Filosofia
La coscienza che l’io ha di sé stesso. Il termine ha trovato la più larga utilizzazione nel linguaggio idealistico, a partire da Kant in cui l’a. è la coscienza che ha di sé l’io puro quale condizione [...] trascendentale del conoscere. Una posizione di maggiore rilievo l’a. assume nella storia dell’idealismo tedesco, una volta che l’io diviene principio creativo e non solo normativo rispetto alla realtà; così, in Fichte l’a. è la stessa creatività dell ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Esistenzialismo e fenomenologia
Costantino Esposito
La crisi dell’idealismo e l’arrivo dell’esistenzialismo in Italia
Per una storia della formazione e dello sviluppo del ‘pensiero civile’ nell’Italia [...] responsabilità dell’uomo» (G. Semerari, Responsabilità e comunità umana, 1960, p. 206).
Pensando la relazione irriducibile o ‘trascendentale’ tra l’essenziale e il fattuale, la fenomenologia è sempre al tempo stesso teoresi e critica, cioè sforzo di ...
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VALORI, Filosofia, dei
Renato LAZZARINI
Vasto movimento filosofico, molti motivi del quale si ritrovano in sistemi noti sotto altri nomi, e che va distinto da una semplice psicologia dei valori. Questa [...] stata piuttosto ostile, considerando la categoria dei valori come qualcosa di ambiguo fra il soggetto empirico e il soggetto trascendentale da un lato e il trascendente dall'altro, e incapace perciò di fondare l'oggettività del conoscere. Tuttavia il ...
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Filosofo italiano (Torino 1923 - Viareggio 2001), professore di filosofia teoretica all'università di Pisa; i suoi principali interessi si sono volti alle tematiche post-idealistiche e soprattutto alla [...] comprensione teoretica e storica dei grandi problemi della logica (Il neopositivismo logico, 1953; Logica formale e logica trascendentale: vol. I, Da Leibniz a Kant, 1957, 2a ed. 1964; vol. II, L'algebra della logica, 1965). Altri studî di B. vertono ...
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Filosofo italiano (Milano 1894 - ivi 1956). Professore nelle università di Genova, Roma, Milano (1937); morì suicida. Da un iniziale idealismo "trascendente", che è sotto l'influsso di P. Martinetti suo [...] , passò negli ultimi anni di vita al "neo-trascendentalismo", teorizzante la molteplicità degli io trascendentali. Tra le sue opere: La spiritualità dell'essere e Leibniz (1933); L'io trascendentale (1948); Il concetto trascendentale (post., 1957). ...
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Chopra, Deepak. – Neuroendocrinologo indiano (n. Nuova Delhi 1946). Tra i massimi esperti di medicina ayurvedica e di terapie alternative, si è formato negli Stati Uniti, dove svolge attività di docenza [...] presso la Columbia University e la Harvard Medical School. Tra i più autorevoli ideologi del movimento della meditazione trascendentale, appresa da Maharishi Mahesh Yogi, se ne è allontanato nel 1993 per elaborare un metodo originale, denominato “ ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] terza facoltà accanto alla sensibilità e all'intelletto, svolge ora un ruolo subordinato). S'introduce qui la nozione di schema trascendentale: esso è una regola per cui il senso interno (il tempo) viene a determinarsi a seconda delle categorie. Se ...
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Filosofo svizzero, nato a Berna il 3 febbraio 1890, morto a Basilea il 22 maggio 1965. Fratello del teologo Karl, dal 1928 libero docente all'università di Basilea, dove dal 1942 ha insegnato come professore [...] con P. Natorp e H. Cohen come maestri, ha svilup pato un pensiero situato all'intersezione di trascendentale kantia no, trascendentalità medievale e platonismo, e in grado di inter pretare filosoficamente un sostanziale cristianesimo. La produzio ne ...
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Filosofo italiano (Roma 1925 - ivi 2005); prof. all'univ. di Roma, dove insegnò estetica dal 1964 al 1997. Si occupò di estetica e linguistica sotto un profilo filosofico, ponendo in primo piano l'esigenza [...] ricognizione dell'oggetto e dei limiti della semiotica. La sua produzione si caratterizzò per una rielaborazione del pensiero trascendentale in vista di un approfondimento del problema del senso dell'esperienza (prospettiva in cui si collocò anche il ...
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Termine filosofico introdotto da G. Leibniz per indicare l’atto riflessivo attraverso cui l’uomo diviene consapevole delle sue percezioni, che di per sé possono anche rimanere inavvertite; l’a. è dunque [...] a. pura (o originaria) quell’‘Io penso’ che «deve poter accompagnare tutte le mie rappresentazioni», costituendo «l’unità trascendentale dell’autocoscienza». L’a. pura si distingue dall’a. empirica, che è la coscienza nella totalità del suo contenuto ...
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trascendentale
agg. [dal lat. mediev. transcendentalis, der. del lat. class. transcendĕre: v. trascendere]. – In senso generico, che trascende, cioè va oltre, supera certi limiti, un certo grado, un certo ordine. In partic.: 1. In filosofia,...
trascendentalismo
s. m. [der. di trascendentale]. – 1. In filosofia, ogni concezione che ponga a proprio fondamento l’idea del trascendentale, negli sviluppi che la teoria kantiana ha avuto nell’idealismo di Fichte e di Schelling e nelle altre...