La lessicalizzazione è il processo per cui nuove unità linguistiche che in una fase precedente non erano considerate lessicali vengono a far parte del lessico di una lingua; lessicalizzato significa perciò [...] : si veda, ad es., l’avverbio italiano fa nell’espressione due mesi fa; sapendo che deriva dall’evoluzione di or fa (voce del verbo fare) due mesi, nel senso di «sono passati due mesi da ora», se ne comprende la motivazione. Lo stesso si può dire per ...
Leggi Tutto
Tra le varietà regionali italiane, quella di Roma presenta alcune caratteristiche specifiche: da un lato si tratta, ormai da molti decenni, della varietà con cui tutti gli italiani vengono più spesso a [...] o ci fai?; se non sei pazzo, prima o poi ti ci fanno diventare), e soprattutto di ci ‘attualizzante’ davanti al verbo avere non ausiliare (ci ho fame); questo tratto è ormai proprio del neostandard, ma pare effettivamente di origine romana o comunque ...
Leggi Tutto
Gli affissi sono elementi (tecnicamente morfi legati) che si aggiungono a una radice per formare una parola morfologicamente complessa: per es., in invisibile in- e -bile sono affissi che si collegano [...] lingue romanze, essa è impiegata per la derivazione di verbi a partire da nomi (per es., abbottonare, lingue classiche, ad es., l’infisso -m- era impiegato in alcuni verbi per formare il tema del presente (gr. lambàno «prendo», dalla radice ...
Leggi Tutto
I binomi irreversibili sono locuzioni composte da due parole appartenenti alla medesima categoria e unite da una congiunzione, che presentano solitamente un ordine fisso (equo e solidale, gratta e vinci) [...] poco rappresentati come categoria in uscita e sono formati nella totalità dei casi da verbi (andare e venire, leggere e scrivere). Tuttavia, come già detto, i verbi hanno un ruolo maggiore come categoria in entrata, poiché contribuiscono a formare i ...
Leggi Tutto
Col termine burocratese si indicano, con accezione negativa, lo stile comunicativo e il linguaggio inutilmente complicato utilizzati da amministrazioni e istituzioni pubbliche nelle comunicazioni (prevalentemente [...] ’uso dell’enclisi pronominale con l’indicativo o il congiuntivo: dicesi, trattasi, vedasi.
Tra le forme implicite del verbo, il participio presente è spesso utilizzato in funzione verbale (la circolare avente per oggetto, spesso con anteposizione del ...
Leggi Tutto
L’espressione italiano popolare, attestata già nell’Ottocento (si trova, per es., negli Opuscoli sulla lingua italiana di Giovanni Romani, Milano, Silvestri, 1827, p. 407), deve il suo successo negli studi [...] pronome e talvolta perfino congiunzione (capisco la quale stai bene);
(c) la ripetizione del clitico in perifrasi con i verbi modali (ti devo dirti);
(d) costrutti particolari come il periodo ipotetico col doppio condizionale (se saresti tu al posto ...
Leggi Tutto
I deonomastici (o deonimici; La Stella 1982; Schweickard 2002-) sono lessemi formati a partire da nomi propri. Possono essere di vari tipi secondo la base di derivazione (anche detta eponimo): si chiamano [...] , dagli aggettivi deonomastici si possono ulteriormente formare avverbi come veltronicamente e veltronianamente, così come dai verbi deonomastici si possono formare nomi come veltronizzazione e veltroneggiata.
L’effetto di molti derivati è scherzoso ...
Leggi Tutto
Lessicografia
Luca Serianni
La grande vitalità delle iniziative in campo lessicografico, manifestatasi già negli ultimi decenni del 20° sec., è confermata dalla pubblicazione di numerosi dizionari dell'uso, [...] universitari all'iconcina o iconetta del linguaggio informatico) e indica per la prima volta in modo sistematico le reggenze dei verbi, illustrando i vari costrutti ("abbondare di ogni ben di Dio" / "di o in precauzioni" / "con il sale").
Il Sabatini ...
Leggi Tutto
Si chiamano proclitiche quelle parole (di solito ➔ monosillabi) che, non avendo accento autonomo, si appoggiano prosodicamente alla parola seguente, detta ospite, formando con essa un’unità accentuale [...] *ho sentito suonarlo, ma non ero venuta per lui
Mentre il pronome proclitico può essere inteso come soggetto o oggetto del verbo suonare (cfr. 5 a. e 5 b.), l’unica interpretazione possibile del pronome enclitico è quella di oggetto di suonare (cfr ...
Leggi Tutto
Per reduplicazione espressiva (o raddoppiamento espressivo) si intende un fenomeno morfologico e sintattico che consiste nella ripetizione (solitamente totale) di un’unità lessicale; è usata soprattutto [...] implicherebbe, sul piano illocutivo, un senso di urgenza (o, in certi contesti, fastidio o stupore). Segnaliamo anche le ripetizioni di verbi all’interno di enunciati: chi viene viene; dove capita capita; come è è, per indicare che il dove o il come ...
Leggi Tutto
verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...
verbo-visivo
agg. Che si avvale della parola e dell’immagine. ◆ Siccome invece [Hugo] Pratt è stato grande artista soprattutto in quanto narratore a fumetti (e se a qualcuno l’espressione può parere ancora riduttiva, «narratore verbo-visivo»),...