Arte
Nella critica d’arte, termine, diffusosi intorno al 1960, per designare un’operazione artistica volta a creare un ambiente, o uno spazio, capace di includere lo spettatore, di renderlo attivo partecipe [...] esposizioni surrealiste) e, per un altro verso, nelle teorie costruttiviste e nelle ricerche cinetiche e visuali. Così, nelle mezzi tecnologici (luci, cinema, diapositive, effetti sonori ecc.).
Geografia
Nelle scienze del territorio, il termine e ...
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(propr. Ioan-Isidor Goldstein) Scrittore, poeta e cineasta romeno naturalizzato francese (Botoşani 1925 - Parigi 2007), fondatore del lettrismo. Di famiglia ebraica, formatosi fin da giovanissimo sui classici [...] , contenente anche il Manifeste de la poésie lettriste (1942). I. applicò le sue teorie alle più svariate discipline, dalla musica al teatro al cinema all'architettura, in una sorta di sistema onnicomprensivo e totalizzante. Nel 1950 presentò a ...
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Regista e attore russo (Irkutsk 1900 - Mosca 1967). Dopo l'esordio nella sua città, si trasferì a Mosca (1923) per perfezionarsi con Mejerchol´d. Dal 1924 inizia la sua attività nel cinema, culminata con [...] Aleksandr Nevskij di S. M. Ejzenštejn, 1938). Nominato direttore del Realističeskij Teatr di Mosca (1930), creò una serie di dal romanzo di N. F. Pogodin) che coniugavano le teorie innovatrici di Mejerchol´d sullo spazio teatrale con l'idea di ...
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Regista, attore e autore teatrale italiano di origine polacca (Łódź 1911 - Roma 2001). Vissuto in Italia fin dall'infanzia, si laureò in filosofia a Genova. Iniziò l'attività di regista (per la quale si [...] ) e Leviathan (1974). Convinto assertore della interdisciplinarità del teatro, in cui si fondono diverse forme di formazione dell'attore, ispirandosi alle teorie di Stanislavskij. Fu attivo nel cinema soprattutto come attore. Oltre a numerosi ...
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Scenografo, costumista e regista (Milton, New Hampshire, 1887 - ivi 1954). Allievo in Europa di M. Reinhardt, fu il primo, vero scenografo e costumista del teatro statunitense, in cui diffuse le teorie [...] si dedicò anche alla lirica, ma ottenne i maggiori successi nel cinema, creando scene e costumi dei primi film a colori: La risultato; Dancing pirate (1936). Interessanti i libri di testimonianza del suo lavoro: Drawings for the theatre (1925) e The ...
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Rorty, Richard
Antonio Rainone
Filosofo statunitense, nato a New York il 4 ottobre 1931. Laureatosi nel 1956 a Yale, dal 1961 al 1981 ha insegnato alla Princeton University; dal 1982 insegna alla University [...] che della filosofia hanno dato le principali correnti del Novecento (il neokantismo, la fenomenologia, il neopositivismo provenienza, quali la letteratura e il cinema, che più di ogni teoria filosofica sull'essenza umana riescono a sensibilizzarci ...
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SCENOTECNICA
Virgilio Marchi
. Tecnica della scena (teatrale, cinematografica, ecc.). Il concetto di tecnica della scena investe tutto quanto appartiene alla medesima e cioè: dalla recitazione al movimento [...] del palcoscenico anche se lo scenario rappresentava un esterno. Malgrado le teorie che abbiamo scorse trattando del , Storia dell'illuminazione dei teatri, in Sincronizzando; F. Gasbarra, Cinema in teatro, in Intercine, VII (1935), fasc. 11, pagine ...
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Novecento
Mariuccia Salvati
(XXIV, p. 994)
Le fortune di una parola
Il costituirsi nel linguaggio italiano della voce Novecento come oggetto di trattazione storiografica specifica è un processo solo [...] e dei primi anni del secolo: se ne trova traccia nelle arti visive (dalla pittura al cinema) e nella letteratura (Lyttelton dispregiativo), cioè "qualsiasi teoria politica, e in particolare una teoria incidente nella sfera del governo e dell'azione ...
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MESSINSCENA
Silvio D'Amico
È termine ormai accettato nel linguaggio del teatro internazionale (dal francese mise-en-scène, donde anche metteur-en-scène) per designare non già la scenografia o in genere [...] dell'attore, il Giappone inventa, tanti secoli innanzi al cinema, il "primo piano": ossia una lampada che un inserviente addirittura una sua teoria da applicare, un mondo suo da esprimere. E donde il dualismo, tipico nel teatro del nostro secolo, ...
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INGHILTERRA (XIX, p. 231; App. I, p. 728; II, 11, p. 36; III, 1, p. 878)
Salvatore Rosati
Eugenia Schneider Equini
Pia Pascalino
Per l'aggiornamento dei dati geografici, economici e storici, v. gran [...] da aggiungere, per quanto riguarda il linguaggio, gli apporti del Fry di A boy with a cart e di che tende a presentare in forma paradossale teorie matematiche e linguistiche, M. Harvey, ora uffici amministrativi, banche, cinema, spazi ricreativi, ...
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complottismo s. m. L’atteggiamento di chi ritiene che dietro ad alcuni fatti si nascondano complotti o cospirazioni. ◆ Il tragico epilogo della liberazione di Giuliana Sgrena, con la morte del funzionano dei Servizi Nicola Calipari che s'è immolato...
politico1
polìtico1 agg. [dal lat. politĭcus, gr. πολιτικός, der. di πολίτης «cittadino»] (pl. m. -ci). – 1. a. Che riguarda la politica, cioè l’arte del governo, l’esercizio dei pubblici poteri, l’amministrazione dello stato e, in genere,...