In pochi casi, come in quello dell’italiano moderno, nel fare la storia di una lingua ci si imbatte in un termine cronologico preciso che abbia segnato un cambiamento netto di situazione ambientale generale [...] . Nel secolo e mezzo che è alle nostre spalle i segni del passaggio a una diversa fase si colgono negli anni finali dialetto, usi letterari del), ciò che ha fatto venire meno nei loro confronti la sanzione socioculturale. Ma nella loro reale ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] scritture dei volgari fra XIV e XV secolo sono, senz’altro, meno instabili che in precedenza, anche se lontane dall’essere uniformi. Il all’idea che il mantenimento di certi nessi sia segno di cultura. Tuttavia, bambini e semicolti mantengono la ...
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Il linguaggio dei segni
William C. Stokoe
Gli animali comunicano in molti modi assai complessi. Per esempio, i nostri parenti più vicini nel regno animale, gli scimpanzé, in alcuni momenti gesticolano [...] certo significato specifico. Per esempio, non solo nelle lingue dei segni, ma anche nei gesti che generalmente accompagnano la modalità parlata, il significato 'vieni qui' è espresso più o meno universalmente dal movimento della mano (o delle mani) o ...
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Semiotica
Thomas A. Sebeok
Introduzione
Tutti gli esseri viventi, sia gli organismi interi sia le parti che li compongono, sono interrelati in un modo altamente organizzato. Quest'ordine, o organizzazione, [...] dal filosofo americano Charles S. Peirce (1839-1914), in cui i segni sono divisi non più in due ma in tre categorie: icone e , è il contesto a decidere se il destinatario accetterà o meno come credibile il messaggio ricevuto. Se ad esempio un bambino ...
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Il testo, l’unità fondamentale della comunicazione linguistica, si definisce per la sua natura funzionale (persegue uno scopo comunicativo globale) e semantica (il suo significato è unitario e strutturato). [...] morfologia verbale. Così, per es., il sintagma i giocattoli è segno di coesione solo se il suo referente è già stato introdotto stesso referente, come nel caso (19) e, forse in modo meno deciso, in (20):
(19) *La bambinai non può assumere ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] originario ser- (Stussi 1995: 196). Non mancano tuttavia esempi di segno opposto, in cui alcune forme del più antico fiorentino compaiono in le caratteristiche scrizioni culte, giustificate o meno dall’etimologia, rappresentano un elemento di ...
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Si definiscono frasi infinitive quelle frasi (sia principali che subordinate) in cui il predicato è costituito da un verbo all’infinito. La frase infinitiva può comparire in varie costruzioni, e cioè: [...] al verbo reggente, come nell’es. (53), è segno che il verbo reggente e l’infinito formano un’unità predicativa )
Il cambiamento di ausiliare con i verbi fraseologici avviene meno frequentemente ed è circoscritto ai registri letterari o formali:
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Con il termine arabismi si intende una particolare classe di esotismi, molti dei quali successivamente integratisi nel vocabolario italiano e allineatisi alla morfologia della nostra lingua (➔ adattamento; [...] e, in qualche caso, diedero luogo a insediamenti più o meno stabili di musulmani in territorio italiano: Brindisi fu occupata nell’838 cultura», p. 255), dall’ar. āyātu’llāh, propriamente «segno di Allāh», nome di una carica della setta sciita in Iran ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] (Coletti 2001; Testa 2002): l’età barocca segnò un decisivo avanzamento nella storia linguistica, esterna e mettere sul tappeto, o le locuzioni avverbiali o preposizionali: a meno che, presso a poco.
La soggezione sociopolitica dell’Italia nei ...
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Il panorama dei quotidiani italiani a stampa è molto ricco, contando, oltre alle principali testate nazionali, più o meno indipendenti, ai quotidiani politici e a quelli sportivi, un elevato numero di [...] ; i costrutti di sintassi marcata, che rappresentano uno dei più evidenti segni dell’apertura verso l’oralità, alla quale si associa una valenza testuale-informativa.
Meno soggetti a cambiamento e a scarto rispetto alla norma tradizionale appaiono ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...