Il termine anglicismo («una voce o frase dell’idioma inglese; ovvero una maniera di parlare», così nell’enciclopedia di Chambers tradotta a Venezia nel 1747; in ingl. anglicism risaliva al secolo precedente) [...] Già dalla fine della prima guerra mondiale si notano segni di cambiamento: si riduce il ruolo del francese come E gli anglicismi apparenti, creati in modo più o meno corretto in italiano impiegando analogicamente strutture formative dell’inglese, ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] scriptio continua), ma non per questo erano del tutto assenti i segni di interpunzione: per es., in iscrizioni anteriori al V secolo a anni la riflessione teorica tende sempre meno a collegare i segni di interpunzione a fenomeni di carattere ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] dei due insiemi di lettere che compaiono alle due parti del segno di uguale, l’anagramma è quello in cui le lettere tornano come curiosità linguistica e tocco di colore.
La seconda forma, meno comune e più letteraria, di presentazione del gioco è il ...
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Il termine fonosimbolismo (o simbolismo fonetico) si riferisce a una serie di fenomeni di varia natura e tipologia nei quali da un suono o una sequenza di suoni si riconosce il valore semantico in modo [...] teoria linguistica moderna è basata sul principio dell’arbitrarietà del segno: nelle lingue, il legame tra il significato e il animali sono tipicamente riprodotti mediante parole onomatopeiche, più o meno convenzionali (ad es. pio pio per il pulcino ...
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Il periodo ipotetico (detto meno spesso costrutto condizionale) è una costruzione formata da due frasi, la principale (detta apodosi, cioè «conseguenza») e una subordinata ipotetica (detta protasi, cioè [...] substandard, in definitiva, non è solo un’opzione di registro meno alto per esprimere gli stessi messaggi, ma uno strumento più povero condizionale libera, invece, l’intonazione è conclusa, segno che la protasi, anche se sintatticamente subordinata, è ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] essa è in genere separata dal discorso indiretto da un segno interpuntivo, mentre nel parlato ha di norma un profilo agire diversamente. Sa tutto lui, non ha bisogno di nessuno, tanto meno di consigli (in Mortara Garavelli 1985: 128)
Segnali di un ...
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DATI, Carlo Roberto
Magda Vigilante
Di nobile e illustre famiglia fiorentina, nacque a Firenze il 12 ott. 1619, da Camillo e Fiammetta Arrighetti.
L'iniziazione culturale del giovane D. avvenne sotto [...] pensione annua da Luigi XIV, il quale desiderava mostrare con segni tangibili della sua regale munificenza, la stimae l'ammirazione ibid. 1829, rassegna aneddotica di personaggi del tempo, più o meno noti, da S. Rosa a Ferdinando I, dall'Achillini a ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] della letteratura, le cui maglie censorie sono quasi sempre meno fitte di quelle dei mass media. Per questo, soprattutto è più un reato penale (è sanzionato con un’ammenda): segno della laicità dello Stato. Ma l’impatto sociale della bestemmia resta ...
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Il termine deriva dal gr. apóstrophos «rivolto altrove, indietro», da apostrépho «volgo indietro o in senso contrario». Apóstrophos (o -us) compare nel latino tardo, con significato unicamente grammaticale. [...] gli usi secondari c’è quello di indicatore della soppressione delle prime cifre di un anno (il ’48).
L’apostrofo era un segno noto già nell’antichità. Certo, se si considera che l’abitudine di scrivere separando le parole si è diffusa intorno al IX ...
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Col termine abbreviazione (o, più anticamente, abbreviatura) si indica l’accorciamento (o compendio) di una parola. Come si legge nel Vocabolario della Crusca (1612), l’abbreviazione è una «parola abbreviata [...] con e cum (9cedo per concedo, cir9 per circum e anche isolatamente 9 poteva stare per cum; è uno dei più antichi segni di abbreviazione, già presente tra gli esempi raccolti dal grammatico Valerio Probo nel I sec. d.C.), 7 e & indicavano la ...
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meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, contrapponendosi direttamente a più....
segno
ségno s. m. [lat. sĭgnum «segno visibile o sensibile di qualche cosa; insegna militare; immagine scolpita o dipinta; astro», forse affine a secare «tagliare, incidere»]. – 1. a. Qualsiasi fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono...