La musica sacra come luogo di trasmissione della fede
Mauro Casadei Turroni Monti
Introduzione
Fin nelle più disparate direzioni musicali, l’ecclesia è sempre stata comodo piedistallo antropologico [...] il ricevimento era terminato […]. La banda, sempre più in vena, apriva la marcia verso la piazza [… e,] ansando, di lusso o, almeno per noi, non comune, come per una donna portare il cappello, il manicotto», F. Chiesa, Alle donne cristiane, cit., p ...
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«Star basso»: l’antropologia religiosa di Alessandro Manzoni
Pier Cesare Bori
Sommario: «Culto razionale» ▭ «Le parole della sapienza divina e i vani discorsi degli uomini» ▭ «La filosofia morale sarà... [...] di una prospettiva («La rivelazione d’un passato, di cui l’uomo porta in sé le triste testimonianze, senza averne da la tradizione e il coeva alla Prima.
È veramente notevole come questa vena intransigente si prolunghi nel magistero di papa Pio XI ...
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Scritti storico - politici
Gino Benzoni
Esposizione di fatti, di operazioni, più o meno rispettosa della loro appurata consistenza e più o meno ricorrente, nel necessario vaglio selettivo, a procedimenti [...] della divina provvidenza, sollevatasi dalle acque perché Dio le ha porta soccorrevole la mano, è, nell'eccezionalità di questa sua origine risultato. Si scatena, nella sconfitta, la vena moralistica del diarista: riprovevoli la diserzione patrizia ...
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LOTTO, Lorenzo
Francesca Cortesi Bosco
Nacque a Venezia nel 1480. Nel testamento olografo del 25 marzo 1546 il pittore si dichiara "venetiano", "de circha anni 66". Del padre Tommaso, già defunto nel [...] e fra Bartolomeo di Paolo (Baccio della Porta) fu tra gli artefici del rinnovamento dell'immagine i vecchi giudici (Firenze, Galleria degli Uffizi), primizia della sua vena narrativa.
Trentottenne, nel 1518 si stabilì a Bergamo, con alloggio ...
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Ripensando la Storia d’Italia
Gennaro Sasso
Le ragioni che, oggi, in una situazione difficile dell’Italia, dell’Europa e di tante altre parti del mondo, inducono a riprendere in considerazione la storia [...] ottimistico, anche se il suo autore aveva chiuso le porte a un sentimento di opposto segno. La constatazione dolorosa della da una parte, Benito Mussolini e i suoi gerarchi in vena di intellettualità, da un’altra, Giuseppe Antonio Borgese, autore ...
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Giacomo Leopardi: Opere, Tomo II – Introduzione
Sergio Solmi
Nel primo tomo delle Opere abbiamo offerto il Leopardi, per così dire, rivolto al pubblico, vuoi effettivamente, vuoi intenzionalmente. [...] , e rintracciare nel suo pensiero addirittura una vena progressista. In effetti, se Leopardi si mostra pensiero leopardiano.
Così, la nostalgia verso il mondo classico lo porta fin dall’inizio a sottolineare le virtù del vigore e della sanità ...
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Vita Nuova
Mario Pazzaglia
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Mario Pazzaglia
Opera giovanile di D., composta di 31 liriche (23 sonetti, 2 sonetti doppi, 1 ballata, 1 stanza di canzone, 1 doppia stanza di canzone, 3 canzoni), scelte [...] del poeta.
Su queste rime, sui sonetti Ne li occhi porta e Vede perfettamente, sulle movenze estatiche della prosa si costituisce vv. 20-26 di Quantunque volte, ma predomina ora la vena patetico-elegiaca. Col dolore ritorna il senso del relativo dei ...
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ARCHITETTURA - Secoli 13°-14°
D. Kimpel
A. Cadei
L'importanza per l'Occidente del sistema architettonico gotico sta in sintesi nel fatto che tale sistema fu l'unico - prima dei tempi moderni - a sviluppare [...] Roma o della cattedrale di Terracina, che concludono e portano all'esaltazione massima la serie già nutrita dei portici colonne che convergono sulla finestra centrale architravata.Questa vena di classicismo ispirato direttamente a Roma, simbolo e ...
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MARINO, Giovan Battista
Alessandro Martini
(Giambattista). – Nacque a Napoli il 14 ott. 1569 da Giovan Francesco, giureconsulto; il nome della madre è ignoto.
Il padre coltivava la poesia e pare si [...] Capricci della Lira. Rinnovò, ma in prosa, l’antica vena burlesca suscitata dalla prigionia, con la lettera «Dal Senato, li da due descrizioni: dapprima è descritto l’edificio, poi sulle porte d’oro si legge incisa la storia di Enrico IV, compresi ...
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L'esperienza letteraria
Alberto Guasco
«Generazioni ne ho vedute molte...»
I confini di un problema
«Uomini, persone: generazioni ne ho vedute molte succedersi o variare da quelle originarie e via via [...] che dubita:
«Conoscerò la morte. La conoscerò umanamente, da questa angusta porta mi affaccerò su lei che tu, vita onnipresente, non conosci se non , ad altre latitudini, più inclinato su una “vena di sapienza popolare e contadina” – come ha scritto ...
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porta1
pòrta1 s. f. [lat. pŏrta, affine a pŏrtus -us «porto3»] (pl. -e; pop. ant. le pòrti). – 1. a. Vano aperto in un muro o altra struttura per crearvi un passaggio costituito da un elemento orizzontale (soglia) posto a livello del pavimento,...
vena2
véna2 s. f. [lat. vēna] (pl. -e, ant. -i). – 1. a. In anatomia, vaso sanguifero in cui scorre il sangue in direzione centripeta, ossia dalla periferia verso il cuore; a differenza delle arterie, le vene corrono generalmente in superficie,...