GUARDINI, Romano
Maria Virginia Geremia Borruso
Nacque a Verona, il 17 febbr. 1885, da Romano Tullo e da Paola Maria Berardinelli, entrambi appartenenti ad agiate famiglie di commercianti. Un anno dopo [...] tra libri, articoli, saggi e conferenze). Al centro dell'indagine resta, comunque, la crisi esistenziale e religiosa dell'uomomoderno, che, spezzato il rapporto tra natura e soprannatura, vive nell'angoscia della sua finitudine. Certamente vi è un ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Diego Davide
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Dopo il Concilio Vaticano II, voluto da Giovanni XXIII e concluso da Paolo VI, la Chiesa [...] .
Il Concilio ha favorito un nuovo linguaggio e un nuovo modo di porsi della Chiesa di fronte all’uomomoderno e ha condotto a un rinvigorimento del ruolo dei vescovi con il riconoscimento della specificità delle conferenze episcopali nazionali ...
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CALCATERRA, Carlo
Piero Treves
Nacque il 21 nov. 1884, da Carlo e da Carolina Giovanelli, a Premia (Novara) e, quasi per fedeltà alla sua terra, ne dedusse lo pseudonimo di Carlo da Premia, o la sigla [...] 1968, I, pp. 375-376), rovesciò la tesi, cara al Burckhardt e al Renan, del Petrarca umanista e primo uomomoderno; rivendicò il carattere prevalentemente allegorico dell'innamoramento e dell'amore del poeta di Laura (donde il significato mistico del ...
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Masochismo
Vittorio Volterra
Il termine masochismo fu coniato dallo psichiatra R. von Krafft-Ebing per contrassegnare una perversione psicosessuale, documentata dalla vita e dalle opere dello scrittore [...] serve alla donna per raggiungere la femminilità, mentre all'uomo pone problemi durante l'età evolutiva, dovendosi integrare nella sua London, Imago, 1940 (trad. it. Il masochismo nell'uomomoderno, Milano, Sugar, 1963).
m. renard, Troubles du ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Angelo Rusconi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel Novecento, la danza e la musica affrontano un profondo rinnovamento estetico e tecnico, [...] Henry e Pierre Schaeffer, concepita come la rappresentazione coreutico-musicale dell’uomomoderno.
Unione Sovietica e Stati Uniti
Se molte componenti della danza moderna sono state esportate dalla Russia, grazie a Diaghilev e ai migliori elementi ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Una forte vocazione alla spiritualità rappresenta, da qualche decennio a questa parte, il filo conduttore [...] simbolica, quasi metafisica, delle sue associazioni. Nel riflettere la pluralità di strati che abitano la coscienza dell’uomomoderno, il polistilismo enfatizza la dimensione etica del lavoro dell’artista, che spesso organizza i suoi materiali in ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La cultura greca della mousike: occasioni e contesti della pratica musicale
Massimo Raffa
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Quella greca [...] corposo e penetrante dell’aulos accompagna invece attività che richiedono sforzi intensi e ripetuti, per le quali l’uomomoderno si aspetterebbe probabilmente l’uso delle percussioni. È significativo che esso sia impiegato non soltanto in occasione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Catalani
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La varietà delle riflessioni sull’arte da parte degli autori riconducibili al movimento [...] tra poesia ingenua e sentimentale, nella quale la prima rappresenta il rapporto armonico tra uomo e natura e la seconda il tentativo nostalgico dell’uomomoderno di ripristinare l’unità perduta, si ritrova in Hölderlin nella scissione tra soggetto e ...
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Emilio Gentile
Il tramonto della modernità
Una carneficina senza precedenti (tra i 9 e i 13 milioni di morti): questo fu il primo conflitto mondiale, esploso nell’agosto del 1914. Dopo, l’Europa perse [...] : «Eravamo dei cittadini laboriosi, siamo diventati degli assassini, dei macellai, dei ladri, degli incendiari e roba simile».
L’uomomoderno, scrisse il poeta Paul Valéry nel 1919, è ora cosciente «che l’abisso della storia è grande abbastanza per ...
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complessi
Francesca Martini
Comportamenti e fantasie di origine inconscia
Il termine complesso è stato introdotto dagli psicoanalisti Sigmund Freud e Carl Gustav Jung. Al giorno d'oggi la parola è diventata [...] , sopraffatto dalla colpa, si acceca e abbandona la patria.
Questa vicenda così lontana nel tempo riesce a scuotere l'uomomoderno proprio perché tocca il suo intimo e fa riemergere un desiderio dell'infanzia, come ha scoperto Freud che riprende il ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...