Stalinismo
Giuseppe Boffa
Definizione
Col termine 'stalinismo' si indica in genere quel particolare sviluppo della Rivoluzione russa e del movimento comunista, che da quella rivoluzione prese le mosse, [...] nacque, assai prima di trovare impiego nell'indagine storica e sociale, nel furore delle lotte politiche che il fenomeno provocò e piuttosto che la loro comune contrapposizione alla democrazia liberale. La scuola totalitaria ha avuto tuttavia, specie ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Rosario Romeo
Guido Pescosolido
Rosario Romeo è stato uno dei maggiori esponenti della storiografia italiana del Novecento. Il suo prestigio è legato soprattutto ai suoi studi sul Risorgimento, sulla [...] metodi e contenuti, al punto che un intellettuale come Panfilo Gentile (1889-1971), da poco convertito al liberalismo dal socialismo massimalista, non esitò, erroneamente, a qualificare Il Risorgimento in Sicilia come opera marxista. Dieci anni dopo ...
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movimento operaio e sindacale
L’espressione indica l’insieme delle forme di organizzazione, rappresentanza e tutela assunte dalla classe operaia a difesa delle proprie condizioni di lavoro e di vita [...] carattere unitario (assunto anche per l’indicazione delle Chiese, per cui confluì in esso tutto il movimento dei lavoratori, cristiano, socialista, liberale e comunista), la rigida e capillare contrattualizzazione dei rapporti di lavoro, una politica ...
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PISACANE, Carlo
Carmine Pinto
PISACANE, Carlo. – Nacque a Napoli il 22 agosto 1818 da Gennaro, duca di San Giovanni, e da Nicolina Basile de Luna, secondogenito di tre figli.
Apparteneva a un’antica [...] delle Due Sicilie adottò la costituzione, il governo liberale di Carlo Troya decise di partecipare alla guerra contro di W. Maturi, Torino 1977; C. Vetter, C. P. e il socialismo risorgimentale, Milano 1984; L. La Puma, Il pensiero politico di C. P ...
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GREGOROVIUS, Ferdinand
Alberto Forni
Nacque a Neidenburg, in Prussia orientale, il 19 genn. 1821 da Ferdinand Timotheus e da Wilhelmine Charlotte Dorothea Kausch. A partire dal 1838 studiò a Königsberg [...] liberali come giornalista), Die Idee des Polentums, "due libri di storia delle sofferenze della Polonia", dedicati a J. Lelewel, l'amico di G. Mazzini; nel 1849 Göthe's Wilhelm Meister in seinen socialistischen Elementen, ricerca del "sociale" nella ...
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COLOCCI (Colocci Vespucci), Adriano
Sergio Anselmi
Nacque a Iesi il 7 sett. 1855 dal marchese Antonio e da Enrichetta Vespucci, discendente dalla famiglia fiorentina del navigatore Amerigo.
I Colocci, [...] dettagliatamente degli eventi quotidiani che segnavano la fine dello Stato liberale in Italia e quella degli antichi assetti in Europa, nei perché si opponeva a governi deboli e teneva a bada i socialisti.
Quando si attuò il regime, il C. mantenne nei ...
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DELLA SETA, Alceste
Paolo Tirelli
Nacque a Roma il 13 dic. 1873 da Giona e da Laura Amati, ambedue di origine israelita.
Il padre, Giona, dal giugno al settembre 1866, nel corso della terza guerra d'indipendenza, [...] delle elezioni amministrative generali del 10 nov. 1907 fu candidato nella lista del blocco liberale popolare e divenne consigliere in Campidoglio. Nell'Unione socialista romana il D. si era fermamente opposto alla ratifica dell'intesa con i ...
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CORNAGGIA MEDICI CASTIGLIONI, Carlo Ottavio
Silvia Pizzetti
Nato a Milano il 6 dic. 1851, da Giovanni Cornaggia Medici e da Luigia Castiglioni, erede di una antica famiglia milanese risalente al XIII [...] non cattolico, autonomo e riformatore, interprete delle esigenze di rinnovamento sociale e politico espresse dal mondo cattolico e per ciò stesso non legato al carro dei governi liberali o delle forze conservatrici.
E infatti, alla vigilia della sua ...
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DONATI, Giuseppe
Giuseppe Ignesti
Nacque a Granarolo Faentino (ora frazione di Faenza, prov. di Ravenna) il 5 genn. 1889, da Severo e Domenica Baccarini, terzogenito tra cinque fratelli. Le condizioni [...] del dialogo che questi era ancora incline a mantenere col partito socialista. E su una vicenda particolare, la pubblicazione di una lettera dei limiti e degli errori dell'Italia liberale e delle responsabilità delle stesse forze antifasciste nell ...
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CARAPELLE, Aristide
Alessandro Albertazzi
Nacque a Napoli il 18 marzo 1878 da Carlo e Ambrogia Lattuada. Laureatosi in giurisprudenza nell'università di Palermo nel 1901, l'anno dopo entrò per concorso [...] passarono da otto a sei deputati, i radicali da due a tre, al posto di un liberale venne eletto un fascista, i popolari e i socialisti ebbero lo stesso numero di deputati - il Partito popolare migliorò notevolmente in voti e in percentuale: su ...
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liberale
agg. [dal lat. liberalis «proprio di uomo libero», quindi «nobile, generoso»; il sign. politico è della fine del ’700]. – 1. a. Largo nello spendere e nel donare, generoso, magnanimo: è sempre stato d’animo l.; l. verso i poveri;...
socialismo
s. m. [der. di sociale, sul modello dell’ingl. socialism e del fr. socialisme]. – 1. a. In senso generale, concezione della società che propugna la soppressione di ogni privilegio e mira a instaurare la piena uguaglianza dei suoi...