Balderston, John Lloyd
Marzia G. Lea Pacella
Drammaturgo e sceneggiatore statunitense, nato a Germantown (Pennsylvania) il 22 ottobre 1889, da famiglia di origine inglese, e morto a Los Angeles l'8 [...] definitiva di Fort e Francis E. Faragoh, nata dalla fusione di varie fonti, fra cui il romanzo di M. Shelley e l'adattamento drammaturgico di Balderston. Per replicare i suoi ultimi successi, l'Universal gli affidò nel 1932 la riscrittura ...
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Componimento lirico con strofe monometre o polimetre che, di solito, contano non più di 6 o 7 versi e ripetono lo stesso schema. È per lo più d’ispirazione amorosa o morale-civile.
La parola appare nell’antica [...] , l’o., con diverse forme, consolidò il suo successo; basterà ricordare i nomi di J. Dryden, A. Pope, S.T. Coleridge, P.B. Shelley, J. Keats in Inghilterra, di F.G. Klopstock, F. Hölderlin in Germania, di A. de Lamartine, V. Hugo, A. de Musset in ...
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NICCOLINI, Giovanni Battista
Egidio Bellorini
Letterato, nato ai Bagni di San Giuliano (Lucca) il 29 ottobre 1782, morto a Firenze il 20 settembre 1861. Si laureò in leggi a Pisa e visse poi a Firenze, [...] . Nel 1838, lasciata davvero in disparte la politica, pubblicava la Beatrice Cenci, poco felice rifacimento di quella dello Shelley, e la Rosmunda d'Inghilterra, che neppure essa piacque molto; ma tornava poi alla politica nel 1843 con quello ...
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«Star basso»: l’antropologia religiosa di Alessandro Manzoni
Pier Cesare Bori
Sommario: «Culto razionale» ▭ «Le parole della sapienza divina e i vani discorsi degli uomini» ▭ «La filosofia morale sarà... [...] che Madame de Staël, François Guizot, Jules Michelet e dello stesso Stendhal, più che gli inglesi italofili, da Percy Bysshe Shelley a John Ruskin, più che Jacob Burckhardt, Sismondi amava e capiva l’Italia e la com-pativa: «Une profonde pitié pour ...
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PRATESI, Mario
Jole Soldateschi
PRATESI, Mario. – Nacque a Santa Fiora, sul versante grossetano del monte Amiata, l’11 novembre 1842, da Igino, cancelliere comunale oriundo di Marradi (Firenze), e da [...] di letture che prevedeva, accanto ai classici e allo studio del poema dantesco, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Percy Bysshe Shelley e George G. Byron. E, soprattutto, si confermò in un’ispirazione civile e patriottica (già esibita nel 1863 con ...
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Poeta inglese (Londra 1795 - Roma 1821). Uno tra i più significativi poeti del romanticismo inglese, la sua opera è sostanziata dai temi della bellezza intesa in quanto valore di trascendenza e quindi [...] cui il poeta fu orientato anche da quella rinascita d'interesse per la Grecia, comune a molti romantici (Peacock, Shelley, Hölderlin, ecc.). In Hyperion echi miltoniani danno al poema un vigore e una dignità che l'Endymion non lasciava presentire ...
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(gr. ῎Αδων o ῎Αδωνις) Divinità greca di origine semitica, oggetto di culto in varie località della Grecia peninsulare e insulare. Nella formulazione più nota del suo mito, intessuta di motivi letterari [...] nel quale il tenue filo della trama è continuamente spezzato da digressioni che compromettono l'unità; Adonais, di P.B. Shelley (1792-1822), appassionata meditazione sulla morte e la sopravvivenza: la figura principale è quella del poeta stesso e da ...
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Poeta inglese, nato tra il 1612 e il 1613 a Londra, morto a Loreto il 21 agosto 1649. Figlio di un sacerdote puritano che era acerrimo nemico dei cattolici e autore di volumi contro i gesuiti, negli anni [...] poetica con poesie piene di concetti, ma anche di ardite freschissime immagini che sembrano precorrere certi moderni come lo Shelley e lo Swinburne - tali: Wishes, to his (supposed) Mistresse, Musicks Duell, che sono tra le poche di soggetto profano ...
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RADCLIFFE, Ann
Salvatore Rosati
Scrittrice inglese, nata il 9 luglio 1764 a Londra, dove morì il 7 febbraio 1823. È la rappresentante maggiore e più nota del cosiddetto romanzo nero o terrifico.
Esordì [...] , la quale ispirò H. Walpole, Clara Reeve e, culminando nella R., continuò con M. Lewis fino al Frankenstein di M. Shelley) contribuì notevolmente ad ampliare il campo della sensibilità e dei mezzi artistici. Seppure siano di lettura oggi non sempre ...
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Poeta statunitense di origine italiana, nato a New York il 26 marzo 1930. Giovanissimo, conosce l'inferno della prigione; quindi approda a Harvard, dove pubblica la sua prima raccolta di poesie, The vestal [...] , G. Corso. A poet, the beat way, in A casebook on the beat, a cura di T. Parkinson, New York 1961, pp. 266-75; B. Cook, An urchin Shelley, in The beat generation, ivi 1971, pp. 133-49; F. Pivano, Introduzione a G. Corso, Poesie, Roma 1981, pp. 5-32. ...
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titano
s. m. [dal lat. Titanus, gr. Τιτάν -ᾶνος]. – 1. Nella mitologia greca, nome generico dei 6 figli maschi di Urano e di Gea (Oceano, Ceo, Crio, Iperione, Giapeto, Crono), della generazione più antica degli dèi, che unitisi con le proprie...
satanismo
s. m. [dall’ingl. satanism, der. di satan «satana», satanic «satanico»]. – 1. Atteggiamento letterario connesso con alcune posizioni estreme del movimento romantico, caratteristico di alcuni dei maggiori esponenti della letteratura...