Il proverbio (dal lat. provĕrbiu(m), da vĕrbum «parola») è oggetto di studio di numerose discipline: letteratura, sociologia, antropologia, dialettologia, storia delle tradizioni popolari (nell’insieme [...] diffusione e le varianti, i contatti tra culture diverse.
Nel secondo Ottocento è fondamentale l’opera del siciliano Giuseppe Pitrè, che in collaborazione con Salvatore Marino raccolse sul campo una immensa documentazione confluita nella Biblioteca ...
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Si definiscono dialettismi (o dialettalismi) parole (ma anche locuzioni, forme e costrutti) di origine dialettale inseriti in contesti di italiano. I dialettismi più numerosi (e più studiati) riguardano [...] organizzazione criminale, visto che si parla della mafia russa o della mafia cinese, ma che pure resta legata alla Sicilia). Altri dialettismi, pur essendo entrati nella lingua, almeno per frequenza d’uso caratterizzano ancora un’area specifica (è il ...
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Ausiliari (dal lat. auxilium «aiuto» + -āris) si chiamano alcuni verbi che, oltre al loro uso e significato autonomi (➔ modi del verbo), se impiegati in unione con le forme non finite di altri verbi, svolgono [...] coi verbi pronominali e riflessivi: vedi abruzzese [sə ˈnavɛ ˈitə] «se ne era andata», il napoletano [ta ʃcorˈdatǝ] «ti sei scordato», il siciliano lu carru s’a firmatu «il carro si è fermato».
Come si è accennato nel § 3, l’uso di avere coi verbi ...
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Con il termine ispanismi si intendono le parole, i costrutti o le espressioni che dallo spagnolo (cioè dal castigliano) sono penetrati, più o meno durevolmente, in altre lingue, nel nostro caso in italiano. [...] un’intensa circolazione di persone verso e dal Finis Terrae ispanico. D’altra parte, nel 1282 gli aragonesi conquistarono la Sicilia, segnando l’inizio di una dominazione politica che si sarebbe protratta a lungo e che sarebbe stata seguita poco dopo ...
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I numerali sono considerati l’espressione simbolica dei numeri (ovvero delle entità che si usano per contare, classificare, accumulare, raggruppare) nel linguaggio (Pannain 2000; Gvozdanović 20062: 736). [...] quindi la base dei nuovi tipi romanzi (Rohlfs 1968: 313). Vale la pena notare come, accanto alla numerazione decimale, in Sicilia e in alcune zone dell’Italia centrale (Abruzzo) si è diffusa la numerazione vigesimale, ovvero per ventine (da cui, ad ...
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Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] 2° (Filostrato. Teseida delle nozze di Emilia. Comedia delle ninfe fiorentine).
Cappelli, Andrea (1861), Giovanni di Procida e il Vespro siciliano, in Miscellanea di opuscoli inediti e rari dei secoli XIV e XV, Torino, UTET, 2 voll., vol. 1º, pp. 43 ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] ~ mo[nd]o; pio[mːm]o ~ pio[mb]o), ma non nel Salento, nella Calabria meridionale e nelle varietà della Sicilia nord-orientale; in Umbria, le realizzazioni cambiano a seconda delle località e della generazione alla quale appartiene il parlante;
(b) le ...
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Lingua e lingue
Luisa Mattia
Le parole dei bambini
Tutti i bambini imparano a comunicare. Molto rapidamente arrivano a capire e a usare il linguaggio del proprio gruppo sociale attraverso diverse fasi [...] (con vocaboli, pronunce e regole grammaticali specifiche) diversi da regione a regione e, addirittura, da comune a comune (il siciliano di Palermo è diverso da quello di Catania); in Germania il tedesco usato in Baviera è diverso da quello di Amburgo ...
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I testi espositivi sono un tipo di testo (➔ testo, tipi di) la cui funzione principale consiste nel trasmettere un sapere. Per questa funzione, essi vengono anche chiamati testi informativi (Combettes [...] pubblicità, dall’industria e anche, per la definizione di certi mestieri, dalle «eufemistiche» scelte sindacali (il siciliano netturbino, che pareva prevalere su spazzino, scopino, ecc., pare ormai sconfitto dall’operatore ecologico). Resta però il ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] dialetti soprattutto nel genere epico (riduzioni serie o parodistiche della Gerusalemme Liberata o dell’Eneide, come quella del siciliano Tommaso Aversa), lirico (Muse napolitane, 1635, di G.B. Basile) e giocoso (Il malmantile racquistato, 1676, del ...
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siciliano
(ant. ciciliano) agg. e s. m. – 1. a. agg. Dell’isola di Sicilia: agrumi s.; vini s.; il dialetto s. (o, come s. m., il siciliano), il dialetto, o il complesso di dialetti, parlato in Sicilia; carretto s. (v. carretto); sfilato s.,...
sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di accento circonflesso, che i lapicidi romani...