La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] áma, amáva, amó, amerébbe); il secondo (➔ derivazione) riguarda invece tutte le principali parti del discorso, poiché i suffissiderivativi – tranne pochi (come -ico di sinfonico) – attraggono su di sé l’accento (cfr. pérdere / perdíbile / perdizióne ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] comunità cristiane, grecismi vetero- e neotestamentari diderivazione aramaica o, più di rado, ebraica: it. serafino (< shōgun; la lezione xongunsama è la stessa voce congiunta col suffisso onorifico -sama (Mancini 2009: 67).
Dopo l’esplosione ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] meccanismi diderivazione e composizione, ma vi sono alcuni fatti degni di nota (cfr. Terreni in Cardinaletti & Frasnedi 2004: 163-85, e soprattutto Grossmann & Rainer 2004; Dardano 2009).
Non tutti i ➔ prefissi e i ➔ suffissi tradizionali ...
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La morfologia è il settore della linguistica che studia la struttura interna delle parole e le relazioni fra i cambiamenti di forma e i cambiamenti di senso delle parole. Ad es., la parola italiano può [...] parole nuove si ottiene principalmente o con l’aggiunta di ➔ affissi o tramite la combinazione di due parole. Nel primo caso si tratta di ➔ derivazione, in cui vengono usati principalmente ➔ suffissi (curare → cura-bile, cura-tore) o ➔ prefissi (fare ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] Ottanta usualmente indicato con grafia e pronuncia diderivazione francese (Bagdad, con accento sull’ultima femminile -ée nel medioevo con -ea), -ine con -ina, il suffisso verbale -iser con -izzare.
Nella seconda metà del Settecento e poi soprattutto ...
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La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] Italiana (Lecce, 28-30 ottobre 1993), a cura di M.T. Romanello & I. Tempesta, Roma, Bulzoni, pp. 209-225.
Luraghi, Silvia (1999), Il suffisso ‘-ante/-ente’ in italiano: fra flessione e derivazione, in Fonologia e morfologia dell’italiano e dei ...
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Sotto l’etichetta di indefiniti si raggruppano una serie di determinanti o sostituti del nome che danno informazioni quantitative sul referente del nome a cui si collegano. È una classe che comprende elementi [...] .
(s) Si sono formati in italiano, ma sulla base di elementi diderivazione latina, chiunque (cfr. lat. quicumque) e qualunque (cfr. lat. qualiscumque), nei quali ritroviamo il suffisso -unque < lat. -cumque, confusosi nel latino volgare con ...
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Per coniugazione si intende l’insieme delle variazioni morfologiche del verbo in relazione al modo, al tempo, all’aspetto, alla diatesi, alla persona, al numero e al genere. Il termine (dal lat. coniugatiōnem [...] mercificare), o in unione con il suffisso zero, derivanti da nomi italiani (sgambetto → sgambettare . IX, 80-81).
La II classe in -e-, comprendente verbi diderivazione latina e per di più spesso irregolari, non è mai stata produttiva.
La III classe, ...
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I nomi d’azione (➔ nomi) sono nomi designanti processi: costruzione («l’azione di, il fatto di costruire»), risanamento («l’azione di, il fatto di risanare»), partenza («l’azione di, il fatto di partire») [...] . Morfologicamente essi sono nomi deverbali (➔ deverbali, nomi), ossia derivati da verbi mediante un processo diderivazione che prevede l’aggiunta di un suffisso (➔ suffissi) (3) o, in qualche caso, un suffisso zero (4):
(3) [atterr-are] V + [-aggio ...
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La Campania non è un’area uniforme dal punto di vista linguistico (Radtke 1997; De Blasi 2006a), poiché nessun dialetto (nemmeno il napoletano, parlato a Napoli e nei dintorni) ha mai raggiunto lo status [...] ossitone (tipico piazza Càvour); la restituzione di una base diderivazione impropria in guadambiare «guadagnare», sparambiare «risparmiare formazione delle parole sono produttivi, tra gli altri, i suffissi -illo, -ella (D’Achille 2002), per i quali ...
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suffisso
s. m. [dal lat. suffixus «attaccato sotto», part. pass. di suffigĕre: v. suffiggere]. – 1. In linguistica, elemento formativo di una parola, con funzioni di derivazione e di determinazione morfologica e semantica, costituito da uno...
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...