La produzione in prosa e in poesia del XVII secolo è concepita all’insegna del barocco, ispirata cioè all’abnorme e tendente all’iperbole e alla ‘maraviglia’. Il senso dispregiativo del termine si estese [...] di esempi d’autore.
L’autorevolezza della Crusca e il valore dell’opera come modello di riferimento ne assicurarono la preminenza, , loro soggetti sono frequenti nel parlato e nello scritto medio, ma sono censurati dai grammatici; il lei allocutivo, ...
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ARISTIPPO, Enrico
Ezio Franceschini
Ignoti sono l'anno, il luogo di nascita e la stessa nazionalità. Il primo è, comunque, da porsi con ogni probabilità nel primo ventennio del sec. XII; circa il secondo, [...] farlo ritenere di origine greca, hanno tolto ogni valore anche a tale opinione. È probabile, come E. Garin, Ricerche sulle traduzioni di Platone nella prima metà nel secolo XV, in Medioevo e Rinascimento. Studi in onore di B. Nardi, I (1955), pp. 341- ...
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Si chiama dislocazione (cioè «spostamento») un tipo di costruzione tipica della lingua parlata (ma riscontrabile, fin dall’italiano antico, anche in alcune varietà di quella scritta: vedi oltre; ➔ lingue [...] Non lo sai che ora è? Alcune considerazioni sull’intonazione e sul valore pragmatico degli enunciati con dislocazione a destra, «Studi di grammatica italiana» Francesco (1985), L’italiano dell’uso medio. Una realtà tra le varietà linguistiche italiane ...
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Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] ] di maiale); lo scempiamento di /rː/ (te[r]a; nella varietà media il fenomeno appare limitato alla posizione protonica, in a[r]ivare); la resa -aio/a e -aiolo/a: cravattaro anche nel valore di «strozzino», gattara «donna che accudisce i gatti ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] da viaggio o da parata», ronzino «cavallo di scarso valore», somiere «bestia da soma», coniglio, daino, quaglia, con -etto, -ot con -otto, -é con -ato (il femminile -ée nel medioevo con -ea), -ine con -ina, il suffisso verbale -iser con -izzare.
Nella ...
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La predicazione è stata lo strumento di comunicazione di massa che più a lungo e capillarmente ha operato in Europa e in Italia, importante sia come veicolo di conoscenza religiosa e orientamento morale, [...] clero e il popolo si era manifestata precocemente nell’alto medioevo (➔ cristianesimo e lingua) ed era diventata acuta quando dalla lingua, dalla cultura dominante, laica e pragmatica; il valore di certe parole è sempre più diverso da quello che esse ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] varietà standard e neostandard (o italiano dell’uso medio), il sistema pronominale allocutivo è orientato ai due parametri particolare considerato forma antiquata, oggi quasi solo con valore ironico: Serianni 1988: 226), viene rivitalizzato in ...
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Si può definire gesto qualsiasi movimento fatto con le mani, le braccia o le spalle. Ma esistono gesti pratici (quelli che si fanno per afferrare o per costruire un oggetto, aprire una porta, appoggiarsi [...] o semplicemente «c’è un rapporto» (fig. 1), il valore assunto relativamente al parametro formazionale forma della mano è indici delle di una parte di frase. Ad es., muovere l’indice e il medio a V davanti alla bocca vuol dire «fumare» o «sigaretta» ( ...
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La coesione di un testo è la proprietà che si manifesta precipuamente nella forma di un sistema di reti di collegamenti linguistici tra le frasi, che indicano dipendenze e sintonie interpretative di particolari [...] parziali in quanto, per avere un concreto valore comunicativo, esse devono interagire con informazioni extra-linguistiche madre, offrono un esempio di collegamenti a contatto, a distanza medio-breve e a distanza più ampia:
(14) So perfettamente come ...
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Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] pagine dedicate all’uso aggettivale del participio passato con valore attivo, che ritroviamo spesso nei Canti, per es tipo periodale standard che corrisponda a un ipotetico ideale ‘medio’ di realizzazione sintattica valido in ogni operetta. Nelle ...
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valore
valóre s. m. [dal lat. tardo (in glosse) valor -oris, der. di valere: v. valere]. – 1. Riferito a persona indica: a. Possesso di alte doti intellettuali e morali, o alto grado di capacità professionale: un uomo, una donna di v., di...
medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, qualitativo, ecc.: la parte...