Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] ; abruzz. [nam ˈbɛnʣə ka ˈisːə] «non pensa che a sé stesso».
Per la serie dei pronomi personali atoni, che sono sintatticamente ➔ clitici (non possono cioè essere separati dal verbo se non da un altro clitico), le forme del toscano-italiano sono: mi ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] , oppure in una veste speciale e meno frequente, motivata da esigenze particolari. Ad es., oggi vado a scuola è un modo sintatticamente non-marcato di esprimere un certo contenuto; mentre in è oggi che vado a scuola, oppure in è a scuola che vado ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] , la (squadra) nazionale, il (genere) comico, il (territorio) cagliaritano. Tali casi andrebbero classificati come processi di natura sintattica, anche se la frequenza e la polisemia di alcuni nomi deaggettivali (per es., la prima, intesa come classe ...
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Le locuzioni avverbiali sono unità formate da due o più parole che, prese nel loro insieme, svolgono una funzione paragonabile a quella degli ➔ avverbi.
In italiano, esse sono costituite per lo più da [...] le locuzioni avverbiali e gli avverbi è il fatto che entrambi possono essere utilizzati per svolgere diversi ruoli sintattici all’interno della frase. Abbiamo già mostrato in (7-10) che le locuzioni avverbiali possono modificare costituenti di ...
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Gli elementi formativi sono elementi morfologici non autonomi, tratti dalle lingue classiche (greco e latino), impiegati per formare composti (➔ composizione), di norma in combinazione con un altro elemento [...] in posizione finale nella formazione di composti aggettivali o nominali in cui svolgono la funzione di testa sintattica e/o semantica, esprimendo significati agentivi o strumentali (per es., -cida, -crate, -fago, -foro, -fugo), avvicinandosi quindi ...
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L’accusativo preposizionale (detto anche oggetto preposizionale) è il fenomeno, diffuso in diverse parlate italiane e in varie aree romanze, per cui il complemento oggetto (➔ oggetto, costituito tanto [...] chiamato?
b. ma chi lo vuole a lui!
Il latino aveva un sistema di casi per segnalare le funzioni sintattiche (soggetto, oggetto, strumentale, causale, locativo, ecc.):
(4) Caesar eius dextram prendit (Cesare, De bello gall. I, 20)
«Cesare [soggetto ...
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Il termine allotropi indica due o più parole che, pur essendo diverse sul piano formale e semantico, hanno il medesimo etimo, come per es. vizio e vezzo, riconducibili entrambe al lat. vĭtium.
Il termine, [...] secondo il contesto prosodico», con «una forma forte […] sotto accento principale di frase» e «una debole ricorrente invece in protonia sintattica» (Loporcaro 2004: 44): è il caso di ivi e vi, dal lat. ībi (Canello 1878: 396).
Beccaria, Gian Luigi ...
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Ogni lingua si articola in sillabe, per effetto dell’alternarsi di foni consonantici e vocalici (➔ fonetica; ➔ consonanti; ➔ vocali). I secondi sono caratterizzati da maggior sonorità intrinseca e maggior [...] iniziali e 4 finali). È importante comunque comprendere che non è la struttura sillabica a regolare la fonotassi (➔ fonetica sintattica), bensì il contrario.
La formulazione più articolata è quella di Vennemann (1988), che propone una serie di «leggi ...
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Le consonanti occlusive sono suoni momentanei non prolungabili nel tempo (➔ fonetica). Durante la loro produzione è possibile identificare tre fasi: una di impostazione in cui gli organi articolatori si [...] complessa deriva di riduzione articolatoria; le occlusive intervocaliche, in corpo di parola come in fonosintassi (➔ fonetica sintattica), sono realizzate come fricative, o spesso approssimanti. Il fenomeno è più incisivo tra le occlusive sorde che ...
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Il monottongo è un’articolazione vocalica stabile caratterizzata da un unico timbro, in opposizione alle articolazioni vocaliche che mostrano un cambiamento qualitativo nel corso della loro produzione [...] le varianti monottongali compaiono in posizione interna.
L’alternanza monottongo-dittongo sulla base di variabili prosodico-sintattiche (➔ prosodia) – registrata già da Rohlfs (1966: § 12) nell’Italia meridionale più che nell’Italia settentrionale e ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...