Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] , verbi), costruiti coi suffissi -are (con o senza complemento diretto: contravvenzionare, defezionare, disdettare, incentivare, relazionare, attergare, dimissionare) e soprattutto -izzare (diderivazione francese): monopolizzare, ospedalizzare ...
Leggi Tutto
Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] ; strutturalismo → strutturalista; ecc.).
Inoltre, gli aggettivi relazionali possono essere anche derivati a partire da nomi propri (sia di persona che di luogo). In questo caso, il suffisso più produttivo è -(i)ano (cfr. Cristo → cristiano; (San ...
Leggi Tutto
Con il termine walser (contrazione di Walliser «vallesano») si intendono sia le popolazioni alemanniche emigrate in epoca medievale dal Vallese (Svizzera), e poi stabilitesi in numerose colonie lungo tutte [...] (di diretta derivazione vallesana, come quelle italiane) e secondarie (le più orientali, frutto didi Issime presenta inediti fenomeni di assimilazione per i quali il suffissodi caso influenza la forma dei suffissidi numero e di eventuali suffissi ...
Leggi Tutto
La rima (Beltrami 20024: 53-60, 78-83, 206-221; Menichetti 1993: 506-590) è il fenomeno che si produce nel caso di omofonia perfetta di due parole a partire dalla vocale tonica inclusa (come in vita e [...] desinenza) o suffissali (tra parole di uguale suffisso). Non necessariamente ‘facili’ possono essere le rime derivative, o etimologiche (tra rimanti collegati da un rapporto, reale o anche apparente, diderivazione), e le inclusive (tra rimanti ...
Leggi Tutto
La categoria dei nomi di massa, presente in molte lingue del mondo, è costituita da ➔ nomi che presentano diverse proprietà, in particolare:
(a) indicano tipicamente sostanze o materie anziché individui;
(b) [...] qualsiasi quantità di troppe qualità di vino] sto male.
I nomi di massa non possono fungere da base diderivazione nella stessa Synthese» 174, pp. 99-149.
Grandi, Nicola (1998), Sui suffissi diminutivi, «Lingua e stile» 33, pp. 627-653.
Jackendoff, ...
Leggi Tutto
Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] suffisso estremamente produttivo -mente non ammettono ulteriori derivazioni, il che riduce fortemente il numero potenziale di alterati avverbiali. Si noti inoltre che gli alterati in generale si prestano raramente a operare come basi diderivazione ...
Leggi Tutto
I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base diderivazione. Rainer (1990: [...] Il valore diminutivo è invece chiaro nei derivati che denotano piccoli di animali: aquilotto, leprotto, lupacchiotto, orsacchiotto, tigrotto.
Una restrizione semantica generale per l’impiego dei suffissi diminutivi è che le basi (nominali) possibili ...
Leggi Tutto
La formazione delle parole riguarda l’insieme dei meccanismi e dei procedimenti di cui una lingua si serve per costruire parole (dette più tecnicamente lessemi), e permette quindi il continuo arricchimento [...] ➔ affissi a una parola esistente o tramite la combinazione di due parole. Nel primo caso si parla di ➔ derivazione, che avviene principalmente tramite ➔ suffissi o ➔ prefissi, e marginalmente tramite la parasintesi (➔ parasintetici), nel secondo caso ...
Leggi Tutto
Il termine agente è spesso usato in linguistica in modelli e per scopi diversi: basti ricordare il complemento di agente della grammatica tradizionale o il ruolo semantico dell’agente nella teoria dei [...] dello stesso procedimento, sono gli esiti italiani della combinazione di due suffissi latini, -arius e il diminutivo -olus: da qui sono derivati alcuni classici nomi di mestieri (boscaiolo, barcaiolo, pizzaiolo) con qualche propensione più recente ...
Leggi Tutto
I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base diderivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] .
L’effetto di molti derivati è scherzoso e lo si può ottenere usando come base diderivazione sia il nome etimologicamente affini, sono da considerare da un punto di vista sincronico due suffissi differenti. Infatti, «[s]e […] dopo consonanti ...
Leggi Tutto
suffisso
s. m. [dal lat. suffixus «attaccato sotto», part. pass. di suffigĕre: v. suffiggere]. – 1. In linguistica, elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...