In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] cesure intermedie che hanno aperto altri cicli nella nostra storia linguistica. Nel secolo e mezzo che è alle nostre spalle i segni del passaggio a una diversa fase si colgono negli anni finali del Novecento, nei quali si addensano molti fatti nuovi ...
Leggi Tutto
Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...]
(16) Anna, ho già parlato con lei stamattina
Tuttavia, mentre il tema sospeso antepone il sintagma nominale senza i segni della sua funzione grammaticale, la dislocazione a sinistra antepone invece un sintagma nominale con tutti i suoi indicatori ...
Leggi Tutto
La geografia linguistica (o geolinguistica o anche linguistica areale o spaziale) è una disciplina che studia l’estensione nello spazio e la distribuzione geografica dei fenomeni linguistici (fonetici, [...] fece strada il principio, maturato nell’ambito dell’onomasiologia, che i rapporti tra i referenti, i concetti e i segni linguistici che li esprimono non siano affatto fissi e costanti, ma dipendano dalla prospettiva del parlante e vadano valutati, di ...
Leggi Tutto
Benedetto Varchi (Firenze 1503 - ivi 1565), dopo la laurea in utroque iure a Pisa e un breve esercizio di professione notarile, si dedicò alla poesia e agli studi umanistici. Di sentimenti repubblicani, [...] paragrafematici in tutti i tipi di scritti: ➔ virgola anche dinanzi a che (congiunzione e pronome) ed e / et; accenti segnati di norma sulla preposizione à e sulla è (di essere), più di rado su altre forme verbali (andrà, lodò). Conservate alcune ...
Leggi Tutto
LESSI, Giovanni
Fabrizio Vannini
Nacque a Firenze il 4 ag. 1743, primo dei tre figli di Agostino di Giovanni, computista, e Teresa Guelfi. Un fratello, Bernardo, fu auditore di Consulta e avvocato regio; [...] della conoscenza degli oggetti (É. Bonnot de Condillac, La logique) e all'evoluzione naturale del linguaggio, dei suoni e dei segni atti a nominarli (J.-J. Rousseau, Fragments pour un dictionnaire des termes d'usage en botanique), il L. auspicò una ...
Leggi Tutto
segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] operazioni e delle relazioni: il s. dell’addizione, della sottrazione, il s. della radice quadrata, il s. d’uguaglianza ecc. I segni + e − indicano anche la positività o negatività di un numero; con questo significato, si parla del s. di un numero, e ...
Leggi Tutto
D'OVIDIO, Francesco
Lucia Strappini
Nacque da Pasquale e da Francesca Scaroina il 5 dic. 1849 a Campobasso, da dove la famiglia si trasferì nove anni dopo a Napoli. Qui compì gli studi secondari nel [...] nozioni positive, risultino non tanto da una cotale intuizione o divinazione, la quale, se può esser felice e dar nel segno, può anche riuscire a meri abbagli, quanto da una meditazione prudente non meno che geniale, che si eserciti sopra una massa ...
Leggi Tutto
L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] ), i digrammi e trigrammi (celo «cielo», molie o mogle «moglie»);
(d) la scarsa e impropria utilizzazione dei segni paragrafematici: accenti e apostrofi omessi o inseriti indebitamente; uso casuale e a volte ‘reverenziale’ delle maiuscole, per le ...
Leggi Tutto
I rapporti tra lingua e musica sono strettissimi, sia perché gran parte della produzione poetica, non soltanto italiana, è stata concepita in funzione dell’accompagnamento musicale (dall’antica tragedia [...] , spaziando in un campo più vasto, e però più difficile, interessa non coll’imitare gli oggetti della natura, ma coll’esprimere con segni, che in sé stessi nulla dicono e meno dipingono, la forza, e l’effetto che sullo spirito, sul cuore, e sulla ...
Leggi Tutto
Nella grammatica tradizionale il termine attributo indica un aggettivo che serve a determinare o caratterizzare un nome da cui dipende (Dardano & Trifone 1997: 127-129). In un’accezione più ampia (che [...] si riferiscono, ma che compaiono in un’unità sintattica (e intonativa) autonoma, isolata nello scritto mediante virgole o altri segni interpuntivi:
(19) La nonna non drammatizzava nemmeno certe piccole débauches a cui ogni tanto lui – il disappetente ...
Leggi Tutto
segnare
v. tr. [lat. signare «segnare, sigillare, indicare, esprimere», der. di signum «segno»] (io ségno, ... noi segniamo, voi segnate, e nel cong. segniamo, segniate). – 1. a. Notare, distinguere, rilevare mediante uno o più segni: s. gli...
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...