SCHIAVITÙ
Emilio Gabba e Raimondo Luraghi
1. Schiavitù nel mondo antico di Emilio Gabba
2. Schiavitù nell'età moderna di Raimondo Luraghi
Schiavitù nel mondo antico
di Emilio Gabba
Considerazioni [...] giuridica fra liberi e non liberi per la varietà stessa di questo aspetto giuridico, una trattazione unitaria della schiavitù interessò le aree del centrosud, che erano state teatro della guerra sociale e di quella civile fra Mario e Silla (91-82 ...
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di Silvia Morgana
La storia linguistica dell’Ottocento copre un arco cronologico più esteso rispetto al mero XIX secolo e va dall’arrivo dei francesi in Italia nel 1796 fino al 1915: è infatti l’inizio [...] fece ancora più consistente la pressione del francese sulle varietà parlate (i dialetti) e sui vari generi dell’ aree urbane, grazie a canali di diffusione dell’italiano come la Chiesa (➔ Chiesa e lingua), il teatro (➔ teatro e lingua), la politica e ...
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Sebbene con italiano si alluda qui alla lingua, non a chi la parla, la diffusione della lingua italiana fuori d’Italia può spesso essere desunta solo dal contatto con la civiltà italiana. Questa considerazione [...] di nuovo normalmente cantate in lingua originale. Nella stagione 2003-2004, nei grandi teatri lirici non italiani, il tasso di presenza di cura di V. Lo Cascio, Firenze, Le Monnier, pp. 51-61.
Turchetta, Barbara (2005), Il mondo in italiano. Varietà e ...
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Gioco
Elisabetta Visalberghi
Matilde Panier Bagat
Paola de Sanctis Ricciardone
Il termine gioco definisce qualsiasi attività liberamente scelta a cui si dedichino, singolarmente o in gruppo, bambini [...] giovani di molte specie animali (v. sopra) e della specie umana. Proprio perché la varietà e la centro di propulsione di tutte le attività umane, una sorta di big bang primordiale nella cui forma nascono i 'pianeti' arte, letteratura, teatro, diritto ...
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Televisione
Giuseppe Cereda
Il rapporto tra televisione e cinema
Già negli anni Sessanta, Roberto Rossellini sosteneva, subordinando a questa sua convinzione una lunga e consistente attività televisiva, [...] t. da teatro e radiofonia, si misurarono e si alternarono in Europa due modi diversi e complementari di fare televisione. , lo sceneggiato da studio, l'informazione, i primi fortunati varietà). Alla tecnologia del cinema la t. ricorreva in Italia in ...
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La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] Palermo e Roma, che diventa centro socio-comunicativo di conguaglio delle varietà locali su base toscana.
Nel Seicento si diffuse dell’italiano, anche fuori del circuito colto, fu il teatro, grazie alla commedia dell’arte. Un diffuso interesse per ...
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In un paese come l’Italia, per lunghi secoli senza unità politica e ancora oggi vivacemente policentrico e multilingue, le accademie, in particolare quelle sorte tra Cinquecento e Seicento, hanno avuto [...] alla fitta capillarità, la varietàdi tipologie e di campi di interessi, la capacità di adattamento a situazioni e bisogni l’Accademia delle arti del disegno, Firenze 1563), del teatro (Accademia degli Intronati, Siena 1525), della lingua (Accademia ...
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Scrittura
Antonio Costa
Il rapporto tra scrittura e cinema
Forse nessuno come François Truffaut ha saputo rappresentare al cinema l'atto dello scrivere. Si pensi, in particolare, a due film interpretati [...] con funzioni pressoché analoghe a quelle dei 'cartelli' del teatro epico di B. Brecht (da cui questo procedimento deriva). Più quali l'umanità ha affinato le sue capacità di scrutare e fissare la mutevole varietà dell'universo (Costa 1993, pp. 45-61 ...
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Il melodramma è un genere teatrale nato in Italia a cavallo tra Cinquecento e Seicento che, sulla base della riflessione teorica sulla musica (e sul suo rapporto con la poesia) svolta nel tardo Rinascimento, [...] la dose Filippo Pananti, nel celebre romanzo epico Il poeta diteatro (1808), nel quale elenca i principali luoghi comuni che accompagnano , per es., è caratterizzata da un’estrema varietà espressiva, che combina elementi della lirica tradizionale con ...
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Dal punto di vista linguistico il fascismo riveste grande interesse, perché il regime si propose di disciplinare l’intero repertorio linguistico italiano, non limitandosi al controllo della lingua nazionale [...] quindi contrastati con misure di unificazione forzata. Un punto di riferimento nella ricerca di una varietà linguistica comune fu «la fascista 1984: 107-116), nella letteratura e nel teatro, mentre per non perdere il consenso delle masse dialettofone ...
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teatro
s. m. [dal lat. theatrum, e questo dal gr. ϑέατρον, der. del tema di ϑεάομαι «guardare, essere spettatore»; la parola greca indicava, oltre che l’edificio per le rappresentazioni drammatiche, anche quello per assemblee e per pronunciare...
varieta2
varietà2 s. m. [adattam. del fr. variété, propriam. s. f. corrispondente all’ital. varietà1, divenuto masch. (non però in francese) per ellissi da Théâtre des Variétés «teatro di spettacoli varî» (usato come nome proprio)]. – Spettacolo...