi A. fu la più duratura del mondo medievale islamico; governò infatti dal 750, quando gli A. strapparono il potere agli Omayyadi, fino al 1258, quando Baghdad [...] alcuna influenza. Nel sec. 9° il Nord Africa e l'Egitto divennero di fatto indipendenti, nel sec. 10° la dinastia sciita dei Fatimidi, sfidando apertamente il califfato di Baghdad, ne costituì uno parallelo rivale che ebbe il suo caposaldo prima nel ...
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L'Africa islamica: Marocco
Ronald Messier
Maria Antonietta Marino
Patrice Cressier
Alessandra Bagnera
Federico Cresti
Simona Artusi
Elisabeth Fentress
di Ronald Messier
Il Marocco è per i musulmani [...] modo corretto.
Nell'anno 786 a Fakh, non lontano dalla Mecca, il governatore abbaside di Baghdad tentò di eliminare gli Sciiti. Idris ibn Abd Allah sfuggì al massacro e si rifugiò nel lontano Maghreb. L'Ifriqiya era ancora leale alla dinastia ...
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L'Asia islamica. Iraq
Simona Artusi
Barbara Finster
Francesca Leoni
Jürgen Schmidt
Iraq
di Simona Artusi
In età protoislamica il nome Iraq (di origine mediopersiana) si riferiva solo alla regione [...] a.E. / 953 d.C. (Miles 1954). La città, notevolmente contratta, acquisì importanza come luogo di pellegrinaggio associato alle tombe dei due imām sciiti Ali al-Hadi (m. 868) e al-Hasan al-Askari (m. 874), erette a partire dal 944 da Nasir al-Dawla al ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Mondo islamico
Paolo M. Costa
Basema Hamarneh
Sergio Martínez Lillo
Fernando Sáez Lara
Giovanna Ventrone Vassallo
Anna Sereni
Vincenzo Strika
Caratteri generali
di [...] talvolta costituivano veri complessi edilizi sorti per volontà di un sovrano o gradualmente attorno a una tomba, come nel caso dei santuari sciiti. Tipico è il caso del santuario dell'imām Alì ar-Riza a Mashhad, in Iran. Accanto alla tomba, che è il ...
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Il fenomeno urbano. Periodo islamico
Maria Adelaide Lala Comneno
André Raymond
Marianne Barrucand
Il fenomeno urbano
di Maria Adelaide Lala Comneno
Parlare di urbanistica islamica vuol dire affrontare [...] (La Mecca e Medina) e i pellegrinaggi in numerosissimi siti, soprattutto alle tombe dei santi più venerati (sunniti e sciiti) hanno cambiato in molti casi il volto delle città. Il territorio è stato largamente interessato a questo fenomeno con la ...
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L'Africa islamica: Egitto
Maria Antonietta Marino
Maria Domenica Ferrari
Roland-Pierre Gayraud
di Maria Antonietta Marino
Inquadramento storico
Il nome arabo che designa il Paese del Nilo deriva [...] del suo potere ‒ l'esercito e l'amministrazione ‒ ma anche per creare un ambiente propizio per l'evoluzione dell'imam sciita. Ciononostante Fustat rimase una vera e propria città e trasse il massimo profitto dal suo nuovo ruolo di capitale d ...
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MAIOLICA
D. Whitehouse
La m. è una terracotta ricoperta da uno smalto vetroso opacizzato attraverso l'addizione di ossido di stagno; lo smalto, di colore bianco se non sono presenti altri ossidi metallici, [...] A Kāshān si realizzavano anche piastrelle con decorazione a stampo e dipinta, destinate a moschee e mausolei costruiti dagli Sciiti; tale tipologia, i cui primi esemplari databili vennero realizzati nel 1203, fu prodotta fino al 14° secolo.Le strette ...
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sci
(ant. ski e schi) s. m. [dal norv. ski 〈šìi〉]. – 1. a. Ciascuno dei due attrezzi usati per scivolare sulla neve, formati da una lunga assicella elastica, un tempo di legno, oggi per lo più di metallo e materiale sintetico leggero e flessibile,...
sciare1
scïare1 v. intr. [voce onomatopeica, prob. di origine genovese] (io scìo, ecc.; aus. avere). – Fare coi remi la manovra inversa a quella del vogare, provocando una spinta da prua verso poppa, in modo da rallentare, fermare, invertire...