linguaggio, filosofia del
Gli antecedenti della riflessione filosofica sul l. possono ritrovarsi nelle credenze e tradizioni di età arcaiche e popolazioni primitive circa i poteri della parola divina [...] consuetudine». Esse si distinguono in nomi, designanti alcunché, e verbi, designanti alcunché μετὰ χρόνου, «con indicazione del tempo»; le costruzioni transitive, intransitive e assolute dei verbi, ecc. Di queste elaborazioni logico-linguistiche ...
Leggi Tutto
Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] implicherebbe, sul piano illocutivo, un senso di urgenza (o, in certi contesti, fastidio o stupore). Segnaliamo anche le ripetizioni di verbi all’interno di enunciati: chi viene viene; dove capita capita; come è è, per indicare che il dove o il come ...
Leggi Tutto
dizionario
Franco De Renzo
Strumento indispensabile per conoscere una lingua o una disciplina
Un dizionario è un'opera che raccoglie e descrive, solitamente in ordine alfabetico, le parole e locuzioni [...] ).
I dizionari non sono organizzati tutti allo stesso modo. Per il latino e il greco, infatti, si usa registrare i verbi con la prima persona singolare dell'indicativo presente e non con l'infinito.
Ciascuno dei vocaboli registrati da un dizionario ...
Leggi Tutto
I pronomi di ripresa sono ➔ pronomi che, segnalando la rete di relazioni tra elementi nominali e pronominali, provvedono alla coesione di un testo (➔ coesione, procedure di), ossia alla sua organizzazione [...] , per i quali un sintagma può essere richiamato da un elemento privo di significato, come un pro-nome o un pro-verbo, che lo sostituisce (➔ parole generali). Si tratta di una relazione orientata, perché si stabilisce tra la pro-forma e l’elemento ...
Leggi Tutto
epanalessi
Francesco Tateo
Figura retorica, appartenente al genere dell'amplificazione, e consistente nel ripetere (donde in latino il termine corrispondente di repetitio) una o più parole, preferibilmente [...] V 64-65 (Elena vedi... / ... e vedi 'l grande Achille) la ripetizione del verbo crea un chiasmo (v.), mentre in XXIII 142-143 (Io udi'... / ...tra' quali udi') i verbi sono invece allontanati, disposti all'inizio della frase e alla fine del verso, e ...
Leggi Tutto
LINGUE
Carlo Tagliavini
. Il problema di una classificazione di tutte le lingue del mondo si pone solo in epoca moderna.
Anche quando, per la tendenza enciclopedistica della seconda metà del Settecento [...] quelle che sono costrette all'uso dell'articolo dinanzi ai sostantivi, dei pronomi personali davanti ai verbi, che hanno ricorso ai verbi ausiliari nella coniugazione, che suppliscono con preposizioni alle desinenze dei casi che loro mancano, che ...
Leggi Tutto
Per lingua delle cancellerie o cancelleresca può intendersi, in senso stretto, quella della corrispondenza ufficiale delle cancellerie tardomedioevali e rinascimentali e, in senso lato, quella di statuti, [...] , infrascritto. A livello lessicale si compie gradualmente la tecnicizzazione di nomi come querela, instrumento, provisione e di verbi come deliberare, allegare, conferire, contra(v)venire.
Se si analizza la produzione in volgare dei pubblici uffici ...
Leggi Tutto
Giacomo Leopardi (Recanati 1798 - Napoli 1837) ricevette nell’infanzia un’educazione tradizionale, affidata a istruttori ecclesiastici. L’analisi linguistica degli scritti del periodo 1809-1810 non a caso [...] , ecc.) o la morfosintassi (per es., l’ordine dei clitici in se gli «gli si», l’enclisi facoltativa con i verbi di modo finito del tipo narrasi, ecc.): gli aspetti più propriamente strutturali della lingua leopardiana rimangono infatti legati all’uso ...
Leggi Tutto
vedere
Domenico Consoli
Verbo ad altissima frequenza, presente in tutte le opere dantesche, con funzioni espressive di particolare rilievo.
Quanto alle forme, notiamo: vedestù per " vedesti tu " (Vn [...] si qualifica essenzialmente come un vedere (o mente che scrivesti ciò ch'io vidi, If II 8, e cfr. oltre) e sul verbo v. fa perno sia l'annuncio virgiliano portatore di salvezza (vedrai li antichi spiriti dolenti, I 116; vederai color che son contenti ...
Leggi Tutto
qui
Ugo Vignuzzi
. Nominativo del pronome relativo latino, che ricorre alcune volte nell'opera volgare di Dante. È riferito ad Amore, nella frase attribuita allo spirito de la vita (Ecce deus fortior [...] notare ', II X 3; ‛ non è q. da tacere ', II V 12. L'impiego dell'avverbio, sempre nel Convivio, è assai frequente con verbi come ‛ dire ' (III XI 1 e 12, IV XXVII 8), ‛ narrare ' (III V 7), ‛ toccare ' (nel senso di " trattare brevemente ": I III 6 ...
Leggi Tutto
verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...