La vita. - Figlio naturale del generale d'artiglieria Destouches e della canonichessa de Tencin, d'Alembert nacque a Parigi il 16 novembre 1717, e appena nato fu abbandonato sui gradini della chiesa di [...] del linguaggio come una collezione bizzarra di segni, ridotti poi a nomi, come simboli più facili e più accessibili. valore pratico, e non teorico; è fatta per regolare i costumi e la fede, e non già per illuminare le menti. E, del resto, in quanto ...
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Poeta, incisore, pittore e mistico inglese, nato a Londra il 28 novembre 1757, morto in Strand (Londra) il 12 agosto 1827. Figlio d'un ricco fabbricante di calze, non ebbe alcuna educazione regolare, ma [...] in cielo".
Nella sua concezione della vita il Blake anticipa la fede che poi ebbero, in varia misura, tutti i grandi poeti il B. vi usò un linguaggio simbolicodi cui non ci diede la chiave: splendore, persino sublimità di linguaggio, vi sono qua e là ...
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La rivoluzione galileiana in fisica è consistita nello scegliere un solo particolare punto di vista per leggere il mondo: quello quantitativo. La sostanza del metodo è semplice: prescindiamo dalle caratteristiche [...] fede fu smantellata dal principio di indeterminazione di Heisenberg (1927), che stabiliva l'impossibilità di una misura simultanea precisa di posizione e velocità di (Soc. It. di Fisica), vol. 1, 1985, 3, p. 35; Id., I simboli e la realtà, in ...
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I cimiteri di guerra italiani. - Nei primi mesi che seguirono l'armistizio di Villa Giusti, gli enti militari dislocati nel territorio dell'ex-zona di guerra provvidero a un primo ricupero delle salme [...] tombe non la consueta lapide funeraria, ma solo cimelî e simboli della guerra (il cannone, la trincea scudata, il filo : al centro, la colonna della fede, in forma di faro con quattro croci rosse. Alla base di essa è la piccola cappella votiva nella ...
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Dal linguaggio comune, in cui significava originariamente generazione, produzione, questo termine, come già il greco κρισις, passò al linguaggio filosofico-religioso per indicare l'origine del mondo mediante [...] fede all'idea, eleatica nelle sue origini, dell'ex nihilo nihil, e, quando attribuì la genesi del mondo all'opera di . 31-38).
La dottrina della Chiesa cattolica è nelle formule dei simboli apostolico e niceno-costantinopolitano (v. credo) e nel c.1. ...
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Nato il 14 novembre 1812 in Verona, dove morì il 17 luglio 1878. Carcerato dell'Austria a Mantova nel 1852 e nel '59 a Josephstadt. Insegnò a Firenze, dopo il '64, estetica e storia dell'arte, nell'Istituto [...] femminili trasfigurate in simboli patriottici: una fanciulla è la Musa italiana, che "vestita di veli tricolori" consacra 'angosciosa e pur agonistica fede del Foscolo diventò una lagrimante, compiaciuta, leziosa parte di un personaggio da melodramma. ...
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. L'arte cristiana si può definire la manifestazione esteriore della fede cristiana sotto forma estetica. Nei suoi processi tecnici, nei materiali che adopera, nelle regole di composizione da essa seguite, [...] vita eterna: decorazione campestre che richiama il paradiso, il mito d'Orfeo che attira gli animali, la storia di Amore e Psiche, simbolo della resurrezione.
Nel sec. II le allusioni diventano più precise e compaiono nuove figure; il Buon Pastore e ...
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J. G. Herder vide nelle fiabe "in certa misura resti della fede del popolo, della sua intuizione sensibile, delle sue forze e istinti, dove si sogna perché non si sa, si crede perché non si vede". Queste [...] da parte Max Müller, che interpretò le fiabe come simboli naturistici del succedersi del giorno e della notte, dell' bisogna però dimenticare che nella maggior parte dei casi ci troviamo di fronte appunto a motivi, non a fiabe; e che sarebbe dunque ...
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Teologo calvinista, nato ad Oudewater (Olanda meridionale), il 10 ottobre 1560. Frequentò per sei anni l'università di Leida, poi ottenne dal magistrato di Amsterdam i mezzi per completare i suoi studî [...] accusato di socinianismo, di pelagianismo e d'infedeltà ai simboli riconosciuti in Olanda, cioè il Catechismo di Heidelberg e Oldenbarnevelt dichiarò che le divergenze di opinione non intaccavano i fondamenti della fede, e raccomandò ai due rivali ...
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SERIPANDO, Gerolamo
Nicola Nicolini
Nato a Napoli il 6 maggio 1493, Troiano S. (Gerolamo all'atto della vestizione) fuggì, a dodici anni, nel convento di San Domenico Maggiore, donde passò, per stabilirvisi [...] fede, ma che fu, per altro, respinta dal concilio medesimo (1546-47). Ritornato a Napoli (1550) e rifiutata la cattedra vescovile di Prediche... sopra il simbolo degli Apostoli, dichiarato coi simboli del concilio Niceno et di Santo Athanasio, Venezia ...
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sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...