SUFFISSI ZERO, DERIVATI A
I derivati a suffisso zero (detti anche a derivazione immediata) sono parole ➔derivate formate senza il ricorso ad alcun suffisso; si tratta soprattutto di nomi astratti che [...] derivano da un verbo
abbandonare ▶ abbandono
rettificare ▶ rettifica
scorporare ▶ scorporo ...
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-ITA, -IETA O -EITA?
Si tratta di suffissi diversi.
Il suffisso -ità (dal latino -itatem), il più diffuso, si trova in parole di significato astratto derivate dal latino (brevità, umanità, novità) o, [...] -io
precario ▶ precarietà
sobrio ▶ sobrietà
Il suffisso -eità si usa soltanto quando la base finisce in aneo (estraneo, contemporaneo) in cui la e è già nella base.
Il suffisso -tà è presente soltanto in alcune parole con la ➔radice che termina ...
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-ISTA E -ISTICO
Si tratta di due suffissi diversi.
• Il suffisso -ista deriva dal latino -ista (a sua volta dal greco -istès) e indica la persona che svolge un’attività, segue un’ideologia o presenta [...] da un nome che ne delimita l’applicazione
civilista (‘chi si occupa di diritto civile’)
correntista (‘chi ha un conto corrente’)
• Il suffisso -istico invece è composto da -ista + -ico (dal latino -icus, a sua volta dal greco -ikòs) e si trova in ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] flessione ha la capacità di esprimere in modo economico alcuni tipi di significato ricorrenti. Così come in derivazione l’uso di suffissi permette, ad es., di formare nomi di agente a partire da un verbo, secondo schemi ripetuti e produttivi (per es ...
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VERBI ALTERATI
Anche i verbi, così come altre parti del discorso, possono essere modificati con suffissi di ➔alterazione
Ci mancava solo che cominciassero a fischiettare, guardando da un’altra parte [...] non conoscevamo (E. Scalfari, «La Repubblica»)
I principali suffissi usati per l’alterazione di verbi sono:
– -(er/ar vivacchiare (= prima coniugazione)
Nei verbi alterati il suffisso dà al verbo un significato attenuativo o leggermente ...
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FALSI ALTERATI
I cosiddetti falsi alterati (o alterati lessicalizzati) sono parole che presentano i suffissi tipici dell’➔alterazione, ma hanno un significato proprio, del tutto autonomo e diverso da [...] le due parole hanno un’origine completamente diversa e solo casualmente la seconda parola della coppia termina come se avesse un ➔suffisso alterativo.
Storia
In questi casi, come si è accennato, c’è più che altro un rapporto di derivazione con la ...
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ALTERAZIONE
L’alterazione è un tipo particolare di derivazione di nomi, aggettivi e verbi realizzata tramite l’uso di ➔suffissi, che aggiungono al vocabolo originario una sfumatura di qualità, quantità [...] cartone
I verbi alterati si formano aggiungendo al verbo alcuni suffissi alterativi specifici, diversi da quelli che si usano per l ’alterazione di nomi e aggettivi. In genere questi suffissi modulano il significato del verbo in un senso che può ...
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In linguistica, si dicono a. i morfemi adoperati nella formazione delle parole, distinti in prefissi, infissi e suffissi, secondo che compaiano dinanzi, nell’interno o dopo la radice o il tema; per es.: [...] s- in sbattere; -n- nel lat. linquo (perf. liqui); -sc- in pulisco (inf. pulire) ...
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Il gerundio è un modo verbale non finito invariabile, formato con i suffissi -ando (prima coniugazione) e -endo (seconda e terza). Ha una forma semplice (cantando) e una forma composta (avendo cantato).
Il [...] gerundio italiano deriva dal gerundio latino, rispetto al quale presenta, tuttavia, importanti differenze d’uso. In particolare, il gerundio latino supplisce ai casi obliqui dell’infinito, e nella maggior ...
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Famiglia di lingue dell’Asia orientale, caratterizzata dall’uso di prefissi e infissi e dalla mancanza di suffissi. Si articolano, secondo un criterio geografico, in sei gruppi: a) gruppo centrale, con [...] il mon o talaing, il khmer o cambogiano e altri dialetti minori; b) gruppo orientale, su cui ha fortemente agito il malese, formato da cham, sedang, radé ecc.; c) lingue della penisola di Malacca, che ...
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suffissare
v. tr. [der. di suffisso]. – In linguistica, fornire di suffisso una parola o una radice di parola, dando luogo a una nuova unità lessicale: s. un sostantivo, il tema di un verbo. ◆ Part. pass. suffissato, di parola fornita di suffisso;...
suffissazione
suffissazióne s. f. [der. di suffissare]. – Il fatto, il modo di aggiungere un suffisso a una parola, dando così luogo a una nuova unità lessicale.