In linguistica, il termine collocazione indica la combinazione (tecnicamente co-occorrenza) di due o più parole, che tendono a presentarsi insieme (contigue o a distanza) più spesso di quanto si potrebbe [...] tale tassonomia, Benson (1985: 61) distingue due categorie:
(a) collocazione lessicale (che contiene elementi dello stesso livello sintattico): ad es., scolare la pasta, fallo difensivo, ecc.;
(b) collocazioni grammaticali (in cui cioè si combinano ...
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Di fronte a quella che appare come una caratteristica strutturale del ➔ lessico delle lingue, l’essere cioè costituito da una massa di parole sterminata e incontrollabile, è naturale chiedersi: è possibile [...] unica unità lessicale […] e che presentano una coesione interna maggiore di quella prevedibile sulla base della loro struttura sintattica» (Voghera 2004: 56). Dunque macchina da scrivere e anima gemella sono da ascrivere alla classe dei nomi; mettere ...
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I cultismi sono parole, forme o costrutti di tradizione colta, cioè elementi rari o poco ricorrenti rispetto alla media statistica della lingua comune. In quest’accezione essi rappresentano un elemento [...] non appresi», «ora dalla turba delle passioni soffiato», ecc. (Tesi 2007: 235); o ai vari fenomeni di scompaginazione sintattica, al di là di quanto potesse consentire la tradizione, presenti nella poesia neoclassica di fine Settecento e inizio ...
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I verbi modali (tradizionalmente detti verbi servili) sono quei verbi che fanno parte dell’ampia classe dei verbi ausiliari (➔ ausiliari, verbi) e che, collegandosi direttamente a un verbo all’infinito, [...] modale coincide con quello dell’infinito, in (2) ei, in (3) amici.
Lo stretto legame che caratterizza, a livello sintattico, i tre verbi può essere osservato, in diacronia, anche a livello morfologico. Nella loro evoluzione dal latino all’italiano ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] congeniale alla struttura informativa del parlato, per vari motivi. La pianificazione in fieri del parlato favorisce una progressione sintattica additiva più che la creazione di rapporti gerarchici tra frasi. In tal modo la sequenza delle frasi tende ...
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Gli arcaismi sono forme o parole avvertite come desuete sul piano sincronico della lingua d’uso, ma non, per es., nell’ambito di particolari tradizioni e generi. Il ricorso a parole del passato è un ingrediente [...] , non sfugge all’accusa di arcaismo mossa dagli scrittori più influenzati dai modelli europei, cioè francesi: lo stile sintattico ricco di nessi subordinativi del Casa, per es., risultava totalmente estraneo all’➔Alfieri, come lui stesso racconta in ...
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Anatomia
In anatomia comparata, la b. di un organo è la parte con cui esso s’innesta su un altro organo o direttamente sul corpo.
B. del cranio La porzione del cranio situata inferiormente al piano trasversale [...] in correlazione.
Nella prima grammatica generativa (➔ generativismo), si chiama b. una delle due parti che costituiscono il componente sintattico (l’altra parte è il componente trasformazionale). La b. è a sua volta formata da due elementi: il ...
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L’➔italiano regionale usato in Sardegna (cfr. Loi Corvetto 1983) è una varietà che, nei suoi tratti principali, è diffusa presso tutti gli strati sociali dell’isola, non è recepita come marcata in maniera [...] , a eccezione di /r/ e /l/, sono rafforzate in posizione iniziale e interna di parola, anche nei casi derivanti da combinazioni sintattiche. La /r/ e la /l/ sono rafforzate in sede iniziale di parola o nei gruppi consonantici, ma non in sede mediana ...
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I verbi predicativi sono ➔ verbi che hanno significato lessicale pieno e possono dare luogo autonomamente a un predicato verbale di senso compiuto; essi sono in opposizione ai verbi copulativi, che necessitano [...] tipo di variazione (Levin 1993; per l’italiano, Jezek 2003). In tale prospettiva si suppone che le strutture sintattiche in cui un verbo può occorrere riflettono proprietà semantiche soggiacenti, per cui i verbi appartenenti a una stessa classe di ...
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Nella tradizione lessicografica, la definizione lessicale è la parafrasi usata per illustrare il significato di una voce lessicale (o lemma o, più raramente, entrata). Questa parafrasi è posta generalmente [...] mostra le sue tipiche preferenze distribuzionali, cioè le parole con cui preferibilmente si combina e il contesto sintattico in cui preferibilmente è utilizzata. Questa strategia, meno diffusa nella pratica lessicografica, è adottata come strategia ...
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sintattico
sintàttico agg. [dal gr. συντακτικός, der. di σύνταξις «sintassi»] (pl. m. -ci). – 1. Di sintassi, che riguarda la sintassi: problemi, studî, procedimenti s.; usi s.; accento s. (o di frase), l’accrescimento del tono di voce su...
sintattica
sintàttica s. f. [dall’ingl. syntactics, che è dall’agg. syntactic «sintattico»]. – Nella filosofia del linguaggio di Ch. Morris (1901-1979), quella branca della semiotica che studia i rapporti formali dei segni fra loro, ossia...