Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] . I derivati da verbi transitivi, per i quali il participio passato ha sempre valore passivo, mantengono manifestamente una semantica ‘paziente’ (adottato, arrestato, salariato), e vengono di fatto elencati tra i nomi di paziente (Lo Duca 2004b).
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] genere e numero con il nome al quale si riferiscono). Inoltre, avverbi e preposizioni presentano somiglianze anche a livello semantico, al punto che diversi studiosi hanno proposto che in realtà non vi sia una linea di demarcazione netta fra queste ...
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Il termine genere indica un fenomeno morfologico riguardante i nomi (e le parole ad essi riconducibili: aggettivi, pronomi, participi), per il quale in alcune lingue (tra queste l’italiano) ciascuno di [...] falsi doppi generi, del tipo il porto / la porta, il caso / la casa, ecc., in cui, tuttavia, non vi è alcuna parentela semantica tra i due nomi e nessun elemento che possa lasciar presagire un rapporto di tipo formale. Coppie di questo tipo vanno di ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] in la [s]ala). Peraltro, il blocco del processo di sonorizzazione agisce soltanto nel caso in cui vi sia assoluta trasparenza semantica (come in ri[s]ollevare), mentre si annulla nel caso in cui vi sia stata opacizzazione (cfr. ri[z]altare, nel ...
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Corrente linguistica che identifica e classifica gli elementi della lingua in base alla loro distribuzione, cioè l’insieme dei contesti in cui un elemento può comparire, eliminando dalla descrizione dei [...] secondo nuovi criteri: il nome, l’aggettivo, il verbo ecc. sono classificati non in base alla loro funzione logica o semantica, bensì in base al fatto che possano o no occupare un certo insieme di posizioni combinatorie. Molti tratti peculiari dell ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] di segni.
b) Una nuova ermeneutica. L'aspetto formale del processo di creazione dei segni non può essere dissociato da quello semantico, dal momento che non è la sostanza dei segni che ha importanza, ma il loro valore. I Sumeri inventarono quindi una ...
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L’espressione angloamericana politically correct (in ital. politicamente corretto) designa un orientamento ideologico e culturale di estremo rispetto verso tutti, nel quale cioè si evita ogni potenziale [...] come i poveri sono designate non abbienti, imprenditori si preferisce a padroni.
Particolarmente produttiva è la sfera semantica legata al mondo del lavoro, in cui la ristrutturazione formale delle denominazioni di mestieri riflette in molti casi ...
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scienza cognitiva L’insieme delle discipline (intelligenza artificiale, psicologia cognitiva, linguistica, psicolinguistica, filosofia della mente e del linguaggio, neuroscienze, antropologia), che hanno [...] delle interconnessioni dei concetti e dei significati), elaborata da M.R. Quillian, la teoria dei prototipi di E. Rosch (➔ semantica) e soprattutto la teoria dei frames di M.L. Minsky.
Frames e scripts. Un frame è una struttura-dati esistente ...
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In arte e architettura, persona od oggetto che l’artista ritrae o riproduce, oppure esemplare preparatorio dell’opera finale. Nel linguaggio scientifico, costruzione schematica, puramente ipotetica o realizzata [...] affinché una formula di T sia un teorema di T. Una prima soluzione di questo problema è espressa dal teorema di completezza semantica di Gödel: ‘una formula di una teoria elementare T è un teorema se e solo se è valida in T′, o, equivalentemente ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] francese, M. Bréal, che andava in quegli anni elaborando una nuova scienza del significato, da lui di lì a poco battezzata semantica, e con L. Havet e J. Darmesteter. Un anno dopo fu nominato maître de conference alla Sorbona, succedendo a Bréal ...
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semantica
semàntica s. f. [dal fr. sémantique, introdotto (nel 1897) dal linguista M.-J.-A. Bréal, der. del greco σημαντικός: v. semantico]. – 1. Ramo della linguistica che studia il significato degli enunciati di una lingua o di un dialetto,...
semantico
semàntico agg. [dal fr. sémantique, e questo dal lat. tardo semantĭcus, gr. σημαντικός «significativo», der. di σημαίνω «segnalare, significare»] (pl. m. -ci). – 1. a. In linguistica, relativo alla semantica, al significato: problemi...