Cardinale (Milano 1350 - Castiglione Olona 1443); di nobile famiglia milanese, fu lettore di diritto canonico a Pavia (1388-89), uditore del Sacro Palazzo (1392-1403), e infine vescovo di Piacenza (1404). [...] e di Firenze; nel 1426 fondò un collegio per studenti poveri che, nel 1804, fu unito al collegio Ghislieri. Fautore dell'umanesimo in seno al Sacro Collegio, commise a Masolino da Panicale affreschi nella chiesa di S. Clemente a Roma e a Castiglione ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Carlo Dionisotti
Vincenzo Fera
Tra i maggiori maestri del Novecento letterario italiano, Carlo Dionisotti, formatosi alla scuola di Vittorio Cian nella facoltà di Lettere di Torino degli anni Venti [...] che non tenesse conto della varietà di stili di vita e di ricerca che in quell’età si riscontrano, perché «la linea dell’umanesimo letterario non può essere che una tra le molte che la realtà politica e religiosa, le arti, le scienze, il diritto e il ...
Leggi Tutto
GAETA, Franco
Marino Berengo
Nacque a Venezia il 1° maggio 1926 da Giuseppe e da Natalia Formica. Studiò al liceo Marco Foscarini e nel 1943 aderì al Partito d'azione. Fece poi parte del Corpo volontari [...] borsista all'Istituto italiano di studi storici di Napoli, allora diretto da F. Chabod. E il G., come studioso dell'Umanesimo e del Rinascimento, fu segnato dall'influsso di questo. Nella collana dell'Istituto sarebbe uscito nel 1955 (Napoli) il suo ...
Leggi Tutto
Letterato (Firenze 1499 - ivi 1585). Aderente alla parte repubblicana, non fu accetto ai Medici rientrati a Firenze, sicché dal 1530 al 1532 si ritirò in una sua villa a S. Casciano. Nel 1538 fu però nominato [...] e latini. Scrisse inoltre orazioni, epistole, poesie in latino: cultore del volgare, in questo lasciò un trattatello sulla coltivazione degli ulivi. Importante e ricco il suo epistolario. È il maggior rappresentante dell'Umanesimo cinquecentesco. ...
Leggi Tutto
Giurista, letterato, uomo politico (n. 1290 - m. Verona 1362). Nel 1337 procuratore del Comune di Verona; giudice a Vicenza, ambasciatore, conobbe nel 1339 ad Avignone F. Petrarca e strinse con lui un'amicizia [...] appunto nella Capitolare di Verona, G. trasse le cospicue conoscenze letterarie e storiche di cui fa mostra nella sua opera enciclopedica, De originibus rerum, composta fra il 1337 e il 1350 e che ne fanno una figura eminente del primo Umanesimo. ...
Leggi Tutto
DA MULA, Marcantonio
Giuseppe Gullino
Nacque a Venezia il 12 febbr. 1506, secondogenito di Francesco di Alvise, del ramo a S. Giovanni Decollato, e di Laura Michiel di Lorenzo, che diede al marito altri [...] casate più ricche, la famiglia era agiata ed il padre seppe dare al D. un'educazione consona alla miglior tradizione dell'umanesimo veneziano: gli fece studiare greco e latino, Platone e Aristotele; nel 1519 lo portò con sé a Capodistria, dove era ...
Leggi Tutto
CHIARINI, Luigi
Gianni Rondolino
Nacque a Roma il 20 giugno 1900 da Carlo e da Giulia Rosada. Dopo la laurea in giurisprudenza, si occupò di critica e di teoria letteraria, collaborando ad alcune riviste [...] affrontò i problemi della critica letteraria e della teoria della letteratura in rapporto alla moralità dell'arte, alla luce d'un umanesimo in cui etica ed estetica trovavano un punto di indissolubile fusione. Per il C., come ebbe a scrivere in La ...
Leggi Tutto
Filologo tedesco e storico del pensiero antico (Lobberich, Renania, 1888 - Boston 1961). I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla filosofia e i movimenti d'idee greci del sec. 4º a. C.: egli [...] (I-III, 1933-47; trad. it. 1936-59), la sua opera più nota, traccia perciò, animato dall'ideale di un umanesimo moderno, la storia dell'ideale greco di cultura, del contenuto educativo dell'antichità ellenica, dalle origini a Demostene, vista in un ...
Leggi Tutto
Pseudonimo del romanziere francese di origine russa Roman Kacev (Vilna 1914 - Parigi 1980). Trasferitosi in Francia partecipò alla Resistenza e intraprese poi la carriera diplomatica. Si affermò nel 1956 [...] 1970); Les enchanteurs (1973); Loin du paradis (1975); Clair de femme (1977), in cui G. manifesta il suo vigoroso umanesimo, la sua inclinazione di moralista, in una prosa efficace ma senza grandi ambizioni d'arte. Poco prima del suicidio pubblicò il ...
Leggi Tutto
Critico letterario (Anita, Iowa, 1881 - Dunewood, Michigan, 1926); studiò a Harvard dove subì l'influenza di I. Babbitt e altri cosiddetti nuovi umanisti, come si può vedere nelle opere Matthew Arnold [...] sue idee, al punto da alienarsi, con i suoi giudizî positivi su S. Lewis e T. Dreiser, i vecchi alleati del nuovo umanesimo. Tra i suoi libri si ricordano: Americans (1922); The genius of America (1923); Points of view (1924); Critical woodcuts (1926 ...
Leggi Tutto
umanesimo
umanéṡimo (raro umanismo) s. m. [der. di umano, in parallelismo con umanista, prob. con influenza del ted. Humanismus]. – 1. Nella storiografia moderna, termine (di origine ottocentesca) con cui viene indicato il periodo storico...
umanistico
umanìstico agg. [der. di umanista2] (pl. m. -ci). – 1. Dell’umanesimo o degli umanisti: periodo u.; la cultura, la letteratura u.; filologia u., la filologia degli umanisti o quella esercitata modernamente sui testi degli umanisti...