Il vocabolario è uno dei pochi prodotti culturali che si siano sviluppati in autonomia in epoca moderna (cfr. Auroux 1992: 33). È vero che dizionari e glossari esistevano già in epoca classica, simili [...] (cfr. Manni 1991: 70).
La Fabrica del mondo di Alunno, il più noto dizionario del XVI secolo, è ispirato ai principi toscanisti arcaicizzanti di ➔ Pietro Bembo. Di impianto metodico, è diviso in dieci libri, che comprendono fra l’altro Dio, il Cielo ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] o adottavano, la posizione degli stessi italiani secondo i quali l’italiano migliore è parlato a Firenze. Altri avevano la riserva della ➔ gorgia toscana e al toscano di Firenze preferivano quello di Siena, o citavano il detto italiano della «lingua ...
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La coerenza è la proprietà che definisce il testo come unità fondamentale della comunicazione linguistica (➔ testo, struttura del). Si tratta di una caratteristica che riguarda l’organizzazione del significato [...] rendevano a priori i più adatti ad assicurare all’Italia un’unità linguistica. [In particolare] il volgare parlato in Toscana era rimasto più vicino al latino parlato anticamente.
A un livello inferiore, la seconda proposizione è accompagnata da una ...
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I notai rivestono un ruolo centrale nelle fasi iniziali della storia linguistica dell’italiano. Alla loro penna si devono infatti molti dei primi documenti in volgare, a partire dal Placito capuano del [...] notarile latino compare come formula testimoniale, come avviene, oltre che nei Placiti campani, nelle Testimonianze di Travale (Toscana, XII sec.), oppure si rende comodo o necessario per l’elencazione di oggetti quotidiani (così nella Dichiarazione ...
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I diminutivi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) per derivazione il cui significato è genericamente attenuativo. L’attenuazione ha esiti diversi a seconda della base di derivazione. Rainer (1990: [...] : pianino; indefiniti: qualcosina; numerali: miliardino). La sua diffusione è in parte condizionata diatopicamente, essendo prediletto in Toscana, in competizione con -etto soprattutto in Veneto e nel Lazio, mentre al Sud sembra più diffuso -ello ...
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ANGIOLINI, Francesco
Egidio Papa
Nacque a Piacenza il 19 maggio 1750 (1730 scrivono erroneamente vari autori, probabilmente per un iniziale errore tipografico) da un'antica famiglia di origine eugubina [...] 'altezza delle traduzioni.
L'A. viaggiò poi attraverso la penisola, bene accolto, per la sua fama, a Napoli, a Roma, in Toscana e a Parma. Ritornato a Piacenza, partì nel 1782 con altri fratelli per la Russia, allo scopo di ascriversi di nuovo alla ...
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PASQUALI, Giorgio
Antonio La Penna
PASQUALI, Giorgio. – Nacque a Roma il 29 aprile 1885 da Gustavo e da Anna (Marianna) Lasagni.
Il padre, esperto di diritto internazionale e professionista ben noto, [...] di Giacomo Devoto a G. P. (1920-1942) nel volume miscellaneo Giacomo Devoto nel centenario della nascita, in Accademia toscana di scienze e lettere ‘La Colombaria’. Studi, LXXVIII (1999), pp. 153-187.
Le basi della bibliografia di Pasquali furono ...
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di Christoph Schwarze
I clitici (dal gr. klíno «flettersi») costituiscono una categorie di parole variegata, caratterizzate essenzialmente dal fatto di essere brevi o brevissime (monosillabe o bisillabe); [...] )ce hic o (hic)ce.
Sia ne sia ci sia vi hanno mantenuto il valore locativo originario; ne «da»: «e dovendone [dalla Francia] in Toscana venire» (Boccaccio, Decameron I, 1, 7); vi e ci «lì, in quel luogo»: «v’intrai» (Dante, Inf. I, 10); «c’entrarono ...
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Niccolò Tommaseo (Sebenico 1802 - Firenze 1874) iniziò i suoi studi a Spalato, in seminario, per proseguirli a Padova, dove si laureò in legge nel 1822 e si dedicò all’approfondimento e al perfezionamento [...] , in modo diretto o indiretto, alle raccolte di Tommaseo nei suoi spostamenti, le gite, nella campagna e sulle montagne della Toscana dove, a suo giudizio, «la lingua più s’era mantenuta incorrotta» (Tommaseo 1841-1842: vol 1°, 5). L’uso parlato ...
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BERGANTINI, Gian Pietro
Gian Luigi Beccaria
Nacque a Venezia il 4 ott. 1685. Ancor giovane si trasferì a Bologna per studiare nel collegio dei gesuiti S. Luigi Gonzaga; dopo otto anni trascorsi a Bologna, [...] coloro che si battevano per l'allargamento del canone, e per l'inclusione più larga nei lessici di voci di scrittori non toscani, o per una maggiore libertà e novità terminologica. Si pensi agli spogli che furono condotti per le Voci italiane: il B ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...