Come termine filosofico, corrisponde al vocabolo assensus, usato dagli scrittori romani di filosofia (cfr., p. es., Cicerone, Academ., II, 57) per tradurre il termine greco di συγκατάϑεσις, il quale, nella [...] i dati del senso come veramente reali. Tale attribuzione del carattere di realtà alla rappresentazione sensibile è, per gli stoici, libera, di una libertà che ha importanza fondamentale per la risoluzione del problema pratico. Opponendosi a questo ...
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Filosofo greco (Ierapoli di Frigia 50 d. C. - Nicopoli, Epiro, 138 d. C.), schiavo di Epafrodito liberto di Nerone. Emancipato, fu a Roma scolaro dello stoico Musonio Rufo e quindi insegnò egli stesso [...] felice, libero e virtuoso se desidera solo ciò di cui può disporre. La compresenza di motivi cinici e motivi stoici, i primi svalutatori del mondo e della società, i secondi affermanti invece la loro razionalità, rende significativamente complessa e ...
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Il concetto filosofico di "fine" ebbe la sua prima determinazione specifica in quello stoico di τέλος "termine, scopo" dell'azione umana: nella morale stoica la dottrina dei fini (v., per es., il ciceroniano [...] De finibus) equivalse quindi alla dottrina dei doveri. Ma già Platone aveva considerato le idee come fini, o cause finali, del divenire del mondo; e Aristotele, nella sua dottrina delle quattro cause, ...
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CRISIPPO (Χρύσιππος, Chrysīppus)
A. Giuliano
Filosofo nato a Soli di Cilicia (o a Tarso) nel 280, morto ad Atene nel 205 circa a. C. Famoso dialettico, scrisse numerosissime opere, fu capo della scuola [...] III ad Atene (Paus., i, 17, 2), un'altra sarebbe stata dedicata da Aristokreon, nipote o discepolo del filosofo (Plut., De stoic. repugn., c. 2). Giovenale (ii, 4), ricorda che i ritratti di C. erano molto numerosi nel mondo romano.
La testa di ...
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Poeta greco (n. circa 315 - m. dopo il 240 a. C.); nato forse a Tarso in Cilicia, fu però cittadino di Soli, nella stessa regione, dove ebbe un monumento e l'effige riprodotta sulle monete. Frequentò ad [...] Atene la scuola stoica di Zenone e fu amico di Callimaco; dal 276 a. C. fu a Pella poeta ufficiale della corte di Macedonia, tranne una lunga dimora in Antiochia di Siria presso Antioco I Sotere, dove pubblicò un'edizione dell'Odissea, dopo quella di ...
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Giureconsulto romano (n. prima del 43 a. C. - m. prima del 22 d. C.) della scuola di Trebazio Testa. Figlio di Pacuvio Antistio, giurista, avversario di Cesare, che si era fatto uccidere dopo la battaglia [...] di Filippi (42), L., imbevuto di filosofia stoica, restò fedele alla tradizione paterna e alla costituzione libera. Raggiunse la pretura, ma, secondo Pomponio, rifiutò il consolato offertogli da Augusto, col regime del quale fu irreconciliabile. ...
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Senatore romano del sec. I d. C. Sulla vita di questo personaggio regnano parecchie incertezze. Era nato nel paese dei Sanniti. Si dedicò da giovane agli studî filosofici, seguendo le dottrine della scuola [...] stoica. Quando era questore sposò la figlia di Trasea Peto. S'imparentò così con uno dei personaggi più rappresentativi dell'opposizione repubblicana. Nel 66 fu coinvolto nel processo politico contro il suocero, e venne espulso dall'Italia. Tornò a ...
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Filosofo stoico (secondo altri eclettico), di Alessandria, maestro di filosofia di Augusto. Resta un frammento dello scritto consolatorio a Livia per la morte di Druso (9 a. C.). Ma è specialmente noto [...] come autore di un'Epitome di storia della filosofia (frammenti sull'etica stoica e peripatetica nelle citazioni di Clemente Alessandrino, Eusebio e Stobeo). ...
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Catone l'Uticense
Mario Fubini
Marco Porcio C. (95 - 46 a.C.) è ricordato in If XIV 13-15, e in più luoghi del Convivio e della Monarchia (di cui si dirà più avanti); personaggio dei canti i e II del [...] ‛ quello che, sanza utilitade e sanza frutto, per sé di ragione è da laudare '. E costoro e la loro setta chiamati furono Stoici, e fu di loro quello glorioso Catone (IV VI 9-10); e nel capitolo precedente, al termine della rassegna dei grandi Romani ...
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Poeta e umanista francese (Sarlat, Dordogna, 1530 - Germignan, Bordeaux, 1563). Fu magistrato nel tribunale di Bordeaux, dove divenne amico di Montaigne (che parlò di lui nei suoi Essais e curò la pubblicazione [...] delle opere); tradusse Plutarco e Senofonte. Espresse il suo pensiero, d'ispirazione stoica, oltre che in poesie in latino e in francese, nel noto Discours de la servitude volontaire ou le Contr'un (pubbl. post., 1576), dissertazione retorica sull' ...
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stoico
stòico agg. e s. m. [dal lat. stoĭcus, adattam. del gr. στωϊκός «che appartiene alla filosofia della Stoa»] (pl. m. -ci). – 1. Dello stoicismo, relativo o appartenente alla scuola filosofica fondata da Zenone di Cizio (per l’origine...
stoa
stòa s. f. [adattam. del gr. στοά «portico» (v. la voce prec.)]. – Nell’antica Grecia e in partic. ad Atene, lungo portico che serviva per il passeggio all’ombra e al coperto o come luogo di pubblico ritrovo: intorno all’ara ... Sorsero...