Fu l'organizzatore del principato moldavo, fondato dai suoi antenati verso la metà del sec. XIV. Figlio di Romano e di Anastasia, salì nel 1399 al trono insieme col fratello Bogdan, dopo la morte di un [...] acquistare una larga autonomia, di modo che, dopo pochi anni, egli poté intitolarsi autocrata (samoderžec, nella lingua paleo-slava dei suoi documenti). L'anno 1407 andò fino a Leopoli per rinnovare e prestar personalmente l'omaggio a Vladislav ...
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Poeta cèco, nato il 21 febbraio 1846 a Ostředek (Benešov) e morto a Praga il 23 febbraio 1908, fu il più popolare poeta del cosiddetto periodo del panslavismo e storicismo (tra il 1860 e il 1878). Giovinetto [...] di Kollár si richiama poco dopo anche il poema Dagmar (1883-84), che mette in evidenza il danno venuto alla razza slava dalle discordie intestine. Altri due poemi degli stessi anni riportano il lettore alle lotte cèche del passato: Žižka, in cui ...
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Halle, Morris
Maurizio Trifone
Linguista lettone naturalizzato statunitense, nato a Liepaja (Lettonia) il 23 luglio 1923. Laureatosi alla Chicago State University nel 1948, ha studiato successivamente [...] America.
H. ha svolto una vasta attività di ricerca, occupandosi principalmente di fonetica e fonologia generale, di morfofonologia slava, di teoria metrica. Con Jakobson e C.G.M. Fant è autore del fondamentale Preliminaries to speech analysis (1952 ...
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Pittore polacco (Cracovia 1891 - Sanary-sur-Mer, Var, 1953), naturalizzato francese. Allievo di J. Pankiewicz all'accademia di Cracovia, espose a Parigi per la prima volta nel 1911. Dopo aver servito nella [...] dipinse, su sfondi bui, con contorni incisivi a larghi piani di colore, sotto la cui vivacità si maschera una malinconia tipicamente slava. Dipinse anche nudi femminili, spesso interpretati con esplicita sensualità, e, negli ultimi anni, paesaggi. ...
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VIDMAR, Josip
Pedrag Matvejevic
Critico letterario, saggista e drammaturgo, nato a Lubiana il 14 ottobre 1895; è la personalità più significativa della letteratura slovena. Dal 1952 è presidente dell'Accademia [...] di numerose raccolte di saggi che toccano molti dei grandi temi della cultura non solo slovena, ma anche iugoslava, slava ed europea. Fu tra i protagonisti dei dibattiti sul carattere della letteratura.
Tra le opere si ricordano: Kulturni problem ...
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(serbocr. Dalmacija) Regione della Penisola Balcanica (11.750 km2 con 900.000 ab. circa), largamente aperta (1570 km di linea costiera) sull’Adriatico. Politicamente è divisa tra Croazia (per la massima [...] Illiriche; ritornò all’Austria nel 1814. Tra il 1848 e il 1918 l’Impero austroungarico favorì l’affermarsi dell’etnia slava per contrastare l’irredentismo della popolazione italiana. Dal 1880 furono soppresse tutte le scuole italiane e a poco a poco ...
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HOLSTEIN (A. T., 53-54-55)
Arrigo LORENZI
Walter PLATZHOFF
Questo nome che proviene da quello degli abitanti Holsti, o Holsati (Holtsaten, Holtsassen, cioè Waldsassen) da principio fu dato al territorio [...] basso-sassoni trasferiti alle regioni rispettive) e la Vagria, penisola sul Baltico che prese il nome dalla popolazione slava (polabica) che l'aveva occupata.
Il Holstein, abitato da coltivatori e pescatori basso-sassoni e frisoni, comprende il ...
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L'Europa tardoantica e medievale. I popoli fuori dei confini dell'impero. Gli Slavi orientali e meridionali
Ciro Lo Muzio
Gli slavi orientali e meridionali
Definizione con la quale si designa l’insieme [...] modalità della loro distribuzione regionale e delle loro trasformazioni tipologiche porta invece a concludere che tutti i tipi di fibule ad arco slave erano di moda intorno al 600 d.C. in quasi tutto l’areale della loro diffusione e che non v’è un ...
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DUPLANCICH, Vincenzo
Sergio Cella
Nacque a Zara (Dalmazia) il 15 ag. 1818, figlio di Antonio e di Antonia Amadeo Fabri, di agiata e cospicua famiglia cittadina. Frequentò le scuole elementari e il liceo, [...] . 169-236; T. Chiarioni, 1861: i diversi contributi alla difesa dell'autonomia dalmata (seguito da V. Duplancich, Della civiltà ital. e slava in Dalmazia), ibid., LVIII (1987), pp. 14-50; L'avventurosa fuga di V. D., a cura di V. Brunelli, ibid., pp ...
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Filologo, linguista e critico letterario russo (Mosca 1896 - Boston 1982). Iniziatore del metodo formalista in critica letteraria, è da considerarsi anche fra i fondatori, con N. Trubeckoj, nel Circolo [...] M. Halle); Selected writings (1962-82). In italiano, oltre alle opere già citate vanno segnalate: Premesse di storia letteraria slava (1975); Una generazione che ha dissipato i suoi poeti (1975); Grammatica della poesia e poesia della grammatica; La ...
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slavato
agg. [der. di lavato, col pref. s- (nel sign. 6)]. – 1. non com. Sinon., in senso proprio, di dilavato: i ciottoli battuti e s. uscivano dal terriccio coi vari colori (De Marchi). 2. Di colore sbiadito, di tono non deciso, troppo tenue...
slavita
slavità s. f. [der. di slavo]. – L’essere slavo; l’essere e il sentirsi conforme ai caratteri proprî della cultura, dello spirito, della lingua del mondo slavo: riconoscere, o contestare, la s. della Macedonia.