Islàm
Francesco Gabrieli
In questa voce, complementare della voce Arabi, ove si tratta della presunta conoscenza che D. poté avere dell'arabo, e del suo atteggiamento verso la scienza e filosofia araba, [...] ). A D. era dunque nota la grande suddivisione della fede islamica, in ortodossia o Sunna e nella prima eterodossia della concetti distributivi di premi e pene, sia nei simboli e perfino in molti episodi singoli.
La spiegazione di queste frequenti ...
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BAROLINI, Antonio
Renato Bertacchini
Nacque a Vicenza il 29 maggio 1910, da una famiglia di navigatori: il padre Giuseppe, ufficiale di marina, morì nel 1919 per i postumi di una malattia contratta [...] , trasmette quasi con valore testamentario una fede candidamente evangelica, una leale, fiduciosa speranza cristiana "nella certezza che la carità che è stata diventerà maggiore, perché maggiore è l'umana sete di carità".
Stava lavorando ai primi ...
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Dewey, John
Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò nell’univ. del Vermont e nella John Hopkins di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie univ. del [...] coerente e produttivo se non impadronendosi del retaggio disimboli organizzati nel linguaggio e nella cultura, e esperienza) e in A common faith (1934; trad. it. Una fede comune) D. critica l’estraniazione dell’arte e della religiosità (che ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel panorama del cinema d’autore che si afferma in tutta Europa fra la fine degli anni [...] automatica, appena offuscata da un perverso sistema disimboli, convenzioni, modelli.
Le epifanie dell’inconscio sviluppa interamente su un’idea di crisi, che nasce dalla "morte di Dio", intesa come perdita della fede e degli appigli che essa ...
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Paolo di Tarso, san
Raffaele Savigni
L’apostolo delle genti
Cittadino romano di nome Saulo, di famiglia ebraica, perseguitò duramente i cristiani fino a quando, dopo aver avuto una visione, si convertì [...] 3).
Saulo si convertì alla nuova fede dopo che, caduto da cavallo sulla strada di Damasco, ebbe una visione nella quale di Roma, chiamati a sostituire Romolo e Remo (simboli della Roma pagana) e a rifondare la città in senso cristiano.
Il pensiero di ...
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Rabano Mauro
Nicolò Mineo
Enciclopedista, organizzatore e divulgatore di cultura tra i più importanti dell'alto Medioevo, nacque a Magonza da nobile famiglia intorno al 780 e fece i primi studi, sotto [...] (che contiene, tra l'altro, indicazioni sul simbolismo numerico, di ascendenza agostiniana); di autore di scritti di teologia mistica, come il De videndo Deum, di omelie e lettere e anche di poesie e di inni (poeticamente assai mediocri), come quelli ...
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Beato Angelico
Bettina Mirabile
Il frate che dipinge la luce divina
Vissuto a cavallo tra Trecento e Quattrocento, Angelico è un frate domenicano con un grande talento per la pittura. Mettendo questo [...] stile a seconda del pubblico per cui dipinge. Convinto che la fede possa salvare l'uomo, descrive la bellezza del Creato con una o trasformati in simboli e i colori diventano scuri. Gli affreschi descrivono episodi della Passione di Cristo e con ...
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al-Razi, Abu Bakr Muhammad ibn Zakariyya'
al-Rāzī, Abū Bakr Muḥammad ibn Zakariyyā’
(conosciuto nel mondo latino come Rhazes) Medico, filosofo e alchimista musulmano persiano (Rayy 864 - ivi 925 o [...] sua originale elaborazione del platonismo e sul deciso rifiuto di conciliare ragione e fede, arrivando a definirlo un «filosofo laico» (A. storia, e la profezia ‒ con l’apparato linguistico disimboli e immagini che la caratterizzano ‒ è sottoposta a ...
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Architetto, scultore, pittore, poeta (Caprese, od. Caprese Michelangelo, Arezzo, 1475 - Roma 1564). Culmine della civiltà rinascimentale, celebrato come il massimo genio del suo tempo, ne rappresentò anche [...] con simboli più specificamente figurativi, nell'elaborazione della sua opera artistica. L'arte di M. di M., convincendolo ad aderire alla dottrina di Jòuan Valdés della giustificazione per fede.
Nominato (1535) architetto, scultore e pittore di ...
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secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] , concepisce quest’ultima come un insieme condiviso di valori, simboli e riti derivati dalla tradizione cristiana, ma , secondo cui le moderne filosofie della storia traggono «origine dalla fede biblica in un compimento futuro» e finiscono «con la s. ...
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sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...