Poeta e pittore spagnolo (Siviglia 1583 - Madrid 1641). Nemico di Quevedo e di Góngora, fu in rapporti di amicizia con Lope de Vega e con Cervantes. Scrisse prose e poesie, notevoli le prime per spirito [...] polemico e satirico, le seconde per l'evoluzione che dimostrano verso il gusto gongorino che aveva combattuto nell'Antidoto contra las soledades e nel Discurso poético (entrambe del 1624), poi accolto, ...
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Pittore (Siviglia 1599 - Madrid 1660). Nato da famiglia della nobiltà sivigliana, entrò presto (1609) nella bottega di F. de Herrera il Vecchio, che l'anno seguente abbandonò per entrare nello studio di [...] F. Pacheco del Río, pittore erudito e conoscitore della letteratura classica, collezionista di opere e stampe di varî artisti, che gli fu di grande aiuto nell'ingresso nella vita artistica e culturale ...
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Scultore (Alcalá la Real 1568 - Siviglia 1649), attivo a Siviglia. Nelle sue opere una ricerca di eleganza e bellezza, di matrice tardoclassicista, si unisce a una tendenza naturalista (accentuata dalla [...] decisa anche nella elaborazione di temi particolari (Gesù Bambino, Immacolata). Tra le sue opere più significative: Crocifisso (1603, Siviglia, Cattedrale); retablos di San Isidoro del Campo a Santiponce (1609-13) e di San Miguel a Jerez (1609-44 ...
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Pittore spagnolo (n. 1470 circa - m. Siviglia 1545). Probabilmente di origine tedesca, è documentato a Cordova dal 1496 e, dal 1508, a Siviglia, dove lavorò per la cattedrale. Tra le sue opere più significative: [...] Alcázar), grandiosa rielaborazione del tema tradizionale della Madonna della Misericordia, eseguita per la Casa de contratación di Siviglia. Il suo stile rivela elementi veneti e fiamminghi e segna il trapasso dal Gotico al Rinascimento in Andalusia ...
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Scultore spagnolo (n. 1470 circa - m. Siviglia dopo il 1533), fratello di Alejo; lavorò (1505-25) all'altare maggiore della cattedrale di Siviglia, iniziato dal fiammingo Dancart. Eseguì anche altre opere [...] per la cattedrale e conventi di Siviglia. Subì l'influsso del Rinascimento italiano. ...
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Pittore (Sanlúcar de Barrameda, Andalusia, 1564 - Siviglia 1654 circa), attivo quasi sempre a Siviglia; la sua casa era un ritrovo di intellettuali e nella sua bottega si formarono A. Cano e D. Velázquez [...] , che non lasciò più dopo il 1626. Delle sue opere, tra le più rappresentative del tardo Rinascimento sivigliano, ricordiamo l'Apoteosi di Ercole (1604, casa de Pilatos) e la Vita di s. Pietro Nolasco (1600-11, chiesa della Mercede). Scrisse anche ...
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Pittore e doratore (Évora 1535 circa - Siviglia 1609). Allievo di Luis de Vargas si distinse per le qualità cromatiche d'ispirazione veneta e per il robusto chiaroscuro (Annunciazione, 1576, Marchena; [...] S. Pedro e s. Paolo, Lisbona, Museo) ...
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Pittore e scultore di maioliche, attivo a Siviglia tra il 1498 e il 1526. Diffuse in Spagna la maiolica istoriata e ornata di grottesche e candeliere e il bassorilievo policromo dellarobbiano: pannello [...] tombale di Iñigo López nella chiesa di S. Anna a Triana (1503), portale della chiesa del Monastero di S. Paula (1504) e altare della cappella dell'Alcázar (1504), a Siviglia. ...
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Pittore (Malaga 1860 - Madrid 1942). Studiò a Siviglia, quindi a Parigi presso J.-L. Gerome; fu poi prof. all'accademia di Madrid. Dipinse soprattutto quadri storici di tema spagnolo, scene popolari e [...] ritratti ufficiali, con maniera vicina a quella di M. Fortuny e di J.-L. Meissonnier ...
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Alcalá de Guadaira Città della Spagna (prov. di Siviglia). Fiorente in epoca romana ( Heinipa), trasformata dagli Arabi in città-fortezza, passò nel 1244 a Ferdinando III di Castiglia con la mediazione [...] del re arabo di Granada. La fortezza, esempio dell’architettura militare arabo-spagnola, fu contesa nelle guerre civili del sec. 15° tra Castigliani e Aragonesi ...
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sivigliano
agg. e s. m. (f. -a). – Della città di Siviglia (Spagna sud-occid.), principale centro dell’Andalusia; abitante, originario o nativo di Siviglia.
patròno s. m. [dal lat. patronus, der. di pater -tris «padre»]. – 1. Nell’antica Roma, colui che ha manomesso, cioè affrancato, uno schiavo, considerato nel suo rapporto con la persona manomessa, in quanto mantiene verso questa particolari diritti...