Klimt, Gustav
Flaminia Giorgi Rossi
Una pittura preziosa per la fine dell’Impero asburgico
Klimt è stato tra i fondatori del movimento artistico chiamato secessione viennese, che intendeva reagire all’arte [...] dell’astrazione
Splendore e fine di un mondo
Nato a Vienna nel 1862, figlio di un orafo, Klimt partecipa al clima simbolista europeo di fine secolo che in arte si esprime nello stile liberty (art nouveau). Uno dei suoi primi incarichi pubblici ...
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Pittore (Bernau, Selva Nera, 1839 - Karlsruhe 1924). Dopo una prima formazione come litografo, frequentò l'accademia di Karlsruhe (1859-66); soggiornò poi a Düsseldorf (1866) e a Parigi (1868) risentendo [...] dalle salde strutture compositive e ariosi paesaggi; in seguito, trattò anche soggetti sacri e mitologici di sottile intento simbolista. Dal 1899 a Karlsruhe, insegnò all'accademia e diresse la Staatliche Kunsthalle che ospita, dal 1909, una sezione ...
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Hrabal, Bohumil
Giuseppe Dierna
Narratore ceco, nato a Brno-Židenice il 28 marzo 1914, morto a Praga il 3 febbraio 1997. Nella sua vita H. svolse numerosi mestieri - minutante notarile, commesso viaggiatore, [...] la sua peculiare metafisica.
Se i suoi inizi lirici si muovono ancora nei limiti di una poetica decadente e simbolista, i versi raccolti in Ztracená ulička (1948, ma pubblicati solo nel 1991; trad. it. La stradina perduta, 1993), testimoniano ...
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TAILHADE, Laurent
Diego Valeri
Scrittore francese, nato a Tarbes nel 1854, morto a Combs-la-Ville nel 1919. Trascorse la maggior parte della sua vita a Parigi, collaborando, sotto varî pseudonimi, a [...] delle violenze verbali, dell'insulto colorito, del sarcasmo aristofanesco.
Il T. aveva esordito come poeta, parnassiano dapprima, poi simbolista (Le Jardin des rêves, 1880; Vitraux, 1891). Tradusse il Satyricon di Petronio e alcune commedie di Plauto ...
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Fletcher, Jefferson Butler
Bibl. - A. La Piana
Dante's American Pilgrimage
New Haven 1948
173-178
184-187 e 220-226; H. Marraro
in D. nel mondo
a c. di V. Branca ed E. Caccia
Firenze 1965
450-451; [...] articolata attraverso una varietà di opere anziché in un unico libro. Il piano della Commedia è d'ordine rigorosamente simbolico-religioso. E l'opera di D., dalla Vita Nuova alla Commedia, è lo sviluppo di una " progressione graduale ", che ...
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Pittore e incisore (Namur 1833 - Essonnes, Parigi, 1898). Fondamentalmente autodidatta, trovò nel segno grafico il suo mezzo espressivo più efficace, cominciando con litografie pubblicate a Bruxelles nel [...] opere, vicino a Daumier e Gavarni, cedette nelle ricorrenti tematiche erotiche e sataniche a uno più personale di vocazione simbolista. Oltre ad album, tavole singole e ai frontespizî delle Publications défendues en France publiées à l'étranger (tra ...
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FERRO MILONE, Carlo Cesare (più noto come Cesare Ferro)
Cristina Giudice
Nacque a Torino il 18 apr. 1880 da Carlo, di professione bancario, e da Scolastica Pia.
Dopo aver frequentato le scuole tecniche [...] 1903 prese parte alla V Biennale di Venezia - dove fu presente anche nel 1905, 1910, 1920, 1922 e 1926 - con il quadro simbolista L'attesa (Lugaro, 1935, p. 4r). Nel 1904 vinse con un ritratto una medaglia d'oro al Salon di Parigi. Nello stesso anno ...
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JARRY, Alfred
Diego Valeri
Poeta francese, nato a Laval (Mayenne) l'8 settembre 1873, morto a Parigi il 1° novembre 1907. Giunto a Parigi dalla provincia con un suo modesto patrimonio, si ridusse ben [...] e buffonesche, raccolte in Les minutes de sable: mémorial (1894), e Ubu roi (1896), parodia farsesca del teatro simbolista. Il personaggio di Ubu (caricatura d'un disgraziato professore) s'eleva a tipo del ribelle impotente, del raté sublime ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Elisabetta Bartoli
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La riduzione del reale alla pura datità materiale predicata dal naturalismo prelude [...] al Théâtre d’Art e nel 1893 Lugné-Poë inaugura con il suo Théâtre de l’Œuvre la scena ufficiale del simbolismo. La svalutazione della materialità del teatro a vantaggio della scena "mentale" teorizzata da Mallarmé e la volontà di penetrare il mistero ...
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Zach, Natan
Zach, Nātan. – Poeta e critico letterario israeliano (n. Berlino 1930). Figlio di un ebreo tedesco e di un’italiana, si trasferisce presto ad Haifa, nella Palestina mandataria, ma il tema [...] Poesie diverse»), in cui più vistosa è la svolta impressa alla poesia israeliana del periodo, grazie al rifiuto del lirismo simbolista e a una poesia non fondata solo sulle astrazione della metrica. Attivo anche come saggista e polemista, nel 1967 si ...
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simbolista
s. m. e f. e agg. [der. di simbolo, sull’esempio del fr. symboliste] (pl. m. -i). – Chi si esprime in forme simboliche; in partic., scrittore, artista seguace del simbolismo: i s. francesi dell’ultimo Ottocento; con funzione appositiva:...
simbolica
simbòlica s. f. [femm. sostantivato dell’agg. simbolico]. – 1. Nella teologia cristiana, la scienza che ha per oggetto le origini, le vicende, il contenuto e la forma delle confessioni di fede o simboli; anche, più propriam., disciplina...