Linguaggio
Raffaele Simone
Preliminari
Quando si studiano i fenomeni del linguaggio, si resta colpiti dal fatto che la riflessione su questo tema, ben lungi dall'essere un'invenzione moderna (come accade [...] v., 1916), ha avuto molta fortuna nella linguistica del Novecento. Malgrado ciò, essa ha il difetto di non sottolineare che il sistema semiotico che così si crea deve poter essere usato da un utente umano che non vive isolato o in coppia, ma fa parte ...
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Le lingue dei segni nel mondo
Mauro Mottinelli
Virginia Volterra
A differenza delle lingue vocali, che usano il canale acustico-vocale, le lingue dei segni si servono della modalità visivo-gestuale. [...] portano a ripensare lo statuto di alcune proprietà tipiche delle lingue vocali a partire da una più ampia prospettiva semiotica.
L’acquisizione delle lingue dei segni e l’educazione bilingue
Studi condotti sull’acquisizione di diverse lingue dei ...
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(XV, p. 338)
Filologia classica. - Nell'ultimo sessantennio la f. classica − intesa come disciplina rivolta allo studio dei testi greci e latini antichi con particolare attenzione alla loro trasmissione, [...] di C. Segre, trad. di M. G. Saibene Andreotti e R. Venuti, Torino 1989; Ju. M. Lotman, Testo e contesto. Semiotica dell'arte e della cultura, a cura di S. Salvestroni, Bari 1980; C. Segre, Narrazione / narratività [1980], in Id., Avviamento all ...
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Tradizionalmente considerata un tropo, la sineddoche (dal gr. synekdokhḗ, da syn «con, insieme» e ekdékhomai «ricevo, prendo», che i latini traducono con conceptio, intellectio) è una figura retorica che [...] quarto del Novecento, la discussione sulla distinzione tra metonimia e sineddoche si è rianimata intorno a fondamenti logici e semiotici (Eco 1984). Ad es., la differenza tra (5) e (6)
(5) bere una bottiglia [metonimia contenente-contenuto]
(6) bere ...
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La prima poesia macaronica nasce come ‘genere’ a Padova alla fine del XV secolo, caratterizzata dallo scontro di elementi linguistico-culturali popolareggianti e rusticali con la tradizione latino-umanistica; [...] and Titian, «Journal of the Warburg and Courtauld Institutes» 41, pp. 147-350.
Segre, Cesare (1979), La tradizione macaronica da Folengo a Gadda (e oltre), in Id., Semiotica filologica. Testo e modelli culturali, Torino, Einaudi, pp. 169-183. ...
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Una delle fondamentali dimensioni di ➔ variazione linguistica è quella che nella linguistica continentale europea (con termine introdotto negli anni Sessanta da E. Coseriu; cfr. Coseriu 1973) è chiamata [...] social semiotic. The social interpretation of language and meaning, London, Arnold (trad. it. Il linguaggio come semiotica sociale. Un’interpretazione sociale del linguaggio e del significato, Bologna, Zanichelli, 1983).
Spitzer, Leo (2007), Lingua ...
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Considerata la ‘regina’ delle figure retoriche, la metafora (dal gr. metaphorá «trasferimento», in lat. translatio) è un tropo, cioè un sovvertimento di significato, rispetto al significato proprio, di [...] , a cura di R. Antonelli, Firenze, La Nuova Italia, 1992).
Eco, Umberto (1984), Metafora e semiosi, in Id., Semiotica e filosofia del linguaggio, Torino, Einaudi, pp. 141-198.
Gruppo μ (1970), Rhetorique générale, Paris, Larousse (trad. it. Retorica ...
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La metonimia (dal gr. metōnymía; lat. denominatio, transnominatio) è una figura retorica (➔ retorica) tradizionalmente inserita tra i tropi, in quanto produce il ‘sovvertimento’ del significato proprio [...] voll.
Bianchi, Claudia (2009), Pragmatica cognitiva. I meccanismi della comunicazione, Roma - Bari, Laterza.
Eco, Umberto (1984), Semiotica e filosofia del linguaggio, Torino, Einaudi.
Gruppo μ (1970), Rhetorique générale, Paris, Larousse (trad. it ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] produzione e la ricezione del testo. Sia nei testi parlati sia in quelli scritti si registra una distribuzione dell’attività semiotica tra produttore e ricevente. Ma, mentre la ricezione di un testo scritto avviene con tempi e modi indipendenti dalla ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] .
Ekman, Paul & Friesen, Wallace V. (1969), The repertoire of nonverbal behavior: categories, origins, usage and coding, «Semiotica» 1, 1, pp. 49-98.
Kendon, Adam (2004), Gesture. Visible action as utterance, Cambridge, Cambridge University Press ...
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semiotica
semiòtica (meno com. semeiòtica) s. f. [dall’ingl. semiotic (o semiotics), che ha lo stesso etimo dell’ital. semeiotica]. – 1. In filosofia, dottrina dei segni e della conoscenza simbolica in generale, strettamente legata alla gnoseologia....
semiotico
semiòtico agg. [der. di semiosi, secondo il gr. σημειωτικός] (pl. m. -ci). – Della semiosi, relativo alla semiosi: processo s.; anche, relativo alla semiotica: gli studî semiotici.