È detta tema sospeso (o soggetto assoluto o, alla latina, nominativus pendens) una costruzione in cui una frase sintatticamente completa è preceduta da un ➔ sintagmanominale isolato con funzione di tema [...] Renzi, G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 1° (La frase. I sintagminominale e preposizionale), pp. 115-194.
Berruto, Gaetano (1993), Varietà diamesiche, diastratiche, diafasiche, in Introduzione all’italiano ...
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L’aplologia (dal gr. haplôus «semplice» e lógos «discorso, parola») è un fenomeno di semplificazione fonica e grafica (in quest’ultimo caso si parla, più precisamente, di aplografia) che consiste nella [...] di parole come pietà da pietade, città da cittade e simili: l’aplologia si è verificata originariamente a partire da sintagminominali come pietade di me, cittade di Roma, che presentavano sillabe simili in sequenza in parole distinte. Per offrire un ...
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Le preposizioni sono ➔ parti del discorso invariabili, che hanno la funzione di mettere in relazione un costituente della frase con altri costituenti della stessa frase (metti il libro sul tavolo; la macchina [...] , G. Salvi & A. Cardinaletti, Bologna, il Mulino, 1988-1995, 3 voll., vol. 1º (La frase. I sintagminominale e preposizionale), pp. 507-531.
Serianni, Luca (2000), Italiano. Grammatica, sintassi, dubbi, con la collaborazione di A. Castelvecchi ...
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L’infinito è un modo non finito del verbo (➔ coniugazione verbale; ➔ modi del verbo), che nella tradizione grammaticale è considerato forma di base del verbo stesso ed è, di conseguenza, usato come forma [...] in questa voce gli usi in cui l’infinito è complemento di sintagmi non verbali. In particolare, l’infinito può essere retto da un sostantivato, esso conserva caratteristiche sia verbali che nominali.
Si include nella categoria dell’aggettivo anche ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] 1992; Giacalone Ramat 1994). Interessante è il caso della forma rasente; nelle attestazioni più antiche esso era seguito dal sintagmanominale oggetto: «e rasente le mura di fuora di Pisa passonno e andonno in Valdiserchio» (Cronica Pisana, cit. in ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] tutti, per ➔ numero (salvo i nomi invariabili: caffè, città, virtù, cinema, ecc.);
(b) possono essere testa di un ➔ sintagmanominale; in questo caso, comportano l’➔ accordo dell’aggettivo e dei determinanti (articolo, ecc.) che con essi formano il ...
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Insieme ai nomi, i verbi e gli avverbi, gli aggettivi sono una delle classi aperte di parole dell’italiano. Essa può essere suddivisa nelle due sottoclassi degli aggettivi qualificativi (che denotano per [...] che un nome può avere più di un aggettivo, è importante osservare l’ordine fra i diversi modificatori in un sintagmanominale. È stato osservato che in molte lingue gli aggettivi appartenenti a classi semantiche diverse (per es., aggettivi di colore ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] avverbio).
Più precisamente, quando una parola è utilizzata come preposizione (1, 3 e 5), ha la funzione di unire il sintagmanominale che la segue a un altro elemento della frase, indicando il tipo di relazione (per es., spaziale, temporale) che si ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] (criterio distribuzionale); può comparire come testa in sintagmi con funzione referenziale (criterio sintattico).
Concludiamo su dell’italiano (ma anche di altre lingue) molte forme nominali del verbo (infiniti, participi, gerundi) sono diventate nomi ...
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Il termine predicato (lat. praedicātu(m) «ciò che è affermato [di qualcosa]») compare per la prima volta all’inizio del medioevo nel commento di Boezio al De interpretatione aristotelico. Aristotele aveva [...] dopo la copula designa una proprietà unica che viene attribuita al soggetto, sarà realizzato un predicato nominale. Diversamente, se il sintagmanominale si riferisce a un individuo, esso non identifica una proprietà e non può pertanto avere valore ...
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sintagma
s. m. [dal gr. σύνταγμα, propriam. «composizione, ordinamento», der. di συντάττω «ordinare» (v. sintassi)] (pl. -i). – Termine introdotto in linguistica da F. de Saussure (1857-1913) per indicare qualsiasi segno in quanto sia costituito...
lessicalizzazione
lessicaliżżazióne s. f. [dal fr. lexicalisation; v. la voce prec.]. – In linguistica, processo per cui un sintagma (o, più genericam., una sequenza di parole) acquista stabilmente carattere e funzione di unità lessicale,...