Nei Vertebrati a respirazione aerea è il tratto anteriore della trachea, organo della fonazione. Comunica con la faringe per mezzo di un orifizio, la glottide.
Anatomia comparata
La l. compare negli Anfibi; [...] di espirazione, le corde vocali si tendono più o meno e si avvicinano l’una all’altra secondo le tonalità del suono da emettere; lo stato di tensione e di maggiore o minore avvicinamento delle corde dipende dalla coordinata contrazione dell’apparato ...
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Segno alfabetico (i lungo, raro iod, ant. iota) che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura latina medievale come forma allungata [...] (1524), L. Meigret in Francia (1542) furono i primi a servirsi delle due varianti grafiche per rappresentare due suoni differenti, riservando l’j alla funzione consonantica o semiconsonantica. Le loro proposte ebbero successo solo dal 17° sec. in ...
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CAUSALI, PROPOSIZIONI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni causali sono proposizioni ➔subordinate che indicano la causa per cui avviene ciò che è espresso nella proposizione reggente.
Le proposizioni [...] stato troppo buono
– il gerundio, presente o passato
Conoscendolo, so che si comporterà bene
Avendo analizzato a lungo la proposta, ho deciso di non accettare
– il participio passato
Svegliato da un suono brusco, sobbalzò violentemente. ...
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Dodicesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
In italiano, come nelle altre lingue la m rappresenta, la nasale bilabiale: una consonante cioè che si pronuncia con un’occlusione delle labbra (come [...] , conservare alla m della scrittura il suo ordinario suono bilabiale, senza assimilarla per il punto di articolazione la segue. La n invece, che va sempre soggetta a tale assimilazione, ha suono bilabiale, quando è seguita da p o da b o da m; la ...
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Ottava lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio indicava la spirante kh, in quello greco primitivo la spirante laringale h, rappresentata in seguito dallo spirito aspro (‛); la [...] .
L’italiano non possiede un fonema h, come non lo possiedono le altre lingue romanze. Non ha rilievo il fatto che un suono h ricorra in alcune interiezioni o si trovi in questo o quel dialetto; anche il cosiddetto c aspirato fiorentino non è un ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] di ĕ, ŏ latini in sillaba tonica aperta. Tuttavia, ulteriori processi analogici hanno eroso questo sistema: cfr. io suono → suonato → sonato; io provo → provato (ma non pruovato).
Sebbene l’opposizione tra i vari luoghi di articolazione delle nasali ...
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La paraipotassi è un fenomeno sintattico tipico dell’italiano delle origini (➔ sintassi; ➔ origini, lingua delle), che consiste in una combinazione tra il meccanismo sintattico della coordinazione (➔ paratassi) [...] ’è la parte sottile ch’esce della cucina), fae, signore, sonare [= battere perché suoni] una moneta, e giudica [= decreta] che ’l pagamento s’intenda fatto del suono ch’esce di quella (Novellino VIII, 42-47)
In alcuni casi la congiunzione coordinante ...
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Il termine analogia designa il processo diacronico attraverso cui una parola cambia forma fonologica e morfologica per diventare più somigliante a un’altra parola già esistente nella lingua. Tale processo [...] sillaba aperta (➔ vocali):
(1) a. /ɛ́, ɔ́/ → [jɛ́, wɔ́] pede(m) > piede
b. mieto / metiamo > mietiamo
suono / soniamo > suoniamo
Data la mobilità dell’accento nei paradigmi verbali, nel presente indicativo s’è venuta a creare un’allomorfia ...
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L’espressione curva melodica si riferisce all’andamento continuo delle variazioni di altezza tonale, prodotte simultaneamente con i foni di un enunciato e realizzate entro un’unità linguistica per convogliare [...] fondamentale, o F0 (F-zero), la frequenza alla quale si realizza l’armonica più bassa del suono complesso, normalmente espressa in Hz.
Nei suoni del parlato, la F0 è determinata dalla velocità di vibrazione delle corde vocali: quanto maggiore è la ...
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CE O CIE, GE O GIE, SCE O SCIE?
Ci sono casi in cui, nella grafia, si usa una i superflua, che non solo non si pronuncia, ma non ha neanche la funzione di determinare la corretta pronuncia della lettera [...] , sono frequenti nel parlato meridionale, ma sono errate. La i, infatti, è bene ribadirlo, è superflua dal punto di vista del suono e non va resa nella pronuncia.
In generale, la i superflua non è ammessa in sillaba non accentata (tranne qualche caso ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono essere eccitate in esso o ad esso trasmesse...
suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). – 1. intr. (aus. avere) a. Produrre,...