Classificate tra le subordinate argomentali (➔ sintassi), e apparentate in particolare alle completive (➔ completive, frasi), le frasi dichiarative (dette anche semplicemente dichiarative o esplicative) [...] da un argomento pronominale o nominale (cioè dall’elemento prolettico). La reggente della dichiarativa ha dunque maggiore autonomia sintattica. Tale tratto permette di distinguere il costrutto in esame dalle completive rette da un nome, che, oltre a ...
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NE O NE?
Si tratta di due ➔omonimi, che nella lingua scritta vengono distinti tramite l’uso dell’accento.
• Senza accento grafico, ne (dal latino inde) ha due funzioni grammaticali:
– come avverbio di [...] per nessuna ragione
– in una proposizione negativa, per unire due o più elementi che hanno nella frase la stessa funzione sintattica; in questo caso, né si ripete davanti a ciascun elemento
Non ho saputo rispondere né sì né no
le soluzioni ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] avere la forma oggetto, e il pronome di terza persona singolare ha sempre la forma tonica lui, indipendentemente dal suo ruolo sintattico:
(28) me, non mi prendono
(29) * io, non mi prendono
(30) te, ti hanno già promosso?
(31) * tu, ti hanno già ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] unica unità lessicale […] e che presentano una coesione interna maggiore di quella prevedibile sulla base della loro struttura sintattica» (Voghera 2004: 56). Dunque macchina da scrivere e anima gemella sono da ascrivere alla classe dei nomi; mettere ...
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Si intende per stile nominale uno stile (soprattutto nella lingua scritta) in cui la scelta del nome, unita a quella dell’aggettivo e dei verbi in modi non finiti (➔ modi del verbo), prevale sulla scelta [...] sua “R4” («Il Messaggero» 11 aprile 1971, cit. in Dardano 19862: 319)
(c) alla fine del periodo, come ‘coda’ del nucleo sintattico centrale della frase:
(14) Uno può ricordare anche quello che ha letto come se lo avesse in qualche modo vissuto, e uno ...
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Le congiunzioni sono elementi invariabili del discorso (➔ parti del discorso) che uniscono (lat. coniunctio, da coniungĕre «unire insieme») due elementi sintattici: elettivamente due frasi; nel caso delle [...] (per es., che) che ha come proprio complemento una frase (➔ completive, frasi), dando così luogo a un costituente sintattico di cui rappresenta la testa; il termine è normalmente impiegato solo nell’ambito della subordinazione completiva, ed è esteso ...
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Le frasi concessive esprimono una premessa cui non fa seguito la conseguenza che sarebbe lecito attendersi, bensì una conclusione imprevista (➔ concessione, espressione della):
(1) nonostante si sia mosso [...] avversativa. Rispetto a quella standard, questo tipo di concessiva veicola una carica emotiva più forte e ha una maggiore autonomia sintattica, come nell’esempio seguente (in cui la reggente si trova in un periodo diverso; si noti anche l’uso di ...
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L’espressione articolazioni nasali si riferisce a un modo di articolazione (di ➔ vocali così come di ➔ consonanti) in cui, essendo il velo palatino (o palato molle) abbassato, il passaggio rinofaringale [...] è pertanto un fenomeno contestuale, privo di valore distintivo, prodotto dalla vicinanza di consonanti nasali (➔ fonetica sintattica; ➔ allofoni).
Le consonanti nasali, come le occlusive, sono prodotte mediante una completa chiusura del canale orale ...
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Un enunciato viene definito nominale quando non è costruito attorno a una forma verbale coniugata, come in (1) (un esempio orale) e in (2) (un esempio scritto):
(1) LUC: sabato mattina / all’undici / eccotelo [...] (18) A: ho visto Francesca / la tua amica //
B: non “la” / “una”//
Come già mostrano gli esempi visti finora, la struttura sintattica globale degli enunciati nominali può essere molto semplice (cfr., ad es., 12 e 16), più complessa (cfr., ad es., 6 o ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] Tuttavia, le battute forti non sono tutte ugualmente forti, giacché sono inserite in una struttura gerarchica, corrispondente alla struttura sintattica, che fa sì che solo talune siano più forti o prominenti. Ad es., nel sintagma il pàdre di Giovànna ...
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sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...
sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...