Scienza greco-romana. Architettura
Andrew F. Stewart
Architettura
Le fonti dell’architettura greca e romana sono di tipo sia archeologico sia testuale; sebbene le evidenze archeologiche siano numerose, [...] pilastri e architrave, ossia tra il diametro inferiore della colonna, la sua altezza, e l’altezza della trabeazione. La variabile principale era la colonna, che si è andata assottigliando man mano che gli architetti hanno cercato forme più snelle e ...
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DEL GRANDE, Antonio
Manfredo Tafuri
Figlio di Ludovico, nacque a Roma (Pollak, 1909, p. 159), ma la data della sua nascita non è documentata; deve porsi comunque intorno al 1607 perché in una nota stesa [...] sono consoni ai modi del D., richiamando motivi dei palazzi Colonna a Genazzano e Pamphili a Roma: il variabile gioco atmosferico provocato dal loggiato in curva e la cesura provocata dall'interasse centrale, contratto, arricchiscono il colloquio ...
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Tecnologia dell’architettura
Spartaco Paris
Mentre quella di tecnica è una nozione che accompagna l’intera evoluzione dell’uomo, il termine tecnologia entra nel lessico a partire dal Seicento, non immediatamente [...] separazione tra hardware rigido e fisso di lunga durata (nocciolo strutturale e involucro) e software duttile e variabile di breve durata (sistemi di finitura, completamento, partizione, dotazione di impianti e servizi), consente di definire sistemi ...
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Parte introduttiva
di Cesare Emanuel
Sono definite città gli insediamenti che, generati da un processo di concentrazione geografica della popolazione, degli impianti produttivi e dei servizi, si differenziano, [...] urbana tipica della modernità, una condizione governata da processi prevedibili o ritenuti tali, a uno stato indeterminato, molteplice, variabile della c., che non va considerato come un limite da superare o come un disvalore, ma piuttosto come un ...
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Parte introduttiva
di Cesare Emanuel
Sono definite città gli insediamenti che, generati da un processo di concentrazione geografica della popolazione, degli impianti produttivi e dei servizi, si differenziano, [...] urbana tipica della modernità, una condizione governata da processi prevedibili o ritenuti tali, a uno stato indeterminato, molteplice, variabile della c., che non va considerato come un limite da superare o come un disvalore, ma piuttosto come un ...
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Greca, Arte
R. Bianchi Bandinelli
Le principali opere d'arte della civiltà greca si trovano menzionate in questa Enciclopedia sotto gli esponenti dei nomi di luogo dove esse si trovano conservate o [...] diviene un vero e proprio stile (v. geometrica, arte) alla metà del sec. IX a. C. Quanto libera e variabile era stata la decorazione dei vasi minoici, altrettanto risulta misurata e sorvegliata quella del puro geometrico, privo di ogni raffigurazione ...
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Architettura
Leonardo Benevolo
di Leonardo Benevolo
Architettura
sommario: 1. Le origini della nuova architettura. 2. La formazione di un movimento unitario. 3. Le esperienze dal primo dopoguerra ad [...] urbana: in particolare l'alloggio (cioè il minimo elemento della funzione residenziale), che è stato sottratto all'infinita variabilità tradizionale e ricondotto a un numero limitato di tipi. Il concetto di ‛tipo edilizio' (in questa scala limitata ...
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L'ambiente urbano
Herbert Sukopp
(Institut für Ökologie Technische, Universität Berlin Berlino, Germania)
Gli ambienti creati dall'uomo includono un'ampia varietà di habitat, organismi e comunità. L'alterazione [...] rifiuti urbani e fanghi.
l livelli totali di metalli pesanti come cadmio, rame, nichel, piombo e zinco nei suoli urbani sono molto variabili. In particolare, i detriti di laterizi e di calce, i rifiuti urbani e i liquami sono ricchi di rame, piombo e ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Mondo egeo
Nicola Cucuzza
Pietro Militello
Caratteri generali, tecniche edilizie, materiali da costruzione e aspetti decorativi
di Nicola Cucuzza
Nell'ambito dell'architettura [...] di grandi dimensioni, forse di destinazione pubblica, la cui caratteristica comune è la presenza di corridoi di lunghezza variabile, disposti lungo i lati; a questo dato planimetrico si aggiungono le notevoli dimensioni, la Casa delle Tegole di ...
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SIENA
E. Guidoni
I. Moretti
V. Ascani
E. Carli
A. Capitanio
(lat. Saena Etruriae, Sena Iulia)
Città della Toscana, posta in una zona collinare tra le valli dell'Arbia e dell'Elsa.
Urbanistica
Lo [...] navata unica, coperta a capriate e illuminata da finestroni ogivali, innestata in un vasto transetto con coro e un numero variabile di cappelle a esso simmetricamente affiancate (uniche parti con volte a crociera), fatta eccezione per la chiesa di S ...
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variabile
variàbile agg. e s. f. [dal lat. tardo variabĭlis, der. di variare «variare»]. – 1. agg. Che varia, che può variare, che è soggetto a variare: grandezza, valore, norma v.; il prezzo è v. secondo le stagioni e la richiesta; quindi...
variabilita
variabilità s. f. [der. di variabile]. – L’essere variabile; condizione o proprietà di ciò che è variabile; attitudine di uno o più elementi a presentarsi in vario modo o con varia intensità: v. di una grandezza; v. del tempo;...