La sociolinguistica è il settore delle scienze del linguaggio che si occupa dei rapporti fra lingua e società. Pare che il termine sociolinguistics sia stato usato per la prima volta all’inizio degli anni [...] comportamento nettamente difforme rispetto a quello dei giovani romani si ritrova in una diciottenne di provenienza udinese .
Franceschini, Rita (2001), La sociolinguistica urbana: storia, tendenze, prospettive (con particolare riguardo alla ricerca ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] devo più tornare qui
[…]
A: però devo in corso Porta Romana dopo
B: dopo
I testi parlati spontanei usano spesso, e quasi -454.
Berretta, Monica (1994), Il parlato italiano contemporaneo, in Storia della lingua italiana, a cura di L. Serianni & P ...
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ALEANDRO, Girolamo
Giuseppe Alberigo
Nacque a Motta di Livenza in Friuli il 13 febbr. 1480; il padre, Francesco, era medico; la famiglia aveva origini nobili, che l'A. difese e rivendicò energicamente [...] parte agli studi per la riforma interna dei vari Settori della Curia romana e l'A. fu invitato dal papa a seguire il lavoro catholica..., III, Monasterii 1923, pp. 25 e 142; L. V. Pastor, Storia dei Papi, IV, 1, 2; V, Roma 1926-1931, passim.Per i ...
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La Sicilia, buona parte della Calabria e il Salento (la parte meridionale estrema della Puglia) formano l’area linguistica definita meridionale estrema. Tale territorio trova proprio nella sua posizione, [...] tutto, nemmeno durante i secoli della dominazione romana, e avrebbe poi costituito un fertile terreno Moreschini, Adriana (a cura di) (1984), Tre millenni di storia linguistica della Sicilia. Atti del Convegno della Società italiana di glottologia ...
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L’esigenza di ordinare in base a precisi parametri il panorama delle parlate dialettali d’Italia è stata avvertita fin dagli albori della dialettologia scientifica, anche se i tentativi compiuti in tal [...] nel suo tratto centrale, fu nella storia la frontiera settentrionale dell’Etruria verso i gu- a /bː/ ([ˈabːa] «acqua», [ˈlimba] «lingua»), che avvicina la Sardegna alla Romania;
(e) l’assimilazione del nesso latino -gn- in /-nː-/: [ˈlinːa] «legna» & ...
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La più antica grammatica italiana che si conosca è trasmessa, anonima, dalle prime carte del codice Reginense Latino 1370 della Biblioteca Apostolica Vaticana (nota perciò come Grammatichetta vaticana; [...] assai vivace sulla funzione della grammatica e sul senso della sua storia, con interventi di Croce stesso, di Karl Vossler, di Giovanni dialetto alla lingua, diretti dalla Società filologica romana, compilati da autori destinati a divenire celebrità ...
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BERTONI, Giulio
Aurelio Roncaglia
Nacque a Modena da Giuseppe e da Adele Baroni il 26 ag. 1878. Nella città natale cominciò gli studi secondari, terminati poi al liceo Gioberti di Torino (1897). Ad [...] . di letter. dialettale, IV (1932), pp. 97-101, e in Romana, V (1941), pp. 317-328; infine il numero speciale di La Festa P. Vicini e T. Sorbelli, in Studi e documenti d. Deputaz. di storia patria per l'Emilia e la Romagna, sez. di Modena, n.s., I ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] del Convegno (Roma, 19-21 aprile 2007), Roma, Società Editrice Romana, pp. 169-186.
D’Achille, Paolo (1995), L’italiano de .
D’Achille, Paolo (2002), Il Lazio, in I dialetti italiani. Storia, struttura, uso, a cura di M. Cortelazzo et al., Torino, ...
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Per variazione linguistica si intende l’importante carattere delle lingue di essere mutevoli e presentarsi sotto forme diverse nei comportamenti dei parlanti. La proprietà di un’entità di assumere diverse [...] vale a dire la variazione lungo l’asse del tempo e nella storia, che dà luogo a diversi stati di lingua successivi, e che geminata o lunga, [jː], [ˈfijːo], tipica della pronuncia regionale romana, campana, siciliana e di altre zone;
(d) come nesso di ...
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Con la locuzione lingua cortigiana (o cortegiana o cortesiana) ci si riferisce a un’espressione usata nel dibattito di primo Cinquecento in relazione agli usi linguistici delle corti italiane (Milano, [...] in cui si è iniziato a ricostruire la storia linguistica italiana affiancando allo studio dei testi letterari [Calmeta] vuole che sia quella che s’usa in Roma, non mica da’ romani uomini, ma da quelli della Corte che in Roma fanno dimora» (Bembo 1966 ...
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romanista
s. m. e f. [der. di romano1; nel sign. 2 è un prestito dal fr. romaniste, da roman «romanzo1, neolatino»] (pl. m. -i). – 1. Giurista specializzato nello studio e nella conoscenza del diritto romano. 2. Studioso, linguista o filologo...
romanismo
s. m. [der. di romano1; nel sign. 1 b è un prestito del fr. romanisme, da roman «romanzo1, neolatino»]. – 1. In linguistica: a. Termine, forma, costrutto o espressione proprî del dialetto romanesco, di Roma: i r. di C. Pascarella;...