MAZZEO di Ricco
Fortunata Latella
MAZZEO di Ricco. – Nacque nella prima metà del XIII secolo. L’indicazione del suo nome e della provenienza, Messina, proviene dai codici contenenti le sue liriche, [...] sistema.
Altrettanto compatto risulta il lessico, di cui è segno caratteristico «l’insopprimibile tendenza alla variatio e alla interscambiabilità sinonimica» (Ciccuto, p. 19): l’impiego di costellazioni terminologiche ricorrenti, disseminate facendo ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Francesco Stella
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
In un periodo in cui gli artisti, non più al servizio dei principi, devono affidarsi [...] dell’altro grande rimatore per musica cinquecentesca, Giambattista Guarini) una ricerca di forte e languida sensualità e variatio. Particolarmente originale appare la Terza parte delle Rime, La lira, del 1614: ben 408 testi divisi tematicamente ...
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solo
Ugo Vignuzzi
Aggettivo (e pronome) di media frequenza nell'opera dantesca (quasi centocinquanta presenze, escludendo i casi di dubbia attribuzione all'aggettivo o all'avverbio), con attestazioni [...] III 5, IV IV 1, 4 e 5 in una nave... diversi offici e diversi fini di quella a uno solo fine sono ordinati (in variatio nello stesso paragrafo con più cose ad uno fine sono ordinate; un altro caso al paragrafo precedente); V 18, XV 2 da uno solo la ...
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perifrasi
Francesco Tateo
Secondo la classica definizione della Rhet. Her. (IV 43) è figura retorica consistente nell'ampliare il discorso sostituendo a una parola una locuzione più ampia che ne esprima [...] o di aulicità (coloro / che questo tempo chiameranno antico, Pd XVII 119-120; del libro che 'l preterito rassegna, XXIII 54), alla ‛ variatio ' (v.) o a esigenze tecniche del verso. Ché se una p. come fia sapor (Pd XVII 117), adoperata per il verbo ...
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Gentucca
Giorgio Varanini
La singolarità di questo nome di donna, che Bonagiunta mormora in modo non chiaramente intelligibile (Pg XXIV 37), sollecitò commentatori antichi e moderni a proporre letture [...] di Lucca e presentatore di una gentile abitatrice della sua città, sembra rispondere a una voluta esigenza di ‛ variatio ' tematica, che conferisce all'intero episodio una più valida dimensione artistica. Accresce poi il fascino del delicato motivo ...
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CASTRA (Messer Osmano)
Nicolò Mineo
Di un fiorentino di nome Castra fa cenno Dante nel De vulgari eloquentia (I, xi, 3), ricordandolo come autore di una delle molte "cantiones" che si scrivevano "in [...] altri elementi formali tali da dimostrare perizia tecnica e impegno espressionistico nell'autore: dalle allitterazioni all'iperbato, alla variatio sinonimica, alla metafora, dalle rime equivoche ai latinismi e ai francesismi. È stato anche messo in ...
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avere
Riccardo Ambrosini
1. Le forme del verbo a. (per l'uso sostantivale, v. § 13) occorrono 1500 volte circa (735 circa nella Commedia, 415 circa nel Convivio e, in numero quasi eguale di casi, 173 [...] lo impeto del vento rompete, e perdete voi medesimi là dove tanto camminato avete, e dall'applicazione dei moduli retorici della variatio in I VII 10 Né questo averebbe fatto lo latino, ma peccato averebbe, I III 3 né altri contra me avria fallato ...
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selva
Mirella Sabbatini
Eugenio Ragni
Il vocabolo, a parte un'occorrenza del Convivio, appare solo nella Commedia.
Il termine ha valore generico in If IX 69 un vento / ... che fier la selva, peraltro [...] dimensione visivamente definita. Ed è proprio questa qualità a render possibile, senza che si avvertano scompensi o stridori, la ricca variatio di metafore in cui è articolata la presenza della s. nei primi due canti: selva oscura, selva selvaggia e ...
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La vicenda biografica di Giovanni Boccaccio, nato a Certaldo (o a Firenze) nel 1313 da famiglia benestante del contado fiorentino, e morto nello stesso borgo della Valdelsa nel 1375, è di primaria importanza [...] al fiorentino (Stussi 1995: 194).
In gran parte dell’opera di Boccaccio l’opzione linguistica risente del gusto della variatio all’interno del singolo passo, e di esigenze di natura estetica, legate a fattori ritmico-fonici: a simili motivazioni ...
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BONCOMPAGNO da Signa
Virgilio Pini
Nacque a Signa (Firenze) tra il 1165 e il 1175, e forse intorno al 1170 (nell'opera maggiore, il Boncompagnus, a proposito del suo primo scritto, V Tabule salutationum, [...] felicemente compiuti e relative congratulazioni, viaggi avversi e risposte di condoglianza, ecc.), ma larga parte è fatta alla variatio e all'uso dei pronomi, preposizioni, avverbi, ecc., nell'inizio delle formulee pistolari. Composto dopo il Cedrus ...
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variatio
〈variàzzio〉 s. f., lat. (propr. «variazione»). – Latinismo usato nella critica letteraria e in retorica per significare un cambiamento di termini o di costrutti, in un breve contesto, per uno stesso contenuto concettuale ed espressivo,...
variazione
variazióne s. f. [dal lat. variatio -onis, der. di variare «variare»]. – 1. Con riferimento al valore trans. del v. variare: a. Il fatto di variare, di portare o di subire qualche cambiamento nell’aspetto, nell’ordine, nell’andamento...