I fenomeni paralinguistici sono tratti concomitanti o simultanei (da qui il suffisso para- «accanto») alla comunicazione verbale, che veicolano informazioni aggiuntive sostenendo, rafforzando o anche contraddicendo [...] del capo, la direzione dello sguardo e il movimento degli occhi, le espressioni del viso, intesi a comunicare significati, studiati dalla cinesica.
(e) Modalità corporea: movimenti del busto, come il protendersi verso l’interlocutore, l’inchinarsi o ...
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CALCO
Il calco è un tipo di prestito che può interessare la forma (calco formale) o il significato (calco semantico) di una parola.
• Si ha un calco formale quando all’interno di una lingua si introducono [...] parma.repubblica.it)
• Si ha invece un calco semantico quando una parola, che ha in comune con la sua analoga straniera uno o più significati, assume per imitazione una nuova accezione
stella (famoso attore cinematografico, come nell’inglese star). ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] intrinseci al procedimento derivazionale, per cui un gattino e un piccolo gatto non sono sinonimi: per capire il significato di gattino occorre tirare in ballo la funzione pragmatica dell’alterazione, che permette di marcare in modo esplicito una ...
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Il termine classicismo, che appare all’inizio dell’Ottocento, deriva dell’aggettivo sostantivato classico, a sua volta prosecuzione del lat. classicus, nell’accezione di «autore eccellente, da imitare». [...] della Crusca il termine classicismo non compare nel lemmario, e nella voce classico (1878: III, 94), limitata ai significati tradizionali, si ignorano le accezioni assunte dalla parola e dai suoi derivati nel corso della polemica romantica.
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L’espressione variante combinatoria indica, fra le possibili realizzazioni di un fonema (➔ allofoni), quelle determinate dal contesto, che cioè dipendono dall’intorno fonetico in cui compaiono e sono quindi [...] quando è seguita da [t] ([stenˈtato]). Questa differenza però non è in grado da sola di determinare due significati distinti e di produrre opposizioni funzionali. Il tratto sonoro-sordo, così produttivo e con alto rendimento nell’italiano (si vedano ...
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Nella tradizione lessicografica, la definizione lessicale è la parafrasi usata per illustrare il significato di una voce lessicale (o lemma o, più raramente, entrata). Questa parafrasi è posta generalmente [...] che descrivono una situazione nel mondo, sia essa statica o dinamica: si tratta perlopiù di verbi e nomi deverbali. Il significato azionale può essere definito come il modo in cui una parola presenta la situazione che descrive, in relazione alle fasi ...
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Tradizionalmente prosodia è un termine della metrica classica, dove designa lo studio del verso (gr. prosōidía «accento, modulazione della voce», comp. di prós «accanto» e ōidḗ «canto»). Inizialmente indicante [...] i costituenti prosodici (§ 4 e 3.3), così risolvendo casi di ambiguità strutturale: vedo la ragazza con il binocolo può significare sia «vedo la ragazza usando il binocolo» sia «vedo la ragazza che ha un binocolo»;
(c) indicare la presenza di ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] come una valutazione che il parlante fornisce della taglia dell’oggetto o dell’intensità dell’azione. In realtà, il significato dell’alterazione è molto ampio: esso include almeno il valore diminutivo come nei due esempi citati, anche nella variante ...
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La figura etimologica è una figura retorica grammaticale e insieme semantica che consiste nell’accostamento di due parole aventi la stessa radice (da cui il lat. figūra etymologĭca per indicare una medesima [...] a.C.) intende la figura non come una forma di adnominatio (la paronomasia quando ‘cose simili’ producono significati dissimili) ma una variante della replicazione (➔ epanalessi), per cui si serve del termine traductio (letteralmente «trapasso»), una ...
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Linguista (Ginevra 1857 - Vufflens 1913). Nipote di Nicolas-Théodore, pronipote di Horace-Benedict, in un ambiente di fine e antica cultura S. sviluppò un'intelligenza precoce, spesso applicata a fatti [...] a Parigi, per studiare col caposcuola della linguistica francese, M. Bréal, che andava in quegli anni elaborando una nuova scienza del significato, da lui di lì a poco battezzata semantica, e con L. Havet e J. Darmesteter. Un anno dopo fu nominato ...
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significante
agg. e s. m. [part. pres. di significare (già presente nel lat. tardo significans -antis, come agg.); il sign. 2 è dal fr. signifiant]. – 1. agg., letter. Ricco di significato; espressivo, efficace: «Ohe!» disse [Renzo], guardando...
significanza
s. f. [der. di significare; nel sign. 2, dall’ingl. significance]. – 1. ant. a. Significato. b. Segno, indizio: alcun segnale che gl’iddii avessero mandato in s. della salute di Biancofiore (Boccaccio). 2. In filosofia della scienza,...