Capo spirituale di una comunità ebraica. Il termine deriva da rabbi, titolo onorifico (‘mio maestro’: nei Vangeli, è appellativo frequente con cui i discepoli si rivolgono a Gesù) che, a partire dal 1° [...] sec. d.C., costituiva la denominazione ufficiale dei dottori della legge in Palestina. Il r. esercita diverse funzioni: cura l’educazione religiosa a tutti i livelli, predica nelle sinagoghe, controlla ...
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Coptologo (Stockerau, Austria Inferiore, 1894 - Sankt Pölten 1963), direttore della raccolta dei papiri della Biblioteca nazionale di Vienna (1931-51), poi prof. in quella università. Ha pubblicato gli [...] òstraka e i documenti giuridici copti della Biblioteca nazionale di Vienna, e alcuni vangeli apocrifi (Evangelium veritatis, 1959; Evangelium nach Philippos, 1961). Fondamentali la Koptische Dialektgrammatik (1931; 2a ed. 1961) e la Koptische ...
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Teologo e filologo (Victoria, Hong Kong, 1846 - Cambridge, Inghilterra, 1924). Pastore anglicano (1874), prof. di teologia a Cambridge (1889-1916). La sua opera più nota è The Gospels as historical documents [...] (3 voll., 1903-20), di tendenza conservatrice, che ebbe grande influenza nel presentare in Inghilterra i problemi e le soluzioni della critica moderna riguardo ai Vangeli. ...
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Nella tradizione paleografica moderna, in campo greco genericamente la scrittura maiuscola libraria, in campo latino una particolare scrittura libraria di forme rotondeggianti, usata fra 4° e 9° secolo.
Nell’ambito [...] e, m) e dalla presenza contemporanea nell’alfabeto di elementi capitali e minuscoli. Gli esempi del 4° e 5° sec. (Vangeli, il Livio Vaticano, il palinsesto del De re publica di Cicerone) rappresentano il canone della scrittura nel suo pieno sviluppo ...
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Filologo tedesco (Butzbach, Assia-Darmstadt, 1745 - Jena 1812). Studente a Tubinga, passò poi a Halle, che in quegli anni, con J. S. Semler, era il centro di un nuovo indirizzo teologico tendente a mettere [...] scrittori ecclesiastici e le traduzioni (filosseniana, armena, gotica). Inoltre, fu G. per primo a parlare di tre famiglie di codici per il Nuovo Testamento (alessandrina, occidentale e costantinopolitana) e a chiamare Sinottici i tre primi vangeli. ...
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Spesso assai dissimili nell’aspetto grafico dalle minuscole (come per ‹a/A›; ‹b/B›; ‹g/G›; ‹r/R›, ecc.), le lettere maiuscole (➔ maiuscola) possono essere impiegate per mettere in evidenza una singola [...] e radicato: lo Stato, il Paese, la Repubblica, il Vaticano, Palazzo Vecchio, il Quirinale, la Costituzione, i Vangeli; naturalmente possono esserci incertezze nel decidere se un nome di entità variamente importante richieda e meriti la maiuscola o no ...
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WELLHAUSEN, Julius
Storico e filologo, nato a Hameln (Hannover) il 17 maggio 1844, morto a Gottinga il 7 gennaio 1918. Figlio di un pastore protestante, compì gli studî secondarî a Hannover, e nel 1862 [...] W. si dedicò più tardi; egli considerò Marco come il vangelo più antico, ma segnalò l'esistenza di strati diversi della non ritenne possibile una ricostruzione della fonte (v. sinottici, vangeli): la quale, secondo lui, sarebbe con Marco in rapporto ...
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Linguistica
A. vocalica Fenomeno di alcune lingue, come le ugro-finniche e le turche, per cui il vocalismo suffissale (o postonico) ha un timbro simile a quello della radice (o della sillaba accentata) [...] , nella consapevolezza che il linguaggio armonico si era oramai storicizzato.
Religione
A. evangelica Accordo tra i quattro Vangeli canonici, specialmente tra i Sinottici, dimostrato sia mediante tavole in cui vengono messi a raffronto i passi ...
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Tutte le storie della lingua latina portano una sezione, un capitolo, se non altro un cenno, all’influenza esercitata dal cristianesimo (assai sinteticamente Meillet 19333: 276; più estesamente Devoto [...] cancelleria di Costantinopoli lo adoperava in questo senso specifico). Così ecclesia per il luogo di riunione, che troviamo nel Vangelo (Mat. 16, 18), nel senso di «comunità dei credenti in Cristo», mentre nel greco classico il significato era quello ...
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vangele
vangèle (o evangèle) s. f. pl. [dal lat. evangelia, pl. di evangelium «vangelo»]. – Antica forma di plur. di vangelo, limitata alla formula giurare alle sante V., o alle sante die V., per il santo vangelo di Dio (lat. ad sancta Dei...
vangelista
s. m. (pl. -i). – Variante ant. o pop. di evangelista (nel sign. 1): Di voi pastor s’accorse il Vangelista (Dante), qui per antonomasia s. Giovanni come autore dell’Apocalisse.