La norma linguistica può essere definita «come un insieme di regole, che riguardano tutti i livelli della lingua (fonologia, morfologia, sintassi, lessico, testualità), accettato da una comunità di parlanti [...] visto e veduto, offrì e offerse, mentre vo e fo accanto a vado e faccio si mantengono vitali solo in Toscana; Thornton 2010; ➔ allomorfi), rappresenta comunque un ulteriore elemento di stabilità.
Per quanto riguarda la ➔ sintassi, la norma continua a ...
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POLITI, Alessandro
Maria Pia Paoli
POLITI (Puliti), Alessandro. – Nacque a Firenze 10 luglio 1679 con il nome di Alessandro Giuseppe Maria, da Giovanni e da Vittoria Manelli.
Educato nelle scuole della [...] , Paris 1761, p. 539; P. M. Soderini delle Scuole Pie, Elogio del p. A. P., in Raccolta di elogi di uomini illustri toscani, IV, Lucca 1770, pp. 808-819; Edizione nazionale del Carteggio di L.A. Muratori, Carteggi con Botti […] Bustanzo, a cura di F ...
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Il verbo volgarizzare (attestato dal 1268) significa, in senso stretto, volgere un testo latino in lingua volgare (secondo un processo di traduzione ‘verticale’, dalla lingua più prestigiosa a una meno); [...] del rettore comunale (ne sono esempio la Rettorica di Brunetto Latini, dal ciceroniano De inventione, e le varie versioni toscane e bolognesi del Fiore di rettorica, dalla Rhetorica ad Herennium), o la storia, fondativa del mito della continuità con ...
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Le bilabiali sono articolazioni di tipo consonantico realizzate grazie al ruolo attivo di entrambe le labbra. Il termine bilabiale indica un luogo di articolazione condiviso da foni prodotti secondo diversi [...] essere sia sorde che sonore; compaiono spesso in relazione a fenomeni di ➔ indebolimento in posizione intervocalica (come nel caso della ➔ gorgia toscana, ad es., la [ɸ]i[ɸ]a la pipa, o in spagnolo, ad es., ca[β]o cabo «fine»).
Infine, nelle vibranti ...
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Diciottesima lettera dell’alfabeto latino.
Linguistica
Origini
Le sue origini sono controverse: non si sa con certezza quale delle sibilanti fenicie i Greci avessero presa a modello per la lettera da [...] l’ortografia non dà indicazioni, di regola è fatta sonora (causa è kàusa nel latino classico, ma kàuʃa nella pronuncia toscana del latino e dell’italiano, nonostante che l’esito popolare della stessa voce sia cosa ‹kòsa›). Il numero delle voci con ...
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Diciassettesima lettera dell’alfabeto latino. linguistica La sua forma originale, nell’alfabeto fenicio, era quella di un triangolo con il vertice in alto e con il lato destro prolungato verso il basso; [...] carpa). La mancanza del grado rafforzato è un fenomeno dialettale diffuso, oltre che in Italia settentrionale, anche in alcuni luoghi di Toscana e a Roma (per es. l’arrivista ‹l arivìsta›); in Sicilia, all’opposto, si pronuncia doppia l’r iniziale di ...
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Angelo Ambrogini, detto il Poliziano (Montepulciano 1454 - Firenze 1494), fu uno dei maggiori umanisti e poeti del Quattrocento (➔ Umanesimo e Rinascimento, lingua dell’). Accolto giovanissimo in casa [...] quasi certamente la realizzazione del più esplicito manifesto di questo programma: la Raccolta aragonese, una antologia di poesia toscana allestita come dono del Magnifico per il figlio del re di Napoli nel 1476-1477. L’epistola prefatoria, scritta ...
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FRANZONI, Diodato
Lucinda Spera
Non si hanno notizie biografiche riguardanti questo grammatico vissuto nel XVII secolo. Poco si può dedurre dagli indizi presenti nell'unica opera che di lui ci è rimasta, [...] articoli, punti e accenti. In linea generale, le posizioni dell'autore riguardo la grafia tendono (come fu tipico dei non toscani) a rimanere fedeli al modello latino.
Pur riportando esempi tratti da opere poetiche, il F. (in sottesa polemica con la ...
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MANUZZI, Giuseppe
Antonio Carrannante
Ultimo di cinque figli, nacque il 18 marzo 1800 in località Bulgaria (frazione di Cesena) da Francesco e da Maddalena Magnani.
Ancora fanciullo fu ospitato da un [...] p. 399); arrivava "con 16 francesconi al mese, tavola, alloggio, biancheria, medico ecc." (Id., 1923, p. 279 n.).
Nella capitale toscana non tardò a entrare in contatto con l'ambiente dell'Antologia e a stringere amicizia con G. Montani, che recensì ...
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PAVOLINI, Paolo Emilio
Carmela Mastrangelo
– Primogenito di Giovanni, insegnante di origini elbane, e di Lidia (o Lida) Vanneschi, figlia di un capitano dell’esercito, nacque a Livorno il 10 luglio [...] filologia. Nello stesso anno ricoprì il ruolo di segretario della facoltà e divenne inoltre socio corrispondente dell’Accademia toscana di scienze e lettere La Colombaria.
Pavolini ebbe il merito di presentare ai contemporanei un luminoso repertorio ...
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toscanismo
(meno com. toscanéṡimo) s. m. [der. di toscano]. – 1. L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico: il t., quando non è naturale, diventa una posa e un difetto. 2. Parola, locuzione, modo proprio del parlare...
toscanita
toscanità s. f. [der. di toscano]. – L’essere toscano, soprattutto con riferimento all’uso linguistico, per indicare l’aderenza maggiore o minore ai modi del parlare toscano: uno scrittore di elegante e sorvegliata t.; l’eccessiva...