Scrittore, teorico del cinema, soggettista e regista cinematografico italiano (Acireale 1902 - Roma 1959); insegnante al Centro sperimentale di cinematografia dal 1936 al 1943, ne fu commissario dal 1944 al 1947; successivamente insegnò alla Scuola statale di cinematografia in Polonia. Traduttore delle opere di Pudovkin, fu anche divulgatore in Italia dei saggi di B. Balász e di R. Arnheim. Tra le ...
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Psicologo, teorico del cinema e critico d'arte tedesco naturalizzato statunitense (Berlino 1904 - Ann Arbor , Michigan, 2007). Tra i maggiori rappresentanti della Gestaltpsychologie, si occupò approfonditamente [...] form (1977), The power of the center (1982), To the rescue of art (1992). A testimonianza dell'influenza che il suo pensiero ebbe sulla cultura cinematografica italiana, nel 2000 gli è stato conferito il premio Filmcritica-UmbertoBarbaro. ...
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LONGHI, Roberto
Simone Facchinetti
Nacque ad Alba, nelle Langhe, il 28 dic. 1890, da Giovanni e da Linda Battaglia, originari della provincia modenese: di Concordia sulla Secchia il primo, di Carpi [...] , fino al realismo di Renato Guttuso.
Difficile sottostimare la portata del sodalizio intrecciato con il teorico e critico cinematografico UmbertoBarbaro, insieme con il quale il L. progettò e realizzò i documentari d'arte dedicati a Carpaccio e a ...
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Palermi, Amleto
Stefania Carpiceci
Regista, sceneggiatore e soggettista cinematografico, nato a Roma l'11 luglio 1889 e morto ivi il 20 aprile 1941. Autore eclettico, spaziò dalla commedia al melodramma, [...] e sceneggiato, su soggetto di P., oltre che dallo stesso P., da Luigi Chiarini, UmbertoBarbaro e Francesco Pasinetti, vede Paola Barbara impegnata nel classico ruolo della 'sedotta e abbandonata'; nel film gli elementi melodrammatici virano verso ...
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Pasinetti, Francesco
Daniele Dottorini
Critico cinematografico, sceneggiatore e regista, nato a Venezia il 1° giugno 1911 e morto a Roma il 2 aprile 1949. Oltre a essere stato uno dei principali promotori [...] sulla fondazione ontologica del cinema: il problema per lui non era tanto stabilire l'essenza materialista (come in UmbertoBarbaro) o idealista del film (come in Luigi Chiarini), quanto evidenziare le caratteristiche attraverso cui esso si rivela ...
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Blasetti, Alessandro
Stefania Carpiceci
Regista e critico cinematografico, nato a Roma il 3 luglio 1900 e morto ivi il 1° febbraio 1987. Uomo di cinema a tutto campo, rivelò un talento naturale in molti [...] 1928), dalle quali condusse, spalleggiato dai suoi numerosi e illustri collaboratori (Raffaello Matarazzo, Mario Serandrei, UmbertoBarbaro, Aldo Vergano, Ferdinando Maria Poggioli, Francesco Pasinetti, Jacopo Comin, Aldo De Benedetti, Anton Giulio ...
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Cecchi, Emilio
Scrittore e saggista, nato a Firenze il 14 luglio 1884 e morto a Roma il 5 settembre 1966. Tra i protagonisti della saggistica e del giornalismo del Novecento, spaziò dalla critica letteraria [...] C. ricorse a una nutrita schiera di sceneggiatori provenienti dalla critica e dalla letteratura: Mario Soldati, UmbertoBarbaro, Guglielmo Alberti, Raffaele Viviani, Corrado Alvaro, Aldo De Benedetti, Giacomo Debenedetti, Alessandro De Stefani, Luigi ...
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Garroni, Emilio
Lorenzo Dorelli
Filosofo e studioso di estetica, nato a Roma il 14 dicembre 1925. La sua riflessione, che ha preso le mosse da interessi di storia e critica dell'arte, lo ha portato [...] tutto, come testimonia peraltro la sua collaborazione alla rivista "Filmcritica" e la partecipazione alla giuria del Premio Filmcritica-UmbertoBarbaro.
Bibliografia
P. Montani, Fuori campo. Studi sul cinema e l'estetica, Urbino 1993, p. 138 e segg ...
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Alessandrini, Goffredo
Stefania Carpiceci
Regista cinematografico, nato al Cairo (Egitto) il 9 settembre 1904 e morto a Roma il 16 maggio 1978. Tra i più rappresentativi cineasti italiani degli anni [...] , Maria Denis e Dina Perbellini. In una Cines profondamente mutata in sua assenza, e distaccandosi dagli intenti dello sceneggiatore (UmbertoBarbaro), A. girò così il primo dei film 'collegiali', il cui impianto fu destinato ‒ nell'ambito del genere ...
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Brancati, Vitaliano
Raffaele Manica
Scrittore e sceneggiatore, nato a Pachino (Siracusa) il 24 luglio 1907 e morto a Torino il 25 settembre 1954. La causticità e persino il timbro allucinato e sferzante [...] , Giacomo Debenedetti, per Gelosia (1942) di Ferdinando Maria Poggioli, da Il marchese di Roccaverdina di L. Capuana; con UmbertoBarbaro e Luigi Chiarini per La bella addormentata (1942) diretto dallo stesso Chiarini, dal testo di P.M. Rosso di San ...
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forcolandia
s. f. (spreg.) Il Paese delle forche; espressione usata da Umberto Bossi nei confronti dell’Unione europea, in merito alle scelte prospettate per il mandato di cattura comunitario. ◆ Non sono mancati riferimenti polemici contro...
iperlaicista
(iper-laicista), agg. Che sostiene a oltranza l’autonomia di giudizio da scelte aprioristiche, ideologiche e religiose. ◆ Le ragioni multiformi del no olandese, con un connubio incrociato tra incubi razzisti di destra e difesa...