Il termine deittici indica un insieme eterogeneo di forme linguistiche – avverbi, pronomi, verbi – per interpretare le quali occorre necessariamente fare riferimento ad alcune componenti della situazione [...] dimostrativo codesto. Il sistema ternario del toscano (antico e moderno: ➔ toscani, dialetti) può essere illustrato con l questo capitolo, in particolare, abbiamo presentato le caratteristiche dell’uomo (anafora: questo = il capitolo 2)
Un cenno, per ...
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Le cosiddette forme colloquiali (o colloquialismi) caratterizzano il dialogo informale e spontaneo, ovvero condizioni comunicative proprie del parlato (➔ colloquiale, lingua; ➔ lingua parlata). Esse sono [...] alle numerose ed eterogenee sollecitazioni del moderno dinamismo sociolinguistico (➔ italiano standard).
anche nell’italiano ufficiale: si veda, ad es., immaginiamo un futuro dove sia l’uomo a prendersi cura della Terra: pubblicità dell’Eni). ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] di nomi si ricorre, in italiano moderno, a composti con determinante a destra (ciò vale in particolare per i nomi di animale; ➔ composizione):
(5) (il) ministro-donna o (la) donna-ministro ~ (il) ministro (uomo); (il) gorilla maschio ~ (il) gorilla ...
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Betacismo (dal greco bētakusmós, all’incirca «il parlare usando il suono corrispondente alla lettera beta») è il processo fonetico in cui un suono fricativo labio-dentale sonoro /v/ o vocale alta posteriore [...] latina risultava equivalente al suono [w] con valore di semivocale come in uomo [ˈwoːmo]. Neppure la riforma ortografica dell’imperatore Claudio (10 a labiodentale (come il suono [v] in italiano moderno) cominciò molto presto ma il fenomeno non ebbe ...
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La barzelletta è un breve racconto umoristico, circoscritto da un annuncio preliminare e da una battuta risolutiva. Viene in genere recitato oralmente da un partecipante alla conversazione, per muovere [...] i due non si sono scambiati una parola. Un giorno l’uomo d’affari vede uno stormo attraversare il cielo, stende il braccio , 1977).
Rapallo, Umberto (2004), L’umorismo, verbale e non verbale, nostro e altro, antico e moderno, Firenze, Le Lettere. ...
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L’➔apostrofo è, nell’italiano scritto, il segno che indica la caduta (o soppressione), in ragione di fenomeni di natura diversa e distinta, di una vocale (se davanti ad altra vocale si parla di ➔ elisione) [...] , l’oboe; davanti a semiconsonanti abbiamo sempre l’apostrofo, l’uomo, ma lo iodio, piuttosto che l’iodio) e si trova l’onda, l’iscrizione, piuttosto che la iscrizione). Nell’italiano moderno con gli articoli plurali l’apostrofo è ammesso (ma resta d ...
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Farmaceutica
Composto chimico ottenuto allo stato aeriforme per distillazione secca o per azione di acidi su sali, o per distillazione semplice. S. farmaceutico è lo stesso che alcolato. Lo s. acetico [...] una concezione trascendente di s. e una concezione medico-naturalistica.
Lo s. nella filosofia moderna
Il definirsi dell’uso di s. come principio proprio dell’uomo, indicante la sua facoltà razionale, sinonimo di mente o io, si afferma nel pensiero ...
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Umanesimo Periodo storico le cui origini sono rintracciate dopo la metà del 14° sec., e culminato nel 15°: tale periodo si caratterizza per un più ricco e più consapevole fiorire degli studi sulle lingue [...] Giusto Lipsio), Tedeschi, Inglesi; ma ormai si trattava di attività filologica nel senso moderno, che escludeva cioè quei fini di costruzione integrale dell’uomo, che furono propri dell’Umanesimo.
Nel campo del diritto, l’intensificazione degli studi ...
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Concezione fondata sul riconoscimento del valore soltanto relativo, e non oggettivo o assoluto, sia della conoscenza, dei suoi metodi e criteri (r. gnoseologico), sia dei principi e dei giudizi etici (r. [...] a cultura, da epoca a epoca.
Dalle origini al pensiero moderno
Come orientamento filosofico il r. può essere fatto risalire a Protagora, che con la famosa formula dell’«uomo misura di tutte le cose» sottolineò il ruolo ineliminabile dell’opinione ...
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Filologo tedesco e storico del pensiero antico (Lobberich, Renania, 1888 - Boston 1961). I suoi studi si sono concentrati soprattutto sulla filosofia e i movimenti d'idee greci del sec. 4º a. C.: egli [...] riconosce nel pensiero greco una posizione centrale al problema dell'uomo, non come individuo a sé ma come idea, immagine della nota, traccia perciò, animato dall'ideale di un umanesimo moderno, la storia dell'ideale greco di cultura, del contenuto ...
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moderno
modèrno agg. e s. m. [dal lat. tardo modernus, der. dell’avv. modo «or ora, recentemente»]. – 1. a. Che appartiene o si riferisce al nostro tempo o ai tempi più vicini a noi: idee, usi, costumi m.; le m. istituzioni; i m. ritrovati...
uomo
uòmo (ant. o pop. òmo) s. m. [lat. hŏmo hŏmĭnis] (pl. uòmini [lat. hŏmĭnes]). – 1. a. Essere cosciente e responsabile dei proprî atti, capace di distaccarsi dal mondo organico oggettivandolo e servendosene per i proprî fini, e come tale...